Emergenza sicurezza!!! Bagheria come Gotham

Così mentre c’era chi dava retta ad un simpatico suggeritore acquistando lo specchio da bagno Mistretta, seduto su una panchina, il giovane Mario che addentava serafico il classico “ascaretto”, affetto da sordità, non sentiva la dichiarazione d’amore di una avvenente ragazza che gli confessava: ”Mario… dal primo momento che ti ho visto…”.

Più volte e sempre più spazientita. Solo l’intervento di un noto dispositivo acustico, consegnava la coppia ad un casto
abbraccio e l’“ascaretto” al marciapiede. Gli ultimi recentissimi avvenimenti a Bagheria, sono figli di una potente sordità del nostro Mario locale, il sindaco Filippo Tripoli. Bagheria in questi ultimi tre anni ha vissuto una diffusione degli usi e costumi di certe borgate, che la collocano tra la Gotham city descritta da Frank Miller e la Napoli di Gomorra, dove manca la violenza omicidiaria ma solo perché da noi, per fortuna, in buona parte si tratta “posa plastica”.

Anche Palermo negli anni ’80 fu fucina di slogan pubblicitari entrati nel parlato comune

Posa plastica però, che, gira e rigira, prima o poi porterà al fattaccio, seppure gli ultimi eventi sono veramente tristi e mantengono connotati criminali, ascrivibili a fenomeni che chiamiamo in modo consolatorio “microcriminalità”.
Ne parliamo con il Presidente del Centro commerciale naturale Umberto Gallo, che accoglie gli esercenti di corso Umberto, Luca Scalisi, titolare della notissima Ottica Paolo.

Proprio in questa zona, nelle ultime notti si sono verificati diversi attacchi alle vetrine di alcuni esercizi. In un caso il malintenzionato, individuato dalle telecamere private come un giovane con cappuccio, è penetrato asportando la cassa e alcuni prodotti. Stessa sorte toccata al Bar Carmelo, alcuni contanti e alcune bottiglie di alcolici sono il bottino.

Assaltati anche i distributori di bibite automatici, che, ricordiamo, secondo ordinanza sindacale, non dovrebbero più erogare alcolici dopo le 24(????), e che sono stati probabilmente presi di mira nel tentativo di arrivare alle cassettine con il contante. Escludendo fortemente qualunque altro connotato se non l’opera di giovani facinorosi più interessati all’atto vandalico in se, perché fattibile in un contesto di assenza di controllo, il presidente tiene a sottolineare che: “La situazione di corso Umberto, risulta essere emergenziale il progetto di mercato naturale all’aperto, nato nel 2009
è ovviamente naufragato definitivamente.

Se da un lato avevamo ottenuto la riapertura mattutina del corso, con un attimo di respiro, già nel pomeriggio lo stesso viene consegnato ad un gruppetto di facinorosi, anche giovanissimi, che non si ferma più fino a notte inoltrata facendo base al palazzo Alfano.”

Il corso pedonalizzato era previsto in un più ampio progetto di mobilità mai andato in porto. Fu la bistrattata amministrazione Cinque a riaprire la circolazione mattutina per consentire ai commercianti di recuperare clientela
ed evitare la moria innestatasi sulle saracinesche del corso Umberto proseguita poi con la pandemia e la sua gestione allegra in città. “Incontreremo domani (giovedì 4 maggio per chi legge) il sindaco- prosegue Scalisi- il quale ci
aveva promesso la presenza di Vigili Urbani, ma non saremo disposti a soprassedere sulla questione vivibilità e sicurezza dei cittadini e degli esercenti costantemente assediati”.

Nel frattempo si registra una ulteriore escalation di atti vandalici ai danni della ex biglietteria della stazione. Vicenda surreale in cui a distanza di ore viene comunicato l’inizio dei lavori e poi l’interruzione per atti vandalici. Ma queste effrazioni erano cominciate durante il lockdown, gli stessi uffici comunali ne erano stati teatro in più di un paio di occasioni, una di seguito all’altra, insieme a chiese e plessi scolastici, e finanche la sede della Caritas.

Le strade nonostante avrebbero dovuto essere controllate per garantire il coprifuoco erano state lasciate incustodite, con esercizi (sempre i soliti e sempre di un certo tipo) che erano “diversamente” chiusi. Poi meno note alle cronache e probabilmente legate alle presenze e le vicende intorno al PTE (quelle si, conosciute) , anche una parte di esercizi in via Città di Palermo, avevano subito le attenzioni di questi vandali: la concessionaria Gi.Bi. Auto, l’edicola Ventimiglia, il Panificio Élite, ed altri.

Oggi nonostante questo stato di cose, le uniche sirene che si sentono a Bagheria sono quelle delle ambulanze. Pur comprendendo, le carenze ataviche di personale preposto alla pubblica sicurezza, questi episodi vanno combattuti. Seppure trovano radici, nei fallimenti delle istituzioni, la famiglia, la scuola, ma anche la società e le autorità locali, si deve intervenire e con urgenza, sui rami, prioritariamente.

Una volta repressi i fenomeni, si possono verificare le correzioni sui massimi sistemi. L’amministrazione (al momento l‘amministratore unico) non può più in alcun modo fare finta di niente. Si richieda un tavolo di concerto con le forze dell’ordine tutte, quelle vere, quelle che non fanno finta di non vedere, e la Polizia Municipale, che smetta di dipingere strisce pedonali, aggiustare motorini, e andare a casa alle 20:30 come un qualunque impiegatuccio.

Devono vedersi in giro operare macchine e personale, non si deve tollerare nessuna forma di illegalità perché si deve immediatamente restituire alle strade un connotato diverso.

Il giovane che dal suo balcone del primo palazzo di via Monaco, grida illegalità ad ogni festa, con musica a decibel che nemmeno il locale di Briatore, va sanzionato, come i suoi sodali in macchina e in bicicletta. I ragazzini molesti sul corso vanno fermati e mandati a casa. Per strada devono circolare mezzi a norma di legge con tutti i dispositivi di sicurezza (casco incluso) e di silenziamento e il codice va rispettato.

Ma anche l’abbandono della cicca per terra non va tollerato, e la deiezione del cane, e le carreggiate usurpate da commerciati vegetariani, l’abbandono di rifiuti, ecc ecc ecc Si chiama CIVILTÀ o se volete, con un neologismo: “CIVISMO”. Quando hai diffuso il messaggio di ferma resistenza a queste manifestazioni, saranno sempre meno le persone che si girano dall’altra parte. Il sindaco si metta al telefono, chiami i Caschi blu, i bersaglieri, il ros, la Swat, la legione straniera, gli Avangers, la Justice League, ma anche solo Batman, chi cappero vuole, ma si restituisca la città ai cittadini.

Aprendo una qualunque finestra si sente a qualunque ora, l’eco delle marmitte di chi pensa di vivere a Scampia.
Si chiamino gli esercenti a raccolta e non per il polo musicale, ma per un polo che non si sente nominare mai e che dovrebbe essere obiettivo di ogni amministrazione: IL POLO DELLA LEGALITÀ.

E per quello non servono finanziamenti. Lasciare ora per tre settimane, Bagheria senza amministrazione è l’ennesima scelta scellerata che stanno pagando tutti.

Ignazio Soresi



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