Rosario Giammanco interviene sulla situazione politica cittadina.

Facciamo due chiacchiere con Rosario Giammanco sulle mancate dimissioni del Sindaco Filippo Tripoli per concorrere alle elezioni regionali. 

Abbiamo chiesto al politico di lungo corso cosa ne pensasse delle tante ipotesi dei giorni scorsi sui vari scenari che avrebbero potuto vedere protagonista il primo cittadino di Bagheria.

Quando Ho appreso la notizia che il Sindaco avrebbe valutato l’opportunità di  candidarsi alle elezioni regionali, Onestamente sono rimasto molto stupito, considerato quello che ha fatto nel 2019 per ottenere la candidatura a sindaco, arrivando fino al punto di non rispettare i patti politici con gli altri potenziali candidati; il concetto di rispetto non fa parte del vocabolario del Sindaco.”
Ci dice Giammanco. 
Questo fervore ha entusiasmato i concittadini, in quanto pareva esprimere un grande amore per la sua città, la voglia di spendersi in prima persona, di giocarsi il tutto per tutto nell’interesse di Bagheria, ed è stato accolto con grande entusiasmo generale, tanto che la sua candidatura ha ottenuto ampia condivisione, ed è stato eletto con il consenso del 46,40%.” 
Poi incalza: “già nei primi giorni di luglio ha destato stupore e meraviglia che il Sindaco Filippo Tripoli abbia accettato di subentrare, quale primo dei non eletti, al prof. Lagalla, eletto a Sindaco di Palermo, considerato che le due cariche sono incompatibili; un Sindaco che si era speso così tanto per ottenere la candidatura, ha caldeggiato l’ipotesi di abbandonare il suo paese a metà legislatura, incurante del danno che avrebbe potuto provocare alla sua città, abbandonando il timone della nave, pur di curare i propri interessi personali, dimostrando di avere più a cuore la propria carriera politica piuttosto che gli interessi della sua città.”

 E infine la rivelazione: “a metà agosto il Sindaco ha annunciato alla Giunta che si sarebbe dimesso per portare avanti il suo nuovo progetto politico; ha dovuto revocare la comunicazione delle dimissioni perché non ha ottenuto la candidatura alle elezioni regionali, quindi è rimasto al proprio posto per curare ancora una volta soltanto i propri interessi .”
 Resta da verificare il giudizio dei cittadini su questo comportamento “altalenante” del Sindaco Tripoli.
Secondo Giammanco: “i cittadini sono in grado di ben valutare e comprendere la gravità di questi comportamenti, penso che la fiducia che gli hanno accordato nel 2019 sia diminuita, perché il comportamento politico del Sindaco è stato scorretto e irrispettoso nei confronti dei concittadini; ha dimostrato di non essere all’altezza del ruolo che ricopre; ha tradito il mandato ricevuto in quanto sarebbe stato pronto a lasciare la guida del proprio paese per sedersi su un’altra poltrona.”

Io penso che da oggi i cittadini bagheresi guarderanno il loro Sindaco con occhi diversi- conclude-non più come il loro condottiero che aveva mostrato di essere pronto a tutto per guidare sua città, ma come un uomo che mantiene la carica più alta del paese perché non ha alternativa, quindi per interesse personale e non per interesse del suo paese.
Bisogna, tuttavia, ricordare sempre che gli errori si pagano, anche in politica, e che i cittadini bagheresi non dimenticano simili comportamenti politici.” 
L’ex consigliere ci tiene poi a commentare l’articolo sul Fatto Quotidiano riguardante i presunti legami dell’ex Assessore di Bagheria, oggi capo di gabinetto delle Città Metropolitana di Palermo. 

Ho letto la notizia. Mi stupisce e mi rattrista, conoscendo bene Maurizio Lo Galbo, persona perbene come suo padre; mi rattrista, perché noto che appena un uomo di area di centrodestra ottiene un incarico politico di rilievo o un risultato politico eclatante, immediatamente si cerca di scalfire l’immagine trovando a tutti i costi un collegamento con la mafia.”

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