Ordinanza di chiusura per alcune attività di frutta e verdura.

Controlli per le strade di Bagheria. Individuati numerosi esercizi sanzionati con una sospensione coatta temporanea.

 Per avere occupato abusivamente il suolo pubblico è stata disposta la chiusura di 5 giorni per alcune attività di vendita di frutta e verdura a Bagheria.

L’attività di controllo svolta dal Servizio Attività Produttive del Comando di P.M. a seguito di una serie di sopralluoghi ha accertato la violazione della norma del C.d.S. di cui all’art.20 decreto legislativo 285/92 comma 1 e 4  che riguarda l‘occupazione abusiva del suolo pubblico antistante l’attività, mediante la collocazione di espositori con cassette di frutta e verdura. 

È stata quindi ordinata l’immediata rimozione dell’occupazione abusiva del suolo pubblico, l’immediato ripristino dello stato dei luoghi e la chiusura dell’esercizio commerciale per la vendita di frutta e verdura per un periodo di 5 giorni continuativi, a decorrere dal quinto giorno successivo dalla notifica dell’ordinanza e, comunque, fino al pieno adempimento dell’ordine e del pagamento delle spese.

Questa piaga dell’occupazione del suolo pubblico, è innegabile sia particolarmente diffusa soprattutto in alcune categorie di esercenti quasi in maniera proverbiale, tanto da dare adito a leggende metropolitane proprio con la Polizia Municipale, protagonista. È sotto gli occhi di tutti, come,  a causa di un certa tolleranza, in alcune zone in particolare, si assista ad una SENSIBILISSIMA riduzione della carreggiata per l’occupazione della stessa con appendici di espositori, ormai installazione fissa, e conseguente disagio della circolazione veicolare, anche a causa della sosta selvaggia proprio degli avventori di questi negozi, in zone nevralgiche, a ridosso di arterie ormai principali per la decongestione del traffico.  Uno su tutti in un punto nodale, a causa del quale viene perennemente procrastinata la riattivazione di un semaforo, il cui ripristino in condizione normali sarebbe auspicabile, ma che renderebbe invece quell’incrocio di collegamento mare/monti, transito obbligatorio di mezzi pesanti, un INCUBO, peggio di quanto già non sia.

Resta da capire, quale sia stato il criterio di intervento, se dobbiamo intenderlo come primo di una futura azione sistematica, di un tentativo di restituzione di normalità e legalità per le strade cittadine, ovvero l’ennesimo atto dovuto, magari, ad una o più  segnalazioni di qualche notabile bagherese. Ci stupisce infatti, come l’azione di repressione non sia stata PROCLAMATA, come normalità vorrebbe, per ottenere il duplice scopo di plauso della Bagheria per bene, e deterrente per gli altri trasgressori.



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