La bagherese Lisa Sciortino rintraccia un inedito dipinto di Antonino Leto


La concittadina Lisa Sciortino, Direttore del Museo Diocesano di Monreale e Consulente alla Cultura per il Comune di Bagheria, ha fatto di nuovo centro!

Una fortunata casualità, la definisce lei.

Ecco i fatti. Di recente le era stato consegnato, per l’esposizione al Museo Diocesano che dirige, un piccolo dipinto proveniente dalla collezione palermitana di opere d’arte di Salvatore Renda Pitti, donata alla Diocesi di Monreale alla fine del XX secolo e in gran parte già pubblicamente fruibile. 

“La piccola tavola, assieme ad altre opere di varia natura, era giunta in buono stato di conservazione – ha asserito la dottoressa Sciortino – ma era stata incautamente incollata su del legno compensato e completata da una cornice moderna. Era opportuno, dunque, eliminare le aggiunte non pertinenti per una corretta e scientifica esposizione in teca. Ho cautamente rimosso la cornice e, con molta attenzione, anche il supporto di compensato. Et voilà!! La dedica e la firma del pittore monrealese Antonino Leto sono comparse dopo decenni di oblio. È stata una bellissima emozione!”. 

Da semplice dipinto di fine Ottocento, dunque, Lisa Sciortino si è trovata tra le mani l’inedita opera di Leto che rappresenta la celebre fontana ubicata nell’angolo sud-ovest del chiostro benedettino di Monreale, all’interno di un chiostro di dimensioni ridotte detto ‘chiostrino’. La fontana presenta una vasca rotonda sulla quale si innalza una colonna lavorata a forma di fusto di palma stilizzato culminante con figure allegoriche della musica e della danza. Da dodici bocche leonine sgorga l’acqua nella vasca che, insieme alla vivace vegetazione e ai giochi di luce tra le penombre del porticato, crea un contesto di pace e serenità.

La piccola tavola di Leto, artista figurativo siciliano aderente al movimento verista, adesso gode della ritrovata paternità ed è oggi visitabile al Museo Diocesano di Monreale. Il suo studio è stato appena pubblicato nel saggio proprio di Lisa Sciortino all’interno del volume “Il Bello, l’Idea e la Forma”.


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