Di una mia esperienza alla scuola media come operatore socio-psico-pedagogico.

I ricordi e le storie di vita del Professore Antonino Russo, hanno il potere di stupire per l’incredibile attualità, spesso involontaria. Oggi Bagheria grida il ricorso a figure professionali adatte al grande disagio sociale diffuso. E invece lasciamo parlare chi non ha un briciolo di competenza. E a volte basta un solo guizzo giusto.

Nel 1990, quando mi sono laureato in Sociologia col massimo dei voti, ho partecipato per due anni ad una sperimentazione in una scuola media come operatore socio-psico-pedagogico. Avevo una aula adibita ad ufficio nella quale ricevevo professori ed alunni. I professori mi sottoponevano problemi riguardanti i loro alunni ed io cercavo di risolverli.

Un giorno un professore mi ha accompagnato un suo alunno dicendo: “questo ragazzo ha abbassato i pantaloni davanti ad una compagna.” Io ho chiesto al ragazzo perché lo avesse fatto.
Il ragazzo ha risposto: “la compagna mi ha chiesto di farglielo vedere, ed io l’ho accontentata.” Io non sono stato in grado di risolvere la questione. Forse si poteva stabilire il torto maggiore, ma non era facile stabilirlo.

Una ragazzina di seconda media diceva di avere difficoltà a fidanzarsi con un ragazzo. Mentre io mi affannavo a dire che mi sembrava presto per parlare di fidanzamento, la ragazzina mi ha interrotto dicendo che non era una questione di età. La difficoltà stava nel fatto che il ragazzo era il fidanzato della sorella. Anche questo caso è stato di difficile soluzione.

Un giorno una professoressa mi ha parlato di un ragazzo molto bravo fino a pochi giorni prima che all’improvviso aveva smesso di studiare e si presentava a scuola sempre impreparato.
Cosa era successo? La famiglia di questo alunno aveva adottato una bambina. Alla stessa la mamma aveva acquistato sette paia di scarpe, mentre il nostro alunno camminava con due sandali bucati. Ho chiamato la mamma del ragazzo. Lei, entrando in classe ha subito detto: “professore lo so cosa devo fare: devo portare mio figlio da uno psicologo.”

Io le ho detto: “signora, suo figlio non ha bisogno di uno psicologo, ma di un paio di scarpe nuove.”
La signora ha acquistato le scarpe al figlio e il ragazzo è tornato a studiare come prima.

Antonino Russo

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