Incendi: scatta il piano prevenzione. Cordaro: «Importante che i canadair restino in Sicilia»

Sono stati 8.113 gli incendi che, l’anno scorso, hanno colpito l’Isola, devastando migliaia di ettari di bosco e macchia mediterranea, con una media di 135 roghi al giorno nei mesi di luglio e agosto. Con l’avvicinarsi del caldo, scatta il piano di prevenzione della Regione in collaborazione con enti locali, associazioni, vigili del fuoco e corpo forestale.
«Una regia unica che metterà insieme vigili del fuoco e corpo forestale – spiega l’assessore al territorio e ambiente della Regione siciliana, Toto Cordaro – sotto il profilo della direzione delle operazioni di spegnimento e degli interventi». La stagione antincendio verrà anticipata all’1 giugno e durerà fino al 15 ottobre, il 26 aprile invece toccherà agli operai alle dipendenze del dipartimento sviluppo rurale che si occuperanno della pulizia del bosco, sottobosco e dei viali tagliafuoco.

«In maniera contingente – continua Cordaro – nella stagione estiva, quattromila dei diciassettemila operai forestali
verranno impiegati come antincendio ». Cento nuovi agenti si uniranno inoltre al corpo forestale dotati di nuove divise e nuovi strumenti. La prevenzione dovrà però coniugarsi con il mutamento climatico. «L’anno scorso – ricorda l’assessore abbiamo avuto punte di 51 gradi, non accadeva da decenni. In queste condizioni, fronteggiare gli incendi diventa quasi impossibile se non addirittura problematico». Indispensabile quindi l’utilizzo di elicotteri, droni e canadair.

«Purtroppo quando ci sono folate di scirocco ad oltre 100 km orari non esistono viali tagliafuoco che possano prevenire il propagarsi degli incendi. In quel caso l’unica possibilità d’intervento è data dagli elicotteri. Quest’anno avremo 11 elicotteri rispetto agli 8 dell’anno scorso». Tra gli obiettivi auspicati in vista della stagione estiva c’è anche il potenziamento del collante con la Protezione Civile nazionale: «Dobbiamo spiegare a Roma che in Sicilia il mutamento climatico – continua Cordaro – nei mesi estivi diventa un dato spesso imprevisto, imprevedibile. I due canadair in dotazione devono restare nell’Isola». Previsto per le isole minori, sprovviste di caserme, – Favignana, Ustica e Vulcano ndr – l’impiego di postazioni di vigili del fuoco di almeno cinque unità, pronte ad intervenire h24 per
i mesi di luglio e agosto.

Sul tema del catasto incendi ancora non aggiornato l’assessore Cordaro spiega: «Purtroppo in questi anni i comuni hanno dovuto rassegnare un gap conoscitivo. Non sono riusciti a dare alla Regione i dati per aggiornare il catasto. Non hanno risorse umane per provvedere a questi accertamenti o non hanno risorse economiche per utilizzare personale esterno. Adesso però, con una nuova legge, stiamo lavorando perché l’aggiornamento del catasto degli incendi possa essere fatto, laddove le amministrazioni locali non intervengano, con un potere sostitutivo direttamente dalla Regione».

Per i privati inadempienti sono invece previste sanzioni pesanti. «Il presidente della Regione Musumeci in persona ha scritto ai sindaci chiedendo una maggiore attenzione ed invitando i privati che abbandonano i propri terreni a farsi parte diligente – spiega Cordaro – Stiamo immaginando un utilizzo nuovo di un centinaio di droni di ultima generazione che abbiamo acquistato». I droni verranno distribuiti ai 9 ispettorati della Sicilia con funzione sia preventiva, nell’individuazione dei terreni incolti e dei luoghi particolarmente insidiosi, che repressiva nella misura in cui saranno in grado di individuare gli inneschi e i soggetti che appiccano il fuoco. «Sono fiducioso – conclude Cordaro – seppur con la drammaticità dei momenti che sono sicuro la Sicilia vivrà, quest’anno stiamo cercando di articolare un sistema di difesa che è il più articolato e completo che la Regione abbia mai visto».

Tratto dal mensile “L’Indipendente”



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