Una Jeep Compass sfonda il muro del noto locale. Sembrerebbe miracolosamente, illeso il conducente. Un capodanno amaro, per il titolare della pizzeria.
Intorno alle 04:00 del mattino, una Jeep Compass, ha sfondato il muro dellla pizzeria Ramses, che insiste su via Vittorio Emanuele Orlando a Porticello. Secondo le primissime ricostruzioni l’auto stava percorrendo la S.S. 113 in direzione Messina, quando per cause ancora da accertare, il conducente, che era solo alla guida del mezzo, ne avrebbe perso il controllo, schiantandosi a tutta velocità (a giudicare dagli ingenti danni) sul muro esterno del noto locale che ha l’ingresso però sulla via Nazionale. Gli uomini del Commissariato di Bagheria, giunti sul posto insieme ai Vigili del Fuoco e ad una ambulanza, si sono adoperati nei soccorsi, e nei primi rilievi. Il malcapitato alla guida sarebbe stato trasportato in uno degli ospedali del capoluogo, sembrerebbe il Buccheri La Ferla. Non sono note al momento le generalità del conducente, seppure sul posto sarebbero intervenuti anche i familiari.
Pare comunque che non sia rimasto ferito e che le sue condizioni non destino preoccupazione.
Sulla dinamica stanno indagando le forze dell’ordine, certamente l’impatto è avvenuto a forte velocità e non ci sono evidenti segni di frenata.
Resta da stabilire se il conducente fosse cosciente al momento dell’impatto, o magari vittima di un colpo di sonno o un malore. Non si esclude ovviamente nessuna ipotesi e immaginiamo, che in ospedale di routine, abbiano effettuato i test tossicologici e la misurazione del tasso alcolemico.
Completamente distrutto il mezzo, estratto nella mattinata dai Vigili del Fuoco.
Ma chi ha avuto la peggio è la pizzeria Ramses, resa completamente inagibile dall’urto che ha spazzato via un muro praticamente esploso, danneggiando i luoghi che solitamente ospitano i clienti.
“Per mettere in sicurezza i locali – ci dice Carlo Cartia, il titolare – i Vigli del Fuoco hanno isolato metano ed energia elettrica, per cui le scorte alimentari contenute nelle celle, sono stato costretto a regalarle o buttarle via, ma questo è solo una piccola parte del danno.”
“Il locale – continua – è praticamente distrutto. Io ho collaboratori a cui devo garantire lo stipendio, prenotazioni che perderò, e non sappiamo quanto tempo ci vorrà per le indagini e per ottenere il risarcimento che ci consentirà di cominciare i lavori”.
“In ogni caso – conclude Cartia – dobbiamo ringraziare il cielo, che non sia avvenuto in orario in cui erano presenti personale o clienti: sarebbe stata un strage.”
Conoscendo le lungaggini burocratiche, temiamo che i tempi per la riapertura possano non essere poi troppo rapidi, e ci auguriamo che i ristori siano sufficienti a garantire un pronto rientro all’attività.
Ignazio Soresi
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