Classico e contemporaneo si fondono e si confondono: qual è l’uno? qual è l’altro? – diviene difficile comprenderlo, sino a creare una nuova realtà, nuove figure, nuove emozioni e nuovi modi di essere. “Come sarebbero gli dei, gli eroi, gli uomini e le cose di una volta se fossero esistite oggi?” – Tutto ciò nasce e trova risposta nella produzione artistica del pittore Bagherese Giovanni Frattini . Ospiti della location gentilmente concessa da Franco Aliotta e Ina Gagliano , proprietari di Carto-Aliotta , ci addentriamo nel mondo dell’arte del nostro artista che senza troppe remore ci mostra le sue emozioni e passioni verso il mondo dell’arte:
Prima di parlare della sua mostra che si terrà a breve, mi piacerebbe parlare un po’ di lei. Prendendo visione del suo curriculum d’artista, architetto ed insegnante di storia dell’arte: Come nasce la sua passione per la pittura?
La mia passione per la pittura nasce sostanzialmente a seguito del mio insegnamento. Essendo architetto insegnavo costruzioni, successivamente mi sono dirottato perso la storia dell’arte avendo più possibilità nell’insegnamento, da lì mi sono appassionato totalmente. Ho cominciato a dipingere all’età 29/30 anni e mi sono riscoperto, ho prodotto i primi quadri e ho notato che effettivamente non sono male! – Ironizza: i miei quadri inizialmente nascono come copie di quadri già prodotti, per capirne al meglio colori e tecniche, una volta appropriatomi della tecnica ho cercato di capire quale fosse la mia strada e i passaggi sono stati vari, ho cominciato con paesaggi ipercolorati fin quando poi sono arrivato a quello che prodotto adesso: classico-
contemporaneo.
Il suo modo di fare arte, nel tempo, è stato descritto come ciò che colpisce; la forza del colore; pennellate intense che raccontano storie nelle storie capaci di rappresentare gioia di vivere: cosa influenza la sua produzione artistica in termini di colori e soggetti?
Ciò che penso mi influenzi è il carattere, il mio carattere. Sono una persona molto solare, giocosa, a scuola lo sanno tutti! – si lascia andare a qualche risata e continua: non potrei utilizzare colori scuri, temi cupi, anche se trovi qualche ombra, verrai poi catturato da qualche particolare vivace. – si lascia trasportare dall’emozione e ci confessa: sono certamente influenzato da qualcosa ma sono talmente tanto introiettate in me che non comprendo…ci sono e basta. Alle scuole medie non riuscivo a disegnare, detestavo la mia insegnante. Penso sia lo spirito di chi ama ciò che fa, non ho un periodo artistico che amo in particolare, io li amo tutti. La riuscita di qualcosa credo sia anche dipesa da con chi hai a che fare e dal modo in cui ti poni con essa. Non mi piace etichettarmi e farmi etichettare, quando mi chiedono la mia corrente pittorica io rispondo: sono frattinista.
Colori, emozioni, passioni. Elementi che indubbiamente ci fanno pensare alla nostra amata Sicilia. In questi tre termini, che rapporto pensa di avere col nostro territorio?
Passionale. Rapporto passionale. La Sicilia è passione, è calore, eccesso cromatico, la Sicilia è barocca, è eccessiva. Anche tutto ciò che è normale noi lo descriviamo per eccesso, siamo tendenzialmente eccessivi, barocchi. Però cerco sempre, nonostante l’eccesso di colore, di trovare un equilibrio: classico e anticlassico.
Ad un certo punto della sua carriera la sua continua esplorazione e crescita artistica la porta a porsi una domanda particolare: “Come sarebbero gli dei, gli eroi, gli uomini e le cose di una volta se fossero esistite oggi?” – probabilmente questo è stato uno dei nuovi suoi punti di partenza che ha portato poi alla nascita di “classico-contemporaneo”, è riuscito a soddisfare questa sua domanda?
Sì, io credo di sì. David era un figone, osservalo: linee, forme, è strepitoso, un modello. Si sentirebbe totalmente a suo agio in mezzo ai baci e ai likes odierni. – conclude ancora una volta con un sorriso.
Mi parli della sua mostra: dove avrà luogo, per quanto tempo e come sarà possibile accedervi
E’ visibile a tutti, a partire dal 3 dicembre con inaugurazione alle 16, fino al 18 dicembre e si terrà a villa San Cataldo. Ci saranno circa 25 quadri da poter visionare dalle 9 alle 17:30.
Accennando alla sua mostra siamo partiti da una domanda che lei stesso si pone e che diventa di fatto un punto di partenza creativo e produttivo. Come lei stesso ben può sapere la mente di un artista è sempre in continua rielaborazione ed espansione quali saranno i suoi prossimi obiettivi o progetti posti in essere? vuole svelarci almeno una delle sue prossime domande creative?
Tutti mi chiedono di nuovo paesaggi e non è detto che io possa ritornarci, a me i colori piacciono tantissimo ma non con quella misura, l’emozione è necessaria quando dipingi e se non emozioni si perde anche il senso, dipingere è un’interazione. La mia ispirazione massima.. azzarda in grande: è esporre al MOMA.
Per chi volesse visionare le sue opere, chiederle informazioni, ha dei siti di rimando dove è possibile contattarla?
Curo molto il profilo instagram dove è possibile contattarmi e visionare ciò che produco.
Dato che si relaziona molto con i ragazzi cosa direbbe loro per farli uscire fuori nella loro produzione artistica?
Essere curiosi, non abbiate bisogno dell’insegnante, siate indipendenti e vogliosi di produrre ciò che siete.
Mariangela Facendola
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