Movimento per l’Indipendenza della Sicilia chiede impegni seri alle Istituzioni

Il Coordinamento Comunale di Bagheria Movimento per l’Indipendenza della Sicilia Sezione “Archimede” ha chiesto ai presidenti del Consiglio dei Ministri e della Regione Siciliana, un ulteriore impegno perchè vengano varati provvedimenti che trovino soluzione alla emergenza dovuta alla pandemia dovuta dal COVID-19.

La situazione che stiamo vivendo, in questo momento storico, ci obbliga a chiedere, a coloro che ricoprono l’alto, prestigioso e gravoso, incarico di Presidente del Governo della Nazione Italiana e di Presidente della Regione Siciliana, un ulteriore impegno al fine vengano varati provvedimenti che trovino soluzione alla emergenza che ci accingiamo a specificare.
Provvedimenti che vadano nell’interesse di cittadini che, ad oggi a causa della pandemia dovuta dal COVID-19, si trovano in una situazione socio-economica drammatica.

Premesso che abbiamo condiviso che l’unico, doveroso, prioritario e necessariamente tutelato interesse, fosse quello della sanità pubblica.
Tutela attuata nello studiare ed applicare misure di contenimento del contagio del virus, tra la popolazione, nonché di impedirne conseguenze ulteriori disponendo sanzioni, amministrative, per coloro che avessero violato gli opportuni decreti governativi.

Con ciò ribadendo la nostra totale condivisione essendo, certamente, misure sì dolorose ma necessarie per la tutela della salute pubblica.
In detto periodo, categorie di lavoratori autonomi e/o partite IVA, lavoratori di enti pubblici, fruitori di contratti a tempo indeterminato, stanno traendo “ossigeno” dalle disposte misure, somministrate in base al decreto salva Italia seppur, persino gli stessi pochi euro, siano percepiti, dai più, come uno svilimento della dignità della persona.

Nonostante ciò nulla chiedono se non avere la possibilità di poter riaprire la “saracinesca” e poter garantire, alle proprie famiglie un dignitoso futuro.
Un solo “pezzo di pane” è la loro richiesta sentendosi però umiliati dal disinteresse mostrato da alcune Istituzioni dello Stato che, qualcosa di ulteriore, avrebbero potuto e potrebbero ben fare.

Ciò premesso, emanate in questo periodo drammatico queste prioritarie misure, crediamo che i Governi Nazionali e Regionali debbano garantire, da qui in avanti, un’ennesima ed ulteriore, già gravissima emergenza:
il diritto alla sopravvivenza e, soprattutto, alla dignità di quelle categorie di persone, anch’essi lavoratori, che ad oggi, per cause a loro per la stragrande maggioranza dei casi non imputabili, non percepiscono nessuna delle misure a sostegno del reddito (es. RDC) di cui sopra.
Ci riferiamo ad “altre” categorie di lavoratori che alimentano anche con il loro ossigeno, derivante dai loro rispettivi consumi di sopravvivenza dovuti al necessario sostentamento delle loro famiglie, le boccheggianti casse dello Stato.

Anch’essi, senza mai sentirsi tutelati, hanno sacrificato le loro famiglie, il loro tempo, la propria libertà non per dedicarsi alla delinquenza, di cui sarebbero stati e sarebbero facile preda, ma al dignitoso lavoro.
Lavoro, il più delle volte da loro stessi inventatisi, ma che anch’esso ha garantito lo sviluppo economico della nostra nazione.
E qui il motivo della nostra preghiera, spezzare una lancia a favore di questa gente, sottolineare l’evidenza che tanta dell’economia meridionale, con particolare sguardo a quella siciliana, viveva, prima del coronavirus, in questa zona grigia di un “necessario” quanto “sommerso”, lavoro “nero” di sopravvivenza.

Le misure varate fino ad oggi, che vanno nella direzione di tutela per una sola parte del popolo sopra descritto quello “in regola”, ignorano, di contro, la popolazione di questo totalmente ignorato mondo di “invisibili”.
La crisi che stiamo vivendo si prospetta lunga e difficile da superare, soprattutto qui in Sicilia, e questa realtà in cui viviamo ci porta a chiedere alle SS.VV.Ill.me che possano attivare, una qualche forma di sostegno universale (reddito di quarantena o che dir si voglia) per questa fascia di popolazione che vive alla giornata e non trova nessuna voce e nessuna rappresentanza politica disposta a sostenerne e dare voce al loro accorato grido di aiuto.

Aiuto economico che dovrebbe pervenire, dallo Stato direttamente a questa povera umanità, prima che l’emergenza sanitaria non si tramuti in una emergenza civile e sociale con costi nettamente superiori in termini di spesa per il mantenimento dell’Ordine pubblico.

Con somma speranza e riconoscenza per ciò che potrete fare, porgiamo i nostri più sinceri “in bocca al lupo” per il Vostro, non facile, compito.

Dott. Giovanni Giuseppe Montedoro (Coordinatore della Sezione “Archimede” del M.I.S. di Bagheria) Mail to: montedoro@virgilio.it – Cell. 338/2822147.

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