Il fondo Mortillaro

Nei ricordi del Professore Antonino Russo, un’altra Bagheria lontana nel tempo. Non lontano invece lo stesso atteggiamento per i beni di interesse culturale. La torre medievale, come gli alberi di viale Bagnera o i locali che si vogliono destinare a ristorante all’interno di villa Cattolica.

Di un giornaletto del 1959: ”Ascesa”

Un ricordo del Professore Antonino Russo si lega al momento particolare della nostra testata giornalistica che in questi giorni vivrà il peso dei tempi che cambiano. Continueremo in modo diverso con lo spirito di quella pubblicazione della fine degli anni ‘5

L’arena “Imperia”

Quando il Professore Antonino Russo ci racconta della sua Bagheria, ci pervade un senso di nostalgia. Una nostalgia riflessa ma che si lega al vissuto personale, si confronta con la nostra memoria e riscopre valori comuni, valori ancestrali.
Ma il confronto più triste e malinconico non è con ciò che non è più, ma con ciò che non sarà mai più, perseverando su questa strada.

‘A badduzza

Che sapore, hanno i ricordi del Professore Antonino Russo! Diventano in un attimo i ricordi di tutti, bagheresi indigeni e di adozione. Si cerca con la memoria di ricostruire i luoghi e gli eventi. Sembrano quasi episodi di un sogno che si ripropone di notte in notte con sempre nuovi particolari. Rapsodie oniriche.

L’ultimo “guappo” del rione Vergini-Sanità.

Ancora un racconto del Professore Antonino Russo di una disarmante attualità. La figura quasi romantica del malavitoso dei quartieri partenopei, contrapposta a figure che di romantico non hanno più nulla se non il soprannome dato loro immeritatamente :”la primula rossa”.

La “puntaguglia”.

Ancora una volta i ricordi del Professore Antonino Russo, ci restituiscono una Bagheria quasi “arcadica” . Novello Teocrito, recuperiamo con lui immagini che immediatamente diventano parte di una memoria comune. Se dovessimo scegliere cosa ricordare della città odierna tra 50 anni, forse sceglieremmo di dimenticare e basta.