Fotografo professionista e persona con spiccato senso civico è il nostro Carlo Giammarresi, capace di svolgere un compito che
invece spetterebbe alla pubblica amministrazione. Parliamo della cura e della pulizia di un tratto di suolo pubblico antistante
alla sua abitazione in piazza Indipendenza, un sito spesso trascurato e abbandonato all’incuria e al vandalismo.
Ne sono testimonianza il murale di Claudia La Bianca vandalizzato con vernice nera; le radici degli alberi che, fuoruscendo dal
terreno, hanno preso campo sui marciapiedi ostacolando e creando pregiudizio ai pedoni; le deiezioni solide dei cani che i proprietari
avrebbero l’obbligo di raccogliere, obbligo che nessuno fa osservare; le scritte oscene sui muri che resistono per anni e nessuno cancella. Ecco, appunto le scritte oscene.
La più recente buona azione di Giammarresi che da tempo si è assunto l’impegno di dare decoro e dignità ad uno spazio pubblico che ha adottato e posto sotto la propria diretta sorveglianza, riguarda proprio le scritte oscene che ha inteso nascondere alla vista inventandosi un rimedio tutto proprio. Ha messo insieme quasi tutte le locandine annunzianti le mostre fotografiche personali allestite nell’arco di oltre 25 anni, in città e in varie altri parti dell’Isola, e ha coperto scritte e disegni osceni. I bei manifesti multicolori che parlano di maestranze siciliane, di feste religiose, di carnevali, di bellezze e luoghi nostrani immortalati dai suoi clic, oltre a cancellare scritte e disegni graffiti che deturpano i muri e offendono la vista, senza dubbio procurano pubblicità a Giammarresi, che così mira a raggiungere due obiettivi con un unico sforzo.
Prende, insomma, due piccioni con una fava. La sua missione tuttavia non finisce qua. Ha infatti comprato a sue spese alcune targhe che ha fatto affiggere nei pressi dello spazio frequentato dai possessori di cani e, inoltre, s’incarica di quando in quando di sfrondare gli alberi i cui rami sono d’intralcio ai pedoni. Indicandoci poi il tronco di un albero tagliato di netto alla base, riferisce che probabilmente dava fastidio a qualcuno che ne ha deciso la recisione.
Ebbene, l’albero si è preso la sua bella rivincita facendo spuntare accanto al tronco reciso dei polloni che civettuoli svettano e che
Giammarresi saggiamente cura a dispetto dell’insipienza degli uomini.
Giuseppe Fumia
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