La Regione Siciliana è un elefante impacciato. Insufficienti gli impianti della differenziata e per l’umido si va in Calabria

La differenziata è un obbligo. Tutti i comuni devono raggiungere un certa percentuale di raccolta differenziata altrimenti i solerti uffici regionali sono pronti a far pagare una penale. Però gli impianti regionali per la raccolta differenziata non sono in grado di garantire ai comuni lo stoccaggio.

Paradossi tutti siciliani che pagano i cittadini. E’ il caso dell’umido. I comuni sono obbligati alla raccolta differenziata dell’umido perchè le discariche non lo possono ricevere (essendo differenziabile) ma gli impianti siciliano per il trattamento sono del tutto insufficienti. Inoltre nelle ultime settimane due impianti sono chiusi rendendo tutto più difficile.

Allora l’unica soluzione è portare l’umido fuori regione a costi esorbitanti che aumentano il costo del servizio e ricadono sui cittadini. Non ci sono alternative. L’umido si deve differenziare ed è cosa giusta e buona anche per l’ambiente ma la faraonica Regione Siciliana non garantisce la presenza di impianti per lo smaltimento.

Mi viene in mente la mia esperienza in un piccolo centro in provincia di Lecco. Piccoli paese di circa mille anime che avevano un piccolo impianto per il trattamento dell’umido ed il cittadino poteva ritirare l’humus per il giardino e le proprie piante. Questo in Sicilia è fantascienza. L’umido che costituisce il 30 -40% in peso dell’intero rifiuto domestico non si riesce a smaltire ed inoltre incide tantissimo sulle casse comunali.

L’Amb che gestisce la raccolta a Bagheria ed il suo presidente Matranga fanno salti mortali per trovare impianti per lo smaltimento dell’umido. Nei primi giorni del 2021 i compattatori pieni di umido sono partiti in direzione Calabria e li saranno smaltiti.



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