L’ultimo “guappo” del rione Vergini-Sanità.
Ancora un racconto del Professore Antonino Russo di una disarmante attualità. La figura quasi romantica del malavitoso dei quartieri partenopei, contrapposta a figure che di romantico non hanno più nulla se non il soprannome dato loro immeritatamente :”la primula rossa”.
La “puntaguglia”.
Ancora una volta i ricordi del Professore Antonino Russo, ci restituiscono una Bagheria quasi “arcadica” . Novello Teocrito, recuperiamo con lui immagini che immediatamente diventano parte di una memoria comune. Se dovessimo scegliere cosa ricordare della città odierna tra 50 anni, forse sceglieremmo di dimenticare e basta.
Walt Disney e la storia del topo che cambiò il mondo.
Quando le passioni giovanili e i personaggi si tramandano da generazione in generazione, entrano nella cultura globale, e ne incarnano le istanze, e superano i confini dell’età.
Diventano tradizione e memoria comune.
Ne abbiamo bisogno.
L’arco del Padreterno
Ci affidiamo ai racconti di gioventù del Professore Antonino Russo, per apprezzare la Bagheria avvolgente che non ritroviamo più per le strade di questa cittadina.
Da Bagheria a Greccio: il presepe vivente di San Francesco
Durante le festività natalizie, la Chiesa di Sant’Antonio della nostra città ha fornito un’impeccabile rappresentazione teatrale del presepe vivente. La Bagheria quella bella.
Morto Benedetto XVI
Con la morte di Ratzinger scompare uno dei protagonisti della storia della chiesa e della cultura contemporanea degli ultimi anni.
La cerimonia familiare di fine anno (anni ‘50)
Ancora una volta i ricordi del Professore Antonino Russo, riscaldano i cuori nel periodo festivo, e ci ricordano quei valori, che ai nostri giorni in questa Bagheria, sembrano tanto, tanto lontani.
“Adotta una Pigotta”, a cura del 3° circolo didattico L. Pirandello in associazione con Unicef
“Adotta una Pigotta” – a cura del 3° circolo didattico L. Pirandello in associazione con Unicef
“Dietro la realizzazione di queste bambole c’è tanto impegno e tanto amore da destinare”
Fiaccolata contro il crack. All’appello mancano le famiglie.
Forse la formula dell’iniziativa non è quella giusta, oppure ci si è stancati del fatto che non si affrontino mai concretamente le tematiche, i veri assenti all’evento organizzato per oggi dalla Consulta Giovanile, erano i cittadini comuni e le famiglie. Un’altra occasione sprecata?
N’u misiru i morti!!!
Nei racconti del Professore Antonino Russo la celebrazione dei defunti. Nel secondo dopo guerra le ristrettezze e le celebrazioni festose facevano a pugni. Quando i doni dei morti erano magari un po arrangiati, era frequente allora la frase canzonatoria.”t’u misiru i muorti?”. Un bella domanda che diventò un modo dire e che dovremmo porci anche nella Bagheria dei giorni nostri.