Gradita sorpresa in città: anche a Bagheria le baby gang.

Ne avevamo sentore da mesi, ma non le si è mai chiamate con loro nome, disagio giovanile, vandali, e invece no, adesso hanno un connotato preciso.


Ieri pomeriggio nei pressi del Bar Sicilia in zona Caravella, un giovanissimo adolescente di 13 anni ha subito un‘aggressione ad opera di un paio di coetanei, che lo hanno insultato, afferrato per una catenina che portava il collo, mentre stava andando a sbrigare una commissione per la madre.

Il ragazzino è riuscito a scappare e mettersi in sicurezza proprio all’interno del bar.

La presenza di questi ragazzi in zona, con questi atteggiamenti nei confronti dei coetanei è stata registrata in altre occasioni, pare infatti che abbiano preso di mira alcuni ragazzi in particolare, individuandoli come al solito tra quelli che appaiono più fragili, come da copione.

Questa vicenda fa da eco ai giovani calciatori della zona del PTE colti ad usare un gatto come pallone, e quegli altri, sempre nella stessa zona che hanno portato un palo della segnaletica in processione la notte di San Giuseppe, come testimoniato dal Comitato di Residenti della via Capitano Luigi Giorgi, che ci ha fornito le immagini.

La restituzione del palo
La restituzione del palo sottratto dopo averlo portato in processione

Le prime avvisaglie si erano avute proprio in quella zona, con frequentazioni di piccoli delinquenti, sfociati in episodi di violenza nei confronti dei residenti con lanci di bottiglie nelle abitazioni e una rissa documentata da un video.

Una certa reticenza da parte di istituzioni e forze dell’ordine, aveva fatto il resto.

Questa indifferenza alla problematica, questo lasciare correre, non ha fatto altro che incancrenire la situazione che era  evidentemente destinata al fenomeno delle baby gang, seppure in embrione.

Rispetto a città come Milano, o anche la vicina Palermo, il fenomeno non ha quel connotato etnico che lo rende anche più odioso, ma ha un connotato di dicotomia sociale forse ancora più grave: non c’è integrazione che risolva, anzi tutto il contesto generale  va in direzione di un ampliamento delle distanze.

Una cittadina di 55000 abitanti, non può permettersi una situazione delle forze dell’ordine sia municipali che statali così sotto organico, senza che il comune chieda o imponga agli organi competenti, attenzioni specifiche e sistematiche.

Non ci possiamo permettere politiche sociali assolutamente assenti che si esprimono nel recupero del parchetto o della giostrina.

Il coraggio del sindaco di Altavilla, Pino Virga nell’emanare divieti di stazionamento in zone in cui queste riunioni possano sfociare in episodi spiacevoli, questa nostra amministrazione non ce l’ha per non scontentare nessuno.

Qualche giorno fa in una pagina privata di un utente Facebook, in cui si mostravano le immagini del concerto privato con patrocinio pubblico, una signora si complimentava per l’evento ma chiedeva qualcosa di più inclusivo per tutti.

Non ci si pensa mai…

Nel frattempo seppure la scusa dei mancati interventi è la caccia al pescecane, i piccoli piranha si stanno mangiando viva tutta la città.

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Questo articolo ha 2 commenti

    1. Gentile Lettore, grazie per avere scelto di leggerci è ancora più, scelto di commentare ed interagire con la redazione.
      Il titolo purtroppo è necessariamente provocatorio. Stiamo ponendo l’accento inascoltati dalle istituzioni, sul disagio giovanile che è sfociato in moltissimi episodi di violenza da due anni a questa parte, e lo facciamo sia come cittadini che come giornale. Per qualcuno che ha difficoltà ad ascoltare il territorio, potrebbe essere una sorpresa, per altri che in questo caos prosperano, con mercati illeciti di varia natura, la sorpresa è gradita… Bagheria in buonissima parte non gradisce, invitiamo tutti a prendere posizione e denunciare anche anonimamente, anche tramite questo mezzo.
      Grazie per avere concesso qualche minuto del suo tempo e della sua attenzione.

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