Alla tirata dei conti. Il 2024 si avvicina.
“Bel tempo è brutto tempo non dura tutto il tempo” neanche a Bagheria, resta praticamente un anno alla fine del mandato di questa amministrazione. Ne vedremo delle belle.
Il simbolo del fallimento. Questi pochi piccoli fusti piantumati per compensare i 41 abbattuti illegalmente, in un viale Bagnera, desertificato e divenuto sul lato destro in direzione montagna, un immenso lungo parcheggio, sono proprio questo: il simbolo di quanto questa amministrazione spreca risorse per fare fronte ad una azione sul territorio, che manca di programmazione ed è evidente frutto di interventi fatti a braccio.
Gli ultimi colpi di coda, le delibere e le dichiarazioni di intenti, vanno verso l’unica direzione, con andatura dinoccolata, ed in ordine sparso: garantirsi consensi, spesso non tenendo conto di vincoli e ostacoli che l’opposizione certamente, questa volta, valuterà. Non sarà facile garantirne le istanze, avendone disatteso le aspettative, e già qualche alzata di scudi si comincia a vedere: è campagna elettorale per tutti.
Chi non ha alcuna pretesa, chi non attende il premietto e per questo ha occhi liberi da salumi (fortunatamente sempre più cittadini), si accorge di come tutta l’azione della amministrazione, quando si tratta di affrontare problematiche di gestione del territorio, è una azione inefficace e spesso limitata al proclamare le intenzioni a seconda di come l’opinione pubblica viene sollecitata dalle poche voci fuori dal coro.
Bisogna aprire gli occhi perché nelle pieghe di certi eventi, di certi atti si potrebbe nascondere la possibilità di favorire gli amici, i sodali, i fan club anche all’interno della macchina burocratica, ed in maniera assolutamente legale, ma tanto, tanto, tanto inopportuna.
Non dimentichiamo la vicenda del progetto del Canile municipale, la cui prima assegnazione subisce un atto di revoca da parte del Segretario Generale del Comune di Bagheria, la Dottoressa Amato, mentre ancora oggi manca sulla vicenda una chiosa importante: le motivazioni della revoca, che cambierebbero le carte in tavola poiché non risultano azioni disciplinari di sorta.
Vicenda che potrebbe nei prossimi giorni registrare un’ulteriore brutta notizia, sempre a causa dell’incuria di questo Comune.
In questo clima di perenne campagna elettorale e di luci della ribalta, chi ne ha fatto le spese sono i cittadini vittime di una narrazione di una Bagheria che esiste solo negli occhi di chi non vuole vedere, e chi non vuole vedere, spesso lo fa per interesse.
Quando hai imbrigliato le tue energie in una campagna strumentale e mass mediale contro la droga, che fallisce per la mancanza degli interlocutori primari, e il giorno dopo, un figlio di questa città e di questi tempi, ne incarna l’orrore, con la vicenda di cronaca nota a tutti ( la storia di “Circondato”), ci si aspetta ben altro tipo di impegno, certamente non la priorità nell’elargizione di somme ad una associazione per i concerti estivi, sui quali, questi privati hanno incassato i biglietti e già guadagnato ed ottenuto, in forma di servizi, un cospicuo patrocinio oneroso da parte del Comune, a fronte dell’alea di un fantomatico ritorno di immagine, mai provato da nessun dato economico certo.
Quando si fa notare che non avendo saputo gestire economicamente la stagione musicale a Bagheria, visto la necessità di intervento dalle casse comunali (con una procedura di reperimento fondi che va assolutamente sottoposta al vaglio della Corte dei Conti), si potrebbe scegliere, per il futuro, altra associazione più capace, ci si produce in inesattezze che fanno la differenza: “L’Associazione GoMad è talmente incompetentemente – con tono canzonatorio – che è stata scelta dal comune di Palermo, quinta città di Italia (?) per organizzare il capodanno”.
Non è così!!!
Ad organizzare il concerto di capodanno non è l’Associazione Culturale GoMad, ma la GoMad Concerti Srls, che è altro soggetto giuridico.
C’è una logica incomprensibile, nei tratti che dipingono il quadro Bagheria, o meglio, diventa comprensibile se metti le lancette indietro nel tempo e scopri che 30 anni fa più o meno, si amministrava così…
Bagheria non è un Comune per tutti.
Ignazio Soresi
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Si ha la molta vaga impressione che questa amministrazione vi sia antipatica a prescindere.
Gentilissimo lettore, la ringraziamo sempre per la sua costanza nel seguire i nostri articoli. Strano che lei noti e senta di significare, l’eventuale nostra antipatia nei confronti di questa amministrazione, e non le possibili irregolarità a cui facciamo riferimento. Avendo nelle occasioni in cui ne abbiamo parlato, addotto la documentazione del caso, ci lascia piacevolmente stupiti che sul piatto della bilancia delle cose da notare, qualcuno valuta più pesante la nostra presunta antipatia piuttosto che i presunti danni arrecati alla comunità. Evidentemente c’è una diversa sensibilità se non una diversa scala dei valori.