L’eterna speranza di ritornare alla “Gramsci”. Da 17 anni si iscrivono bambini in un plesso scolastico che ancora non c’è

Condivido il disagio delle tante famiglie degli alunni del Plesso Emanuele Aloi e Gramsci-Carducci che a causa dei doppi turni, decisi dalla direzione scolastica e dalla amministrazione comunale, ai rischi e ai timori per la salute dei bambini si è subito
aggiunto anche il disagio materiale (sul fronte del lavoro, del reddito, dell’organizzazione familiare e soprattutto dei diritti dei
nostri bambini).

Disagio manifestato ufficialmente dalle famiglie con la nota del 23/02/2021 indirizzata al Sindaco Tripoli e alle istituzioni di
riferimento. Per questo motivo, circa un mese fà ho chiesto e ottenuto, in terza commissione consiliare, di calendarizzare un
sopralluogo presso la scuola Gramsci, un’indagine esplorativa al fine di verificare lo status quo dei lavori di realizzazione del
plesso scolastico più atteso e discusso di Bagheria (basti pensare che è da circa 17 anni che si attende la realizzazione di questa scuola), origine e causa delle sofferenze di tutte le famiglie degli alunni dei plessi Emanuela Aloi e Gramsci-Carducci nonché degli stessi bambini che ormai “confusi e disorientati, hanno perso le loro abitudini e ritmi quotidiani, fondamentali per bimbi della loro età”.

Sopralluogo programmato dalla commissione già venerdì scorso (26/02/2021) ma che per motivi logistici dovuti a
componenti della stessa commissione si è dovuto rinviare a giovedì 04/03/2021. Rispetto alle richieste delle famiglie, vaga e generica appare la risposta del Sindaco che attende, da parte della ditta appaltante, la consegna del plesso Gramsci in data
16/03/2021, dichiarazione che purtroppo lascia ampi spazi di incertezza sui tempi comunicati che allo stato attuale ancora non è dato conoscere.

Inevitabili infatti sono i disagi per le famiglie in cui i genitori lavorano «che dovranno fare ricorso a servizi di baby-sitter con aggravio di costi e spese», per le famiglie con più figli che frequentano classi diverse che alternano i doppi turni e per gli stessi alunni «che non potranno più praticare attività sportive e ricreative di pomeriggio anche in violazione dall’art. 31 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia che recita testualmente: “gli Stati riconoscono che tutti i bambini devono essere trattati con umanità e rispetto, hanno il diritto di riposarsi, giocare, fare sport, esprimere la propria creatività e partecipare alla vita artistica e culturale del paese in cui vivono”.

Ritengo oltremodo inaccettabile che a più di 17 anni dall’inizio della progettazione prima e dei lavori di costruzione dopo della
scuola Gramsci si continui con le iscrizioni dei bambini ad un plesso scolastico che non c’è, iscrizioni che andrebbero invece
fatte a struttura scolastica collaudata e consegnata.

Antonino La Corte



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