Intervista a Vincenzo Aiello

Attore emergente del cinema italiano

Vincenzo Aiello, Palermitano DOC, è uno dei nuovi volti della scena cinematografica Italiana. Diventato attore per caso, Aiello ha dimostrato determinazione nel percorrere la strada difficile della settima arte, cimentandosi all’inizio con l’interpretazione di piccoli ruoli in cortometraggi, per approdare poi a film per la TV impegnati, contraddistinti da una forte condanna sociale verso la criminalità organizzata, ispirati alla vita di personaggi come Libero Grassi e Rocco Chinnici, ha partecipato anche alla seconda stagione dello sceneggiato televisivo Solo. Per Rai 3 ha partecipato alla storia del Maxi processo all’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. Inoltre ha partecipato a diversi film: “Dio non ti odia”, diretto dal bagherese Fabrizio La Monica,”Destinato a morire” di Francesco Gallo, “Entro mezzanotte” di Tony Gangitano e Peppino Orecchia, “Sono un super eroe” di Nino Giuffrida, “Amare Amaro” di Julien Paolini. Il Settimanale di Bagheria ha voluto incontrare e conoscere Vincenzo Aiello, per un’intervista che siamo lieti di pubblicare.

Vincenzo come è nata l’idea di intraprendere la carriera di attore?E’ stata una pura causalità, un giorno su Facebook ho letto un post, che pubblicava l’offerta di alcuni cagnolini, in regalo. Così dopo aver memorizzato il numero telefonico, mi misi in contatto con la persona che regalava i cuccioli, per ottenere un appuntamento e mi recai nel luogo indicatomi. Quando ci incontrammo quell’uomo era molto nervoso, agitato ed io pensando che forse, aveva avuto un ripensamento, cercai di tranquillizzarlo dicendogli che ero disposto a rinunciare ai cuccioli. Lui rispose dicendo che la sua agitazione non era successa per mia causa, era preoccupato per un altro motivo: era un regista che doveva girare una scena molto importante per un film e l’unico attore, disponibile al momento non si è presentato e non ha più dato notizie di se, lasciandolo così nei guai. Questo regista poi mi chiese proprio in quell’incontro se io potevo prendere il posto di quell’attore! Io rimasi stupito, da quella richiesta insolita ed alquanto inaspettata, con molto garbo risposi che non ero sicuro dato che nella vita mi occupavo di ben altro, avendo lavorato sempre come operaio edile. ‘Dai, tanto sono solo due battute, sono sicuro che ce la farai benissimo!’ – mi disse per convincermi. Alla fine accettai di girare quella scena e da quel momento, iniziai ad appassionarmi al mondo del cinema, in una nuova veste: quella di attore, mi misi a studiare recitazione, con impegno e con grande entusiasmo. Però dei cuccioli, non ne abbiamo parlato più…”

Hai interpretato anche dei ruoli in diversi lungometraggi e cortometraggi del cinema indipendente, spaziando in diversi generi dalla commedia all’horror, passando al drammatico, dimostrando così una buona versatilità. Come hai vissuto queste esperienze?

Come ripeteva spesso il mio maestro di recitazione, nel corso organizzato dalla Kàlama Film, nonché mio grande amico Ferdinando Gattuccio, noi attori dobbiamo ‘calarci nel personaggio’, prestando il corpo e la voce ad un’altra persona che è già ‘viva’ nella sceneggiatura, ma che richiede una vita vera nell’opera teatrale o cinematografica. Ho fatto tesoro di questo insegnamento e cerco sempre di metterlo in pratica”.

Hai partecipato a diversi film incentrati sulle storie che narrano la vita e le gesta di uomini come Libero Grassi e Rocco Chinnici, che hanno lottato contro il male che affligge non solo la Sicilia, ma tutta l’Italia: la mafia. Con quale spirito hai affrontato una tematica molto delicata?

Con lo stesso identico spirito che ho affrontato nei lavori cinematografici di altro genere, dove ho cercato di esprimere al meglio forza di volontà e professionalità. Io sono convinto che lo stato d’animo, lo spirito interiore, deve rimanere costante nell’attore, indipendentemente dal ruolo che si recita e dal genere di appartenenza del film. L’aspetto spiacevole della maggior parte dei film ambientati in Sicilia è quel triste accostamento con l’illegalità, che penalizza la nostra terra, facendo mostrare solo il suo lato negativo, quando invece, la Sicilia, merita ben altro.”

C’è qualche attore che consideri un tuo modello di riferimento e dal quale riesci a trarre una fonte di ispirazione?

Gli attori che considero punti di riferimento sono Tony Sperandeo ed il compianto ed indimenticabile Gigi Burruano, palermitani come me, persone che mettono il cuore e l’anima nel proprio lavoro e che rappresentano la parte più bella di Palermo”.

Di recente due produzioni cinematografiche alle quali hai partecipato, sono state presentate al Militello Independent Film Fest: si tratta del Film “Dio non ti Odia” del giovane regista bagherese Fabrizio La Monica, che ha già vinto diversi premi internazionali e del corto “Un passo indietro”, in cui hai lavorato nella duplice veste di attore e regista. Sicuramente si tratta di una bellissima esperienza.

E’ stata una forte emozione, perché si trattava della prima selezione ad un festival cinematografico, di ben due lavori ai quali ho avuto l’onore di partecipare in maniera molto attiva.

Sono molto orgoglioso di aver lavorato assieme al regista Fabrizio La Monica in entrambi i lavori, difatti nel corto “Un passo indietro”, girato in parte a Bagheria, Fabrizio si è rivelato un aiuto fondamentale, nella sceneggiatura, grazie alla sua esperienza. Si tratta sicuramente, di una bella esperienza, anche se non abbiamo vinto, poiché sia il film, sia il corto hanno riscosso un buon successo, fra il pubblico presente. Le emozioni suscitate dal corto “Un passo indietro”, inoltre, non sono ancora terminate, perché di recente ha ottenuto la sua quarta selezione, precisamente ad un festival cinematografico statunitense, quindi incrociamo le dita! Colgo l’occasione per ringraziare mia maglie, Loredana Sucameli che ha fornito un sostegno economico alle riprese del corto e che riesce a seguirmi nel mio lavoro, nonostante gli impegni lavorativi e che non mi fa mancare il suo prezioso e valido supporto”.

Attualmente quali lavori cinematografici stai svolgendo?

Allo stato attuale sto partecipando ad un film di Francesco Gallo, dall’eloquente titolo: “Il collaboratore, inoltre interpreto un ruolo nel film ”Un uomo per bene”, in cui curo anche la regia assieme a Paolo Salemi, è la narrazione di una storia che coinvolge diversi personaggi e che parla del grave problema della ludopatia e della precaria condizione dei clochard. E’ da evidenziare, il mio impegno nel Thriller della Kàlama Film, “Il buio del giorno”, attualmente in lavorazione, nel quale oltre ad interpretare una piccola parte, ho l’onore di partecipare come coproduttore”, infine sono stato impegnato per diversi giorni sul set del film “Un pugno di amici” del duo Matranga e Minafò.

Il mondo del cinema indipendente in Sicilia è una bellissima avventura, data la bellezza del patrimonio architettonico e naturalistico e considerando la presenza di molte maestrie. E’ un mondo che secondo te, può permettersi di sognare, di guardare con ottimismo al futuro?

Si è possibile se magari si prendono in forte considerazione, tematiche diverse dalla mafia, perché il pubblico viene condizionato ad accostare la figura della Sicilia come una terra dove esiste solo l’illegalità, mentre invece, la bellezza dei paesaggi, il fascino di molti borghi marinari e montani veramente incantevoli, le nostre tradizioni, la nostra cultura, suscitano emozioni talmente forti da ispirare il racconto di altre storie, diverse dai soliti quanto sgradevoli luoghi comuni. Non è un azzardo, secondo il mio umile parere, pensare ad una forma di turismo cinematografico, in grado di sfruttare il territorio come attrattore, mediante il linguaggio del cinema.”

Che consiglio daresti ad un giovane che decidesse di dedicarsi al mondo del cinema?

Innanzitutto, di studiare con impegno e di credere fortemente nelle proprie capacità, soprattutto di non arrendersi alle prime difficoltà, ma perseverare con forza di volontà e pazienza, per ottenere buoni risultati”.

Qual’è il tuo pensiero riguardo il grave problema della “fuga dei cervelli”, alla quale molti giovani meritevoli ricorrono, in cerca di fortuna?

Rispondo come un padre, purtroppo, rassegnato all’idea di essere pronto per accettare l’allontanamento eventuale di due figlie, delle quali una già laureata ed una studente universitaria, che a causa delle poche opportunità di sbocchi professionali, in Sicilia, dovranno cercare fortuna altrove. E’ una grande responsabilità come genitore, essere costretti dalle circostanze a sopportare l’allontanamento da casa dei propri figli, considerando anche i sacrifici che hanno fatto in tanti anni di studi.”

Di tutti i tuoi lavori quale reputi il più bello e perché?

I lavori a cui ho partecipato per me sono tutti belli, sia che si tratti di film del cinema indipendente, sia di grandi produzioni, dove ho messo e continuo a mettere tutto il mio impegno. Tuttavia, se dovessi stilare una classifica metterei sicuramente al primo posto il film TV “Libero Grassi”, ed è stata una grande emozione, sapere che è stato visto in televisione e seguito da un pubblico abbastanza numeroso. Tra gli altri film a cui tengo, particolarmente vi sono, inoltre, “Entro Mezzanotte” di Peppino Orecchia e Tony Gangitano, che a breve sarà nelle sale cinematografiche a Palermo, poi “Amare Amaro” di Julien Paolini, una produzione Italo/Francese. Una menzione particolare la merita, sicuramente, “Dio non ti odia” di Fabrizio la Monica, un film che ci sta regalando tantissime soddisfazioni, grazie ai successi ottenuti in vari festival Internazionali. Non posso dimenticare, inoltre, “Bastard Karma 2” di Vitor Deda Produzione Italo/Albanese, “Destinato a morire” di Francesco Gallo” e “Il delitto Mattarella”, di Aurelio Grimaldi, tengo tantissimo anche al film di Francesco Benigno “Il colore nel dolore”. Fra i vari cortometraggi a cui tengo tantissimo, oltre ai due miei che sono “Fino al mio ultimo respiro” e “Un passo indietro”, vi è “Sono un super eroe” di Nino Giuffrida, che ha vinto tantissimi premi nei festival Internazionali.”

Quali sono i tuoi progetti futuri?

È mia intenzione mettere in atto, alcuni miei progetti personali, di cui non posso al momento parlarne, ma che porterò a compimento, quando avrò raggiunto un livello di preparazione ancora maggiore. È per questo motivo che oltre al corso di recitazione della Kàlama Film, curato dal bravissimo Ferdinando Gattuccio, sto proseguendo degli ulteriori studi, presso la Koinè film, che mi consentiranno poi di mettere in atto i miei progetti futuri.”

Nicola Scardina

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