I furti e le illegalità non attendono le ore piccole. Già nelle prime ore della sera si registrano i primi episodi. Si è consentito che si diffondesse l’idea del “tutto lecito” a Bagheria. Non sarà facile ristabilire la normalità.
Rientri a casa ad ora di cena dopo una giornata al lavoro, ceni, esci a fumare una sigaretta e in 60 minuti circa in un orario di punta con centinaia di persone ancora in giro, ti hanno rubato lo specchietto retrovisore della macchina.
Questo è quanto accaduto ad un nostro giovane lettore ieri sera ( era venerdì chissà quante ne sono successe n.d.r.) tra le 20 e le 21 nei pressi del suo domicilio vicino la scuola Luigi Pirandello. La macchina a cui è stato asportato il dispositivo retrovisore è una Punto che insieme alla Panda restano le vetture più appetibili per questo tipo di furti, poiché diffusissime e con ampia richiesta di ricambi.
L’emergenza sicurezza in città non è più una tematica su cui organizzare “parlate” a meno che non siano preparatorie di interventi reali. Convegni, conferenze, cicli didattici vanno affiancati ad un reale freno degli accadimenti malavitosi e illegali ad ogni angolo di ogni strada della nostra città.
Quando già tre anni fa si profetizzava tristemente che l’indifferenza avrebbe degenerato in una situazione di questa natura, i cittadini sono stati addirittura derisi e spacciati per visionari.
Oggi che si è verificato quanto predetto, si sta ancora giocando a nascondere la polvere sotto il tappeto, spingendo sulla narrazione dell’emergenza droga.
L’emergenza droga concorre certamente a creare questo clima di non sicurezza, di pericolo che si avverte ormai in tutta Bagheria, ma non saranno gli incontri nelle scuole, un filmino e uno sportello telefonico a risolverlo, arrivati a questo punto.
Abbiamo indicazioni da parte di semplici cittadini di luoghi di spaccio e centrali di spaccio in appartamento dove i ragazzi giovanissimi possono andare a comprare pochi spicci di crack al posto della merendina.
Ma dire che a Bagheria il problema è solo la droga significa chiudere gli occhi e non vedere tutti gli altri disagi, in cui siamo complici tutti. In cui si può intervenire subito e senza conferenze e convegni, avendo il coraggio di scontentare certe realtà (votanti) che devono ridurre il loro volume di affari fatti sulla pelle dei nostri figli.
La droga da un certo punto di vista è un problema comodo, un leviatano di biblica memoria, o, più vicino a noi, un mulino a vento contro cui Don Chisciotte perdeva le sue energie residue. È talmente radicato e contorto che assolve tutti se non si riesce ad arginarlo a dovere, e fa ricadere le colpe su articolazioni sociali, familiari, umane a pari merito con le istituzioni tutte.
Seppure in città gli attori sono ben presenti con la ripartizione delle responsabilità, è indubbio però che tre anni negando l’evidenza, silenziando i cittadini che denunciavano (caso raro), organizzando frizzi e lazzi senza mai curarsi di questa emergenze, bene di certo non hanno fatto.
Bagheria non è un Comune per tutti.
Ignazio Soresi.
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