Messa a dimora nel Terzo Circolo Didattico Luigi Pirandello una pianta di ficus prelevata dall’Albero del giudice Giovanni Falcone
Il Progetto “Un albero per il futuro”, mette a dimora un albero con i Carabinieri della biodiversità per formare un grande bosco diffuso della legalità. Un gesto concreto per contrastare i cambiamenti climatici.
Il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, infatti, ha avviato le procedure per la duplicazione e distribuzione dell’Albero di Falcone, fulcro di un progetto di educazione alla legalità ambientale, progetto Nazionale “Un albero per il futuro” – promosso dal Ministero della Transizione Ecologica.
Il progetto prevede la donazione e messa a dimora nelle scuole italiane di circa 500mila piantine nel triennio 2020-2022, percorso verso la consapevolezza dell’importanza degli alberi per il contenimento dei cambiamenti climatici e la conservazione ambientale.
Dallo scorso aprile, dunque, è possibile contribuire maggiormente attraverso un albero simbolo dell’impegno verso lo Stato e la lotta alle mafie: l’Albero del giudice Giovanni Falcone. Come ci illustra il corpo forestale dei carabinieri di Palermo, oggi presente al terzo circolo didattico Luigi Pirandello, alcune gemme del famoso Ficus che cresce nei pressi della casa del giudice assassinato nel 1992 dalla mafia, sono state prelevate grazie alla collaborazione fra Carabinieri, Fondazione Falcone, Comune e Soprintendenza di Palermo e duplicate nel moderno Centro Nazionale Carabinieri per la biodiversità forestale (CNBF) di Pieve Santo Stefano (AR).
Il Centro, all’avanguardia in Europa, è riuscito a riprodurre l’albero generando piccole piante da donare alle scuole che ne fanno richiesta.
Questi alberi contribuiranno a formare il “Grande bosco diffuso” formato dalle giovani piante messe a dimora da tutti gli studenti e che sarà visibile su un’apposita piattaforma web che monitorerà la crescita e lo stoccaggio di CO2. La presenza dell’Albero di Falcone concorre a sensibilizzare i ragazzi al tema dell’impegno sociale ma anche a dare importanza alla salvaguardia ambientale.
Ad accoglierci in prima battuta è la preside del terzo circolo Luigi Pirandello, la professoressa Lucia Maria Rita Turiano:
-Cosa rappresenta per voi questo gesto di grande rilevanza?
La messa a dimora dell’ albero rappresenta per noi un ulteriore tassello per la legalità, per la sostenibilità ambientale, che le docenti quotidianamente portano avanti. Essendo non solo simbolo, ma strumento tangibile e visibile; questa piantumazione ci aiuta a portare avanti il processo di sensibilizzazione, come futuri cittadini dei nostri bambini, così come diviene momento di forte commozione nel ricordo del giudice Falcone, di Borsellino e di tutti coloro che hanno lottato per darci maggiore serenità.
-Come nasce l’idea di voler piantare e quindi simbolicamente fortificare questo legame?
In termini pratici le nostre referenti alla legalità e all’ambienteEliana Polizzi e Marilena Giacomarra hanno fatto richiesta in una piattaforma parecchi mesi fa e non appena siamo stati ricontattati ci siamo subito mobilitati per l’effettiva piantumazione. Sono anche contenta che saranno qui presenti le forze dell’ordine del territorio.
-In merito a quanto appena detto, potrebbe dici chi sarà presente a questo evento?
Presente sarà una rappresentanza del nuovo nucleo dei carabinieri forestali, il comandante dei carabinieri di Bagheria e il comandante dei vigili urbani ed infine l’assessore Emanuele Tornatore, a fare le veci dell’amministrazione. Un percorso ed un’iniziativa, dunque, svolti in sinergia.
-Non è la prima volta che divenite promotori e divulgatori di sensibilità e cultura: cosa vi auspicate per il futuro di questa scuola?
Di non fallire gli obiettivi che ci siamo dati: curare la crescita dei bambini, non solo dal punto di vista culturale ma anche sociale e civile; cerchiamo di trasmettere sensibilità a certe tematiche, mirando ad innescare in loro il pensiero critico. I bambini si devono preparare ad affrontare la società, cittadini consapevoli. I bambini sono la parte più sana e più bella.
Il mondo curioso dei bambini è fatto per lo più di occhi grandi ed emozioni smisurate. Avvenuta la piantumazione in sinergia tra la rappresentanza del corpo forestale dei carabinieri e i bambini stessi delle varie classi, a dare le battute conclusive è Emanuele Tornatore, assessore alle Politiche sociali e socio-sanitarie, politiche giovanili, Famiglie e beni condivisi, rapporti con la chiesa cattolica e le altre confessioni religiose, periferieriqualificazione e rigenerazione:
A maggio del 1992 frequentavo la scuola e quando fu ucciso il giudice Falcone mi sono detto una cosa, non volevo vivere una città piena di paura, di violenza. Bagheria oggi è una cittadina tranquilla, ma prima non era così. Quand’ero bambino desideravo diventare il presidente della repubblica, poi qualcosa è andato storto – ironizza l’assessore e riprende: rendere Bagheria una cittadina sicura e sostenibile è un dovere e un lavoro di tutti: politici, amministrazione, cittadini; io, dal canto mio, spero di restituirvi una cittadina molto più bella di quella che abbiamo vissuto in quegli anni, più sicura e più sana e che tutti contribuiscano in questo percorso: gli alberi sono belli, ma senza acqua non sopravvivono.
Mariangela Facendola
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