Lo scorso 29 agosto, in occasione del XXIX anniversario della morte
di Libero Grassi, Addiopizzo e la famiglia dell’imprenditore assassinato
da Cosa nostra hanno dato vita ad una giornata d’iniziative in suo ricordo e della moglie Pina Maisano.
L’imprenditore – che nel 1991 fu assassinato perché lasciato solo nella
sua scelta di ribellione – oggi avrebbe a fianco diversi commercianti che in questi anni si sono finalmente liberati da ogni forma di taglieggiamento.
Per questa ragione la giornata è stata anche un momento per interrogarsi su cosa sia rimasto dell’esempio di Libero Grassi, su come cambiano le dinamiche criminali attraverso cui si perpetra il racket delle estorsioni, sul perché ci sia ancora chi continua a pagare e sulle ragioni che inducono alla scelta di denunciare.
Faremo consumo critico a sostegno dei ragazzi del Caffè Verdone che si sono opposti al racket senza ricercare clamore e ribalte pubbliche e mediatiche a cui invece fu costretto, suo malgrado, Libero Grassi.
Tempo fa entrammo in contatto con i titolari del pub di Bagheria.
Erano esausti e preoccupati.
Ci raccontarono le angherie, le vessazioni e le aggressioni che erano costretti a subire all’interno del loro locale. Risse scatenate dal nulla mentre cresceva e si materializzava la preoccupazione di perdere clienti e vanificare così tutti i sacrifici fatti sino a quel momento.
Iniziò così il percorso di denuncia che portò i ragazzi del Cafè Verdone, con l’ausilio del nostro movimento, a raccontare la loro vicenda a forze dell’ordine e autorità giudiziaria. Mentre tra poche settimane si aprirà il processo, da tempo i titolari del Cafè Verdone hanno ripreso a lavorare con molti cittadini che sono ritornati a frequentare il loro locale, dove sarà inaugurata una nuova area antistante il pub.
Non faremo mancare il nostro supporto e sostegno ai giovani imprenditori di Bagheria, tanto per la voglia di investire e creare lavoro e ricchezza nella loro città e soprattutto per il coraggio e la determinazione mostrata nell’affrontare chi ha cercato di mettere a repentaglio una vicenda imprenditoriale che merita solo ammirazione.
In occasione della giornata dedicata a Libero Grassi si è svolta anche la V edizione della “Vela per l’inclusione sociale”. I ragazzi di Piazza Magione sono usciti in barca accompagnati da Addiopizzo e dalla Lega Navale Italiana nell’ambito di un percorso, dentro e fuori il quartiere della Kalsa, finalizzato alla prevenzione e alla riduzione del disagio sociale e a favorirne
l’inclusione.
I ragazzi sono saliti a bordo delle imbarcazioni dei soci della LNI, tra cui Azimut, la barca a vela a due alberi di oltre 12 metri, sequestrata dalla Guardia di Finanza in seguito ad una operazione di lotta all’immigrazione clandestina. La traversata in barca si è conclusa al Parco intitolato a Libero Grassi dove è stata presentata l’Associazione Parco Libero, presieduta da Alice Grassi, nata con il fine di contribuire alla rigenerazione urbana dell’area della costa SUD di Palermo e più specificatamente dell’area intitolata dal Comune di Palermo a Libero Grassi.
La riappropriazione e la valorizzazione di beni pubblici rimangono infatti uno degli strumenti per sottrarre spazio al mal costume, all’illegalità diffusa e a Cosa nostra, e la riapertura e la fruizione del Parco Libero Grassi si inseriscono in questa strategia.
Antimafia Duemila
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