Si fermano i lavori intitolati “Riqualificazione di Contrada Monaco”. I residenti terrorizzati dalla nuova lungaggine, per i non pochi disagi ,anche alla circolazione, arrecati dai lavori. Silenzio assoluto di tutti sulla vicenda.
Sono stati posti i sigilli, venerdì pomeriggio al cantiere di via primo Monaco. Il provvedimento è stato messo in atto dalla Polizia Giudiziaria, per “Accertamenti urgenti sui luoghi, sulle cose e sulle persone” come recita l’art. 354 del Codice di Procedura Penale, in attuazione del quale è stato disposto il sequestro.
Gli uomini della Polizia intervenuti prima di apporre i sigilli, hanno fatto sgomberare i mezzi e i macchinari presenti, in cantiere.
Al momento non si conosce l’ipotesi di reato che ha reso necessario l’intervento dell’autorità giudiziaria.
Negli ultimi giorni ed in particolare nella giornata del sequestro, la ditta appaltatrice, stava procedendo allo smaltimento dei rifiuti rivenuti durante i lavori, ammassati secondo la tipologia.
Con buona probabilità, secondo voci fondate, non si sarebbe proceduto alla caratterizzazione del rifiuto prima dello smaltimento. Azione necessaria per la presenza di rifiuti che sarebbe stato opportuno individuare come “speciali”, attuando le particolari procedure da applicare in questi casi.
Altre voci indicano, nel tentativo di interrare questo materiale sullo stesso luogo, l’illecito a motivo del provvedimento.
Restano una serie di valutazioni su un cantiere nato male già per il nome profondamente ingannevole che lasciava sperare in ben altro tipo di intervento auspicato e bramato da più parti. Avevamo poi scritto dei disagi al traffico (nonostante qualcuno narrasse di contrada Monaco come i nuovi i campi Elisi), con la complicità di incivili che parcheggiavano davanti al cantiere occupando praticamente tutta la carreggiata.
Resta da capire se la vigilanza dell’ente appaltante sui lavori sia stata sufficiente o se è ipotizzabile un’ulteriore leggerezza di questa amministrazione. Un’ultima valutazione sulla narrazione che si fa di questa città, partendo dai palazzi: spesso le cose non si raccontano o non si racconta tutto.
Bagheria non è un Comune per tutti.
Ignazio Soresi
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