Di un giornaletto del 1959: ”Ascesa”

Un ricordo del Professore Antonino Russo si lega al momento particolare della nostra testata giornalistica che in questi giorni vivrà il peso dei tempi che cambiano.  Continueremo in modo diverso con lo spirito di quella pubblicazione della fine degli anni ‘50 e scoprirete nomi illustri tra i collaboratori di allora. 


All’Associazione Cattolica San Giovanni Bosco, presso la chiesa Madrice di Bagheria, io negli anni cinquanta ho fondato un giornaletto ciclostilato, la cui testata era “ASCESA”. Non era un giornaletto di valore, ma per noi giovani costituiva un incentivo a scrivere in maniera ordinata e in un italiano accettabile.

All’interno di questo giornaletto ho avuto l’ardire di organizzare anche un premio di poesia. I punti di forza di tale premio erano costituiti da tre giovani poeti bagheresi: Giovanni Mocci, Vincenzo Monforte e il sottoscritto. Era un premio in piena regola: aveva una commissione giudicatrice, alcuni omaggi in libri e una cerimonia di premiazione da organizzare nella sede della Associazione (e non si chiedevano voti in cambio n.d.r.).

Nel marzo del 1959 un numero di “ASCESA” è stato stampato nella tipografia di Luigi Zangara che allora era sita all’inizio del Corso Umberto. Successivamente la tipografia si è trasferita nel Corso Butera di fronte al Cinema Corso.

Il numero a stampa di “ASCESA” constava di quattro pagine. Nella prima pagina vi erano due articoli: “Il giovane e la religione” di Salvatore Lo Bue ed “Essere sociali” di Pino Carcione.

La seconda pagina conteneva un capitolo del romanzo “L’isola della salvezza” di Alberto Carrubba; “Il treno: che delizia!” da me scritto, come le tre poesie che stavano collocate a centro pagina “Due luoghi e due forze”, “Ho chiesto”, “Campane”.

Nella terza pagina vi erano tre poesie di Giovanni Mocci: “Nostalgia”, “A lei”, “Silenzio” e una poesia mia dal titolo “Odor di povertà”. A riempimento alcune voci di un “Dizionario del diavolo” compilato da Salvatore Lo Bue e al centro pagina vi era un capitolo del romanzo “Amore e fedeltà” del quale erano autori Giuseppe Martorana e Giuseppe Giargiana.
La quarta pagina conteneva: “Lo scienziato e il futuro” di Antonio Martorana, “Il giovane e i suoi problemi” di Giovanni Falcone, “Cultura e ambiente” da me scritto.

Molti ci hanno chiesto di poterne vedere altri numeri a stampa. Per motivi economici non è stato possibile accontentarli. Quello ciclostilato era diffuso soltanto tra i soci dell’Associazione.

Antonino Russo.

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