A tu x tu con Michelangelo Balistreri: Messaggio agli aspiranti mafiosi di Aspra

Comunicazione importante agli aspiranti MAFIOSI di Aspra e nuovi partecipanti al casting”tu si que non vales”. Il sottoscritto Michelangelo Balistreri informa personalmente gli aspiranti MAFIOSI di Aspra che nonostante la vostra richiesta di pizzo del 2015 poi quella del 2020 ed ora con la visita a casa mia del 28 10 2020 di tre vostri piccoli nuovi iscritti al casting” Tu si que non vales” non riesco a provare odio per voi anzi dovete sapere che prego per voi e per le vostre famiglie affinché Cristo vi riporti alle luce e vi faccia capire il vero senso della vita.

Quando passeggio per Aspra invece di guardarmi con quegli occhi minacciosi che trasmettono solo infinità pietà siate UOMINI e sforzatevi e alzando gli occhi in cielo chiedete perdono a DIO. Invito tutta la comunità a pregare per queste persone che ne hanno veramente bisogno. PS. Colgo l’occasione per ringraziare le Forze dell’Ordine ” Carabinieri, Polizia e Finanza per il prezioso lavoro di controllo del territorio . Grazie Michelangelo Balistreri 31 Ottobre 2020

Michelangelo un messaggio come quello che hai pubblicato sui social necessita di un approfondimento fermo restando il rispetto per i dati non pubblicabili in quanto oggetto di indagini degli inquirenti. Da dove iniziano le attenzioni alle quali sei stato sottoposto?
Questa storia e queste attenzioni cominciano nel lontano 2003 quando dovevo costruirmi una casa ad Aspra ed i mafiosi volevano quel terreno.
Quella volta ho dovuto combattere una battaglia, una guerra alla fine vinta grazie alle forze dell’ordine, Finanza Carabinieri e Polizia di Bagheria, e grazie anche al “Settimanale di Bagheria” ed al periodico di Vincenzo Drago (il nuovo paese) che hanno avuto il coraggio di scrivere la verità, sono riuscito a costruire una casa per mio figlio e, se ti ricordi, chiesi anche di essere adottato dal sindaco di Verona che quella volta intervenne in prima persona confrontandosi con il sindaco di Bagheria.

Quando la tua prima denuncia?
La prima denuncia alle forze dell’ordine l’ho fatta nel 2003 conquistandomi
il titolo di sbirro. Passiamo al 2015 quando due persone si presentarono nel mio negozio e mi chiesero il pizzo, denunciai immediatamente quelle persone e furono arrestati nell’operazione “Pantarei”. Da quel giorno la mia vita è cambiata. Se ti ricordi io ero in prima fila per gli eventi asprensi, collaboravo all’organizzazione la festa, al carnevale ed a tutte le manifestazioni pubbliche, ero sempre presente insieme a tanti miei
concittadini per qualsiasi iniziativa sociale, ecclesiastica, per
gli incontri nel salone parrocchiale ed altro poi dopo la denuncia
per tentata estorsione non mi è stato più possibile partecipare alle
iniziative sociali e religione, in parole povere ero diventato uno sbirro.
Qualche tempo dopo ricevo la visita di una persona che mi invitava a non far più parte del comitato che organizzava la festa di Aspra, non dovevo frequentare più l’ambiente dei pescatori e non mi dovevo muovere fuori dal museo dell’acciuga. Ho chiaramente denunciato queste imposizioni anche se a quel punto ho deciso assieme ai miei familiari di occuparmi soltanto del museo, non per paura ma per poter vivere una vita più tranquilla e serena con i miei familiari.

Cosa è successo nel 2020?
Nel gennaio del 2020 ricevo la visita del nipote di un boss bagherese
che si presenta da mia moglie nel negozio invitandola a “preparare le cose” che l’indomani passavano di nuovo. Il giorno dopo ricevo la visita di questo nipote del boss, (si presentava con questo appellativo) lo denuncio immediatamente e partono le indagini delle forze dell’ordine.
Qualche giorno fa mi entrano in casa tre ragazzi e si portano via
un motorino dall’androne, in quel momento l’aspetto che mi ha
preoccupato maggiormente è stata la violazione della mia intimità
familiare.
Ho denunciato immediatamente il furto, che tra l’altro è avvenuto in una zona ad altissimo controllo delle forze dell’ordine quindi un gesto che va ben aldilà del semplice furto di un motorino, difatti l’indomani sera due tipi incappucciati, questa volta adulti, si sono presentati davanti al portone il caso ha voluto che in quel momento alcune persone stavano passando da lì vicino e i due incappucciati si sono subito dileguati.
A casa per quanto possiamo mantenere la calma chiaramente
siamo abbastanza preoccupati

Come impegni il tempo in un momento così delicato?
Con l’intensa attività che opero al museo dell’acciuga, in quella sede mi sento tranquillo ed ho trovato la mia serenità impegnandomi nel portare avanti un progetto che sta dando tante soddisfazioni riscontri culturali di alto livello, ed oggi di quello che avviene in paese onestamente mi interessa poco anche se la gente mi continua a voler bene malgrado qualcuno non “si avvicina troppo” per timore di chissà cosa.

Come mai l’idea di questa preghiera ai mafiosi?
Vedi la preghiera per queste persone è fatta con il cuore, loro hanno bisogno di questi messaggi che l’avvicinano a Dio e li allontanano dal diavolo, si deve pregare per queste persone affinché Dio li riporti alla luce.
Odiare questa gente è sbagliato. Quando li incrocio per strada e mi guardano con odio ricambio con le preghiere e con la pietà.Queste sono persone che hanno bisogno d’amore e fede in Dio anche perché l’essere mafioso non porta a nulla tranne che all’odio.

Ti senti solo in questo percorso.
Non sono solo ma non siamo neanche troppi, qualche giorno fa un commerciante del Borgo Vecchio a Palermo denunciò gli estorsori che chiedevano 500 euro per la festa del quartiere. Sono andato nel suo negozio per esprimergli solidarietà e mi ha risposto che ero stato l’unico ad andare a trovarlo. Bagheria rispetto a Palermo è molto più avanti, molti non sanno che da noi a ribellarsi e denunciare siamo arrivati già a circa 40 casi.

A Bagheria mafiosi del passato comunque si sono pentiti?
Si anche quelle due persone che nel 2015 sono venute a chiedermi il pizzo sono poi diventati pentiti, io chiederei a questi signori se si sono veramente pentiti, se sono disposti a venire assieme a me nelle scuole per parlare di legalità ai ragazzi e di chiedere scusa per quando andavano a chiedere il pizzo ai commercianti e capire se hanno acquisito il “valore della legalità”.
Se sono veramente pentiti devono venire con me nelle scuole devono
incontrare gli imprenditori che hanno vessato e chiedere scusa a tutte quelle persone a cui hanno chiesto il pizzo

Di cosa parli quando gruppi di bambini ti vengono a trovare al Museo dell’Acciuga?
Quando incontro i bambini al museo gli spiego sempre che nel mare ci sono sia i pescecani che le acciughe. I pescecani si mangiano le acciughe quando sono sole ma quando le acciughe si uniscono i pescecani scappano e noi nella nostra Sicilia siamo le acciughe, siamo molto di più, se noi fossimo uniti i pescecani scapperebbero

Il riscontro della gente su questi ultimi episodi?
Non mi immaginavo di avere tutto questo riscontro, addirittura anche dagli Stati Uniti mi è stata trasmessa tanta solidarietà, dai giornali e dai social
tanti messaggi di coraggio ad andare avanti. La gente è stanca di queste persone che danneggiano l’immagine della nostra splendida terra. Nell’oratorio di Aspra ho visto crescere tanti bambini asprensi nella legalità e nella fede in Dio non vorrei che crescendo si perdano in percorsi di illegalità. Preferisco andare in una caserma a denunciare spaccio di droga che andare al funerale di un ragazzo stroncato da una dose di cocaina.

Un messaggio ai nostri lettori
Il messaggio che voglio dare a chi si trova nella corsia sbagliata è quello di
cambiare vita di andare incontro a Dio. Ai cittadini tengo a dire che non ho denunciato per avere un diploma o per essere chiamato eroe ma perché la denuncia è un dovere non è obbligo. Se io ho denunciato l’ho fatto per mio figlio, per mia moglie, per i vostri figli, per la vostra famiglia, perché una donna non si ama finché è una bella una donna si ama per tutta la vita ed un vero uomo la difende e la rispetta.

La nostra Sicilia è come la nostra madre terra, se la dobbiamo amare la dobbiamo rispettare ed il rispetto avviene quanto tu rispetti gli altri, “ama il prossimo tuo come te stesso”. Quando tu fai una denuncia non lo stai facendo solo per tuo figlio ma per tutti i figli, loro riscuotendo il pizzo
comprano armi e droga e saranno le armi e la droga che alla fine
uccideranno i nostri figli. Infine un messaggio ed una speranza
per un giorno poter tornare da organizzare assieme ai miei compaesani
feste, incontri e iniziative varie come una volta.

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