C’erano una volta le console, i joypad e i videogiochi “fisici”. Intendiamoci: esistono ancora, ma l’evoluzione tecnologica ha ampliato modalità e strumenti di gioco, accrescendo le possibilità di questo settore e, di conseguenza, il pubblico a cui si rivolge.
Cloud computing, servizi in abbonamento, realtà virtuale e realtà aumentata, tecnologia aptica: il mondo del gaming si sta trasformando velocemente e ben presto gli amanti del gioco avranno opportunità fino a qualche lustro fa impensabile. E a questo aggiungiamo la gamification, che fa parte della rivoluzione dell’impresa 4.0, una prospettiva che vede nell’innovazione il volano per start-up e aziende (vedi il progetto WeStart).
I numeri non mentono: nel 2020 il mercato del gaming ha raggiunto i 175 miliardi di dollari di giro d’affari e si prevede che, entro il 2025, sfiorerà i 250 miliardi di dollari. La crescita è dovuta anche all’espansione dei device su cui giocare: console e PC restano ancora sulla cresta dell’onda, ma i giochi per mobile (smartphone e tablet) sono sempre più sofisticati e divertenti.
La tecnologia fa passi da gigante. In primo luogo, come detto, si fa largo anche nei videogiochi il cloud computing. Oggi molte aziende videoludiche danno la possibilità di giocare senza scaricare il titolo sulla propria console o sul proprio PC, ma direttamente online sfruttando la potenza del cloud.
Il cloud ha aperto la possibilità di creare servizi di gaming in abbonamento, sulla falsariga di quanto fanno Netflix e Amazon Prime con serie e film. Sony ha lanciato PlayStation PS Now, Microsoft il servizio Xbox Game Pass: una quantità vastissima di videogiochi a disposizione dell’utente in cambio di una quota mensile, da giocare direttamente in cloud (con una buona connessione).
Il cloud potrebbe dunque dare una grossa e decisa spinta alla digitalizzazione della proposta videoludica, superando la necessità di avere un supporto fisico oppure di scaricare il gioco. Lo streaming, dunque, è destinato a ricoprire un ruolo sempre più importante nel mondo del gaming.
E se il cloud è una novità degli ultimi anni, almeno per quanto riguarda il gaming (tralasciando ovviamente il mondo del retrogaming), di realtà virtuale nei videogiochi si parla da decenni. Ma quelli che finora sono stati pallidi tentativi di implementare la VR nel gaming, oggi possono diventare una delle tante realtà possibili.
Grazie a un visore e ad altri strumenti per la realtà virtuale, il giocatore può vivere un’esperienza immersiva, vivendo in prima persona gli eventi del videogioco, con conseguente amplificazione delle emozioni. Immaginiamo di vivere un open world fantasy, o distopico, in prima persona, e cosa può comportare a livello di esperienza videoludica: stiamo parlando di qualcosa del tutto diverso dall’impugnare un joypad e muovere il giocatore sullo schermo.

Al momento, la RV è ancora marginale nel mondo del gaming, ma presto, con la tecnologia che evolve velocemente (per esempio, con sensori che seguono passo passo i movimenti dei giocatori) prenderà sempre più piede.
Legata alla Realtà Virtuale è la tecnologia aptica, una delle prospettive più interessanti del settore, perché destinata ad aumentare notevolmente l’immersività dell’esperienza di gioco.
Al momento vale quanto detto per la realtà virtuale: si tratta di una tecnologia ancora marginale, che però nei prossimi anni potrebbe crescere nelle preferenze dei videogiocatori. Attualmente, è molto diffusa la tecnologia Quad-Haptic, quattro sensori che, tramite il contatto tra mani e un device esterno, trasmettono sensazioni realistiche legate al titolo che si sta giocando.
Presto o tardi, arriveremo a indossare tute e visori hi-tech, un po’ come succede nel film Ready Player One, per vivere in prima persona il mondo videoludico in modo totalmente immersivo.
È probabile poi che joypad e controller siano sostituiti da comandi vocali e sistemi di voice recognition. Il giocatore avrà così la possibilità di far compiere al personaggio le azioni richiesta senza dover utilizzare un joypad, ma impartendo i comandi tramite voce.
La tecnologia ha permesso l’evoluzione anche delle app dei giochi da casinò, ormai in grado di emulare alla perfezione i meccanismi del poker, delle roulette e degli altri giochi.
Se conosci come funzionano le slot machine, capirai che il funzionamento delle versioni digitali è del tutto simile a quelle reali, così come i tavoli da poker producono emozioni simili ai tavoli “reali”.
Il gaming, dunque, è destinato a evolversi verso nuovi modi di giocare all’insegna dell’immersività. Le esperienze diventeranno sempre più reali e avvincenti e il successo dei videogiochi è destinato a crescere ancora e ancora.
Redazionale
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