Si susseguono da giorni gli annunci sui social di furti d’auto in varie zone. Si delinea un quadro tristissimo di una città in cui l’indifferenza dell’amministrazione sul tema sicurezza, sta diventando quasi colpevole.
Le telecamere pagate (non si capisce perché e come) coi fondi per la pandemia, dovrebbero già essere in funzione da un po’ secondo quanto proclamato, e pare si stia pure procedendo, ad un potenziamento del servizio, ma risultati non se ne vedono anzi negli ultimi giorni si registra una recrudescenza degli atti criminosi.
Almeno una macchina a sera sarebbe sparita da punti diversi della città, dalla via Carà, alla via Consolare, anche in zone trafficate o vicine a presidi delle forze dell’ordine, negli ultimi tre o quattro giorni.
Secondo gli ultimi dati statistici, confermati dalle denunce, anche a Bagheria, sarebbe la Fiat Panda il modello più appetibile per i ladri.
In Sicilia su 15000 denunce di furti d’auto, 3000 sono del modello della casa automobilistica torinese.
I furti avverrebbero per rimpinguare il mercato dei ricambi usati essendo queste vetture, tra il parco macchine circolante, le più numerose.
La recrudescenza di questi fenomeni è certamente legata alla crisi economica. Il mercato del nuovo, sia esso il mezzo in se, sia il ricambio, è stato fortemente penalizzato dalla contingenza. Oggi si preferisce riparare ad oltranza piuttosto che sostituire la vettura, e questo accresce la richiesta di ricambi a buon mercato, e nulla è più a buon mercato di un pezzo di dubbia provenienza.
Bisogna inoltre considerare il contesto generale della nostra cittadina in cui il clima di impunità regna sovrano da qualche anno, a causa dell’atteggiamento negazionista sull’emergenza sicurezza dell’amministrazione comunale.
Solo da qualche tempo le forze dell’ordine hanno prestato attenzione al grido di allarme dei cittadini, bypassando l’ente locale e intensificando i controlli che però vengono ancora non percepiti.
Sul territorio stanno per altro nascendo nuove realtà che intendono intervenire mediando le istanze con le autorità locali, come il coordinamento cittadino ReteCivica Bagheria.
Attendiamo dunque le iniziative di chi non vuole più sottostare alla tolleranza ed indifferenza e intende intervenire fattivamente sul territorio, perché
Bagheria sia presto un Comune per tutti.
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