Revocato l’affidamento del progetto del canile municipale.

Dopo i veleni e le lettere anonime, con una determina in data odierna è stato ritirato il decreto di assegnazione del progetto.

 

 

Con la rinuncia dell’arch. Adelaide Catalano, è stata ritirato oggi a tutti gli effetti l’affidamento della progettazione del canile municipale a Bagheria.

Una vicenda che aveva inaugurato la stagione dei veleni a palazzo Ugdulena, quando dopo essere usciti con un articolo sui silenzi di Bagheria, incentrato su diverse vicende, in cui si era accennato anche a questa assegnazione, qualcuno aveva mandato una lettera anonima indirizzata a tutti i consiglieri comunali denunciando le inopportunità di quell’atto.

Senza un documento che attestasse l’indisponibilità dei tecnici di palazzo Butera, a prendere in carico la progettazione del canile, senza  nemmeno tutti i fondi necessari per cominciare l’opera (100mila euro arriveranno solo giorni dopo in maniera non prevedibile), diventava improvvisamente impellente rivolgersi ad esterni. Con una procedura di assegnazione diretta che prevede la conoscenza “professionale” dei tecnici a cui ci si rivolge, e l’esistenza di un rapporto fiduciario, si decideva allora  di affidare l’incarico alla figlia di una figura apicale di un settore del comune, la già citata arch. Catalano, e al team da lei proposto(????), di cui faceva parte anche l’ing. Lo Bue Salvatrice, moglie di una noto esponente politico bagherese molto vicino a questa amministrazione. Il tutto in un momento particolare: proprio qualche giorno dopo i ritrovati equilibri politici che produssero la nuova giunta Tripoli.

Tutte valutazioni tratte dalla famigerata lettera anonima.

A tutela dei dipendenti della pubblica amministrazione mortificati da tale scelta, anche economicamente non conveniente (la progettazione sarebbe costata 38mila euro su uno stanziamento di 80mila in quel momento), era insorta la FP cgil Palermo che aveva emanato una nota al Segretario Generale, seguita da una altra a firma  dei consiglieri Anna Zizzo, Giusy Chiello e Vincenzo Bellante che invocavano la prerogativa di controllo e anticorruzione della figura interpellata. 
Nota a cui il segretario aveva risposto, dichiarando di non avere ravvisato illeciti ad una prima ricognizione, aggiungendo però che si riservava di pronunciarsi definitivamente, dopo una analisi più approfondita. 
Analisi anticipata da questa rinuncia a cui segue anche il ritiro della procedura di accesso al MEPA (mercato elettronico della pubblica amministrazione) per l’assegnazione dell’incarico. 
Quest’ultimo atto ( il ritiro del MEPA n.d.r.) farebbe ben sperare per una assegnazione in tempi brevi dell’incarico a figure professionali interne come noi stessi avevamo paventato. Se così non fosse verrebbero meno anche quei motivi di impellenza che avevano spinto ad una così affrettata assegnazione.  
La rinuncia e la conseguente revoca del progetto, confermano per certi versi, quanto meno, una ammissione di inopportunità nemmeno troppo velata. Resta da capire se il Segretario Generale darà comunque seguito ad una più attenta ricognizione degli eventi e se mai si dovessero innescare da ciò, altri tipi di valutazioni. 
Certi della bontà e buonafede di tutti gli attori, ci auguriamo vengano presto avviati i lavori per una struttura, quella del canile municipale, che a Bagheria è di certo essenziale.

 

https://www.bagheriainfo.it/sito/2022/06/20/sospetti-e-veleni-sul-progetto-del-canile-municipale-a-bagheria-lettera-anonima-ai-consiglieri-comunali/

https://www.bagheriainfo.it/sito/2022/06/22/ancora-sul-canile-dei-veleni/

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