Promuovere cultura e bellezza, costante impegno del filosofo bagherese Vito Cuti. Sugli scudi “Amasius”, un suo saggio su Cicerone e latinità

In grande spolvero Vito Cuti, il filosofo bagherese di cui è noto l’impegno nel promuovere la cultura e la bellezza del patrimonio artistico. Oltre ad essere apprezzato per avere ideato e promosso l’affascinante progetto culturale-filantropico “Diretta Saldatura e Sintesi degli Opposti” e, da maestro fotografo, avere realizzato splendide immagini delle ville di Bagheria, riceve ora lusinghieri giudizi per l‘opera “Amasius”, un testo originale e di grande valore didattico-pedagogico.

Citando Seneca che era solito dire che nessuna cosa è bella da possedere se poi non si hanno persone con cui poterla condividere, ancor prima che venga data alle stampe, Cuti dedica generosamente questa sua opera alla nostra comunità e alla Sicilia. Si tratta di un saggio improntato a grande amore per la classicità e soprattutto per Marco Tullio Cicerone, un saggio che ha già ottenuto il crisma di notevole opera nonché il patrocinio del Centro Studi Umanistici “M. Tullio Cicerone” ancor prima, appunto, di essere data alle stampe.

Il CSU Cicerone è un’istituzione che ha sede in Arpino, patria del grande oratore latino, promuove la figura dell’Arpinate ed organizza il “certamen”, competizione basata su testi tratti dalle varie opere di Cicerone cui partecipano studenti dei licei e docenti.

Ebbene, il Centro studi dopo avere accuratamente esaminato e analizzato il testo di Vito Cuti, ha dato il seguente responso:
“Preso atto della richiesta del signor VITO CUTI, autore del testo “Amasius”; Considerato l’interessante contenuto del testo in cui l’autore, percorrendo un viaggio sui generis sul mondo della classicità, partendo dalla figura eclettica di Marco Tullio Cicerone e appoggiandosi alla sua saggia guida, ha provato a formare e non informare i lettori cercando in tutti i modi possibili di far nascere in loro quella scintilla eterna di nome “amore per la conoscenza…”; Valutato positivamente il messaggio culturale che il testo “Amasius” contiene e propone al lettore; CONCEDE il patrocinio del Centro Studi Umanistici “M. Tullio Cicerone” .

Di quest’opera conosciamo ben poco, quasi nulla; attendiamo infatti che venga data alle stampe. Sappiamo tuttavia che si tratta dell’ennesimo viaggio letterario emotivo di Vito Cuti, speranzoso che i suoi appunti di viaggio “possano andare oltre il piano epidermico della curiosità momentanea ed essere un’occasione di approfondimento, ricerca ed avere altresì diversi piani di lettura”. Sappiamo anche che “Amasius” ovvero “Amante”, “Innamorato” (di Cicerone), è un inno che Cuti scioglie al grande Avvocato e Oratore arpinate di cui tratteggia e approfondisce splendidamente la personalità delineando un uomo che “fra luci ed ombre, fra pregi e difetti tipici della comune natura umana, visse intensamente la sua vita e fu protagonista nel bene e nel male del suo tempo”.

Quello di Cuti è un testo di alto profilo, originale, sui generis, e, come dicevamo prima, di alto valore didattico-pedagogico, formativo con gioia e nella gioia, in grado di rendere la latinità non astrusa bensì amabile. E ha sicuramente il pregio di generare nei giovani, cui soprattutto è rivolto, la scintilla dell’amore per la conoscenza poiché è stato scritto col cuore prima che con la testa. Ecco perché questo testo che presto leggeremo e che rappresenta senz’altro una grande conquista culturale non solo per Bagheria ma per la nazione tutta, ha ottenuto il massimo riconoscimento da parte di luminari della classicità che lo hanno accuratamente valutato e consacrato come valida espressione di amore per la conoscenza e di attività filantropica di grande valenza.

Giuseppe Fumia


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