Manutenzione del verde pubblico a Bagheria: una battaglia persa. Al lavoro studenti senza dispositivi di sicurezza.

Dopo tre anni di richieste, squadre di ”mondatori” si vedono ormai nei corsi principali. In altre zone invece hanno messo al lavoro i ragazzi del Centro Studi Aurora impegnati in mansioni e con strumenti non adeguati.

La cura e il decoro del verde pubblico in città sono ormai diventati una farsa, che potrebbe anche suscitare ilarità se non fosse che, per i risvolti sull’immagine di Bagheria, c’è ben poco da ridere. Dopo gli abbattimenti arbitrari dei pini di viale Bagnera, dopo l’assassinio dei pini di via Dante, lasciati marcire per potere dire che andavano abbattuti perchè malati, dopo gli intempestivi interventi nei plessi scolastici in cui manca una mappatura sullo stato di salute degli arbusti, abbiamo assistito alla capitolazione del Comune che si è risolto nell’affidamento del servizio a ditta esterna, pur avendo avviato incongruamente i PUC coi percettori di reddito di cittadinanza, proprio in questo ambito.

Nella ormai fantomatica via Capitano Luigi Giorgi dopo 3 anni di attesa e di denunce fatte dal Comitato dei residenti anche sullo stato dei Falso pepe che adornano l’area (indice precipuo del degrado a cui questa zona è stata destinata dalla tolleranza e indifferenza della amministrazione), la presenza odierna dell’assessore al Verde Pubblico, Massimo Cirano, aveva fatto ben sperare.

Ed effettivamente il miracolo stava per avvenire se non fosse che, per le operazioni di pulizia delle aiuole si sono utilizzati, sotto gli occhi vigili dell’assessore, alcuni studenti molto giovani del Centro Studi Aurora, senza un solo, singolo dispositivo di sicurezza, a maneggiare anche una zappa e delle cesoie, senza scarpe da lavoro, guanti adeguati o quant’altro previsto.

L’utilizzo degli studenti a fini propagandistici sembra ormai una costante per questa municipalità e i suoi sodali. Il Centro Studi deve anche recuperare il rapporto con il rione, che nei giorni scorsi aveva vissuto la presenza legata a suoi studenti, di un piccola baby gang che ha molestato tutti. Episodi poco piacevoli si sono poi registrati negli esercizi commerciali in zona.

Non mancheranno, a questo punto, le foto di rito sul profilo del membro della giunta che pensa cosi di avere tacitato i residenti, e quelle dell’istituto di formazione, foto che confermeranno inconsapevolmente, l’assenza dei presìdi di sicurezza.

L’intervento di oggi ancora una volta la dice lunga sulla professionalità espressa da questa amministrazione ma anche dai suoi interlocutori preferenziali, nello specifico il Centro Studi Aurora (che voci ci dicono non essere proprio in linea con la destinazione d’uso dell’immobile seminterrato in via Capitano Luigi Giorgi dove svolge una funzione specificamente individuata da una categoria catastale che sarebbe diversa da quella in essere, ne risulterebbe avviata alcuna procedura di cambio destinazione d’uso), talmente fuori da certe logiche da avere effettuato un book fotografico sull’evento, di futura pubblicazione nella pagina social, in cui si mostrerà con orgoglio la superficialità con cui questi ragazzi sono pure stati esposti al rischio.

In questo Unico caso:

Bagheria È un Comune per tutti… ma proprio “pi cuegghiè” (per chiunque n.d.r.)

Ignazio Soresi

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