Maria Teresa e la voglia di tornare a scuola. Nulla è cambiato e siamo sempre con la didattica a distanza

Dopo mesi e mesi abbiamo imparato a fare lezioni e interrogazioni a distanza, ormai siamo abituati a vederci su un piccolo
schermo, a sentire a volte solo la voce, senza poterci vedere, guardare negli occhi, senza poterci abbracciare. Certo la tecnologia è di grande aiuto, ma mi manca molto il contatto con i miei compagni di classe, il divertimento e gli scherzi a scuola.

A scuola si è in un ambiente unico, a contatto con i professori, i bidelli, i compagni di classe … il rapporto umano che si ha a scuola non si ritrova da nessun’altra parte, in quanto credo che il rapporto umano sia fondamentale per imparare.
Sinceramente non capisco perché in questi lunghi mesi hanno riaperto bar, ristoranti, negozi, per un certo periodo anche palestre e piscine, si parla di riaprire gli impianti sciistici, invece le scuole superiori sono rimaste chiuse !!!

Sono state permesse le attività che ci vedono come “consumatori”, ma non siamo stati presi in considerazione come persone, come risorse su cui investire in “formazione”. Probabilmente la Scuola, almeno la Scuola Superiore, non contribuendo allo sforzo produttivo è sembrata sacrificabile, a differenza di altre attività.

In questa situazione drammatica di emergenza, ho avuto l’impressione di un generale svilimento della scuola!!! Avevo immaginato un nuovo anno scolastico diverso, l’ultimo anno di Liceo, la preparazione agli esami di maturità, l’ultimo viaggio di istruzione, un anno intenso e meraviglioso; invece mi ritrovo di nuovo a stare tutto il giorno dietro a un piccolo schermo, dove tutto diventa più difficile, dove abbiamo perso la cognizione del tempo, senza renderci conto delle opportunità mancate.

Credo infatti che, nonostante il grande sforzo e il forte impegno dei docenti, dietro a uno schermo la preparazione ed il rendimento non possono mai essere uguali alla scuola in presenza, e questo lo si intuisce facilmente guardando i volti spenti e tristi dei ragazzi, i lunghi silenzi e gli scarsi feed-back degli studenti. Stare 5 ore ad ascoltare dietro ad uno schermo è davvero difficile. Noi ragazzi siamo il futuro di questo Paese, siamo il futuro della comunità, di una comunità che deve investire su di noi, siamo la futura classe dirigente di uno Stato che non si può permettere di avere cittadini non formati, non preparati, che si ritroveranno presto a fare i conti con gli enormi danni economici e sociali causati dalla Pandemia.

Non ci possiamo permettere di sacrificare la cultura e la formazione, in quanto, come affermava il filosofo “. Io non riesco ad accettare che ci si trovi a sacrificare anche l’istruzione. Sono disposta a rinunciare agli svaghi, al divertimento, all’aperitivo, allo sport, sono disposta a indossare la mascherina per giornate intere, anche a mantenere il distanziamento ed ad adattarmi a tutti i provvedimenti che occorrono per rientrare in sicurezza, ma la Scuola è una priorità.

Voglio ritornare a Scuola.

Maria Teresa Lo Meo



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