Ultima speranza per la “Casa della Salute”. L’appello del prof. Cristoforo di Bernardo ed il sollecito dei “Lions” e del “Rotary Club”

Scendono in campo i Lions ed il Rotary per sollecitare la realizzazione del progetto della “Casa della Salute”. Il problema della creazione di una struttura sanitaria all’altezza delle esigenze di un comprensorio come quello di Bagheria è stato, nel corso di tanti decenni, più volte sollecitato ed ogni volta le buone intenzioni sono durate l’arco di pochi giorni dopodiché
tutto è sempre tornato nel dimenticatoio.

Oggi, grazie ai Lions e al Rotary, si torna a parlare dell’ex clinica le Magnolie dopo l’ esperienza negativa del nuovo pronto soccorso previsto in via Luigi Capitani, costato centinaia di migliaia di euro, proteste continue dei residenti vista l’altissima densità di abitazioni nella zona e una rete viaria già caotica ancora prima che arrivassero ambulanze e persone da soccorrere.

Una volta, sembra definitivamente, svanito il costosissimo progetto del pronto soccorso nella traversa di via Città di Palermo si torna a parlare dell’ex clinica le Magnolie ed il sogno di tutti della realizzazione della “Casa della salute” edificio che potrebbe accogliere tutte le strutture sanitarie della città attualmente in affitto, compreso Pronto Soccorso, Consultorio, Guardia medica, uffici della Usl ed altri. Anche in questo caso come nelle
volte precedenti abbiamo chiesto al prof. Cristoforo di Bernardo, anche lui componente dei “Lions”, di concederci una intervista

Prof. Di Bernardo da dove iniziamo per capire fino a che punto conviene a Bagheria, ed ai bagheresi, la realizzazione di una “Casa della Salute”?

Ogni qual volta che si parla di questa struttura partiamo sempre
dalla considerazione che l’azienda sanitaria poteva risparmiare
mettendo su un mutuo coprendolo con il risparmio sugli affitti,
la normativa ci è pure venuta incontro in quanto la regione aveva
inizialmente stanziato una cifra molto modesta per quanto riguardava il poliambulatorio e successivamente, dopo il problema legato alla Villa Santa Teresa è sopraggiunta una disposizione da parte della magistratura che una parte di quella somma poteva essere utilizzata dall’azienda provinciale. Oggi invece abbiamo raggiunto un obiettivo, quello di essere stati in grado di recuperare, dopo 11 anni, un finanziamento (ex articolo 20) stanziato dal governo centrale che, condividendo una proposta che partiva dalla
regione sollecitata da noi, tornava a proporre la realizzazione ed
il recupero della struttura denominata “Casa della Salute” finalità
che oggi rispetto a quelle di 11 anni fa è ancora valida e quindi
attuabile per riorganizzare una serie di servizi territoriali tutti presenti in una sola sede, una struttura con tutti i servizi che riporterebbero nell’ambito bagherese tutto quello che era stato portato a Termini Imerese, laboratorio di analisi, servizio di radiologia ecc.

Come cambierebbe il servizio sanitario a Bagheria nel caso che questa  struttura venga realizzata?

Oggi la finalità è quella di dare quantomeno una assistenza continuativa, almeno dodici ore al giorno, coinvolgendo i medici di medicina generale nello svolgere un servizio in cooperativa e di assicurare la possibilità di
questa assistenza al fine di evitare, dato che da noi oggi ancora abbiamo anche la carenza strutturale ed organizzativa di un pronto soccorso allocato da 35 anni in una struttura indecorosa di poter disporre di una nuova struttura d’emergenza con accanto il gruppo del 118 e quello della guardia medica riuniti assieme alla struttura del pronto soccorso in maniera tale, così, da poter svolgere una attività di concerto che eviti dispersione.

Un coordinamento tra le varie attività che secondo noi rappresentano il punto di partenza di un PTE funzionale, anche alla luce degli episodi che sono successi in varie parti d’Italia e in Sicilia in modo particolare, parlo della varie aggressioni al personale medico ed infermieristico nella guardia medica e nei pronto soccorso quanto meno avremmo tutti riuniti ed essere assistiti in un modo migliore.

I problemi del pronto soccorso di via Luigi Capitani

I problemi di questa struttura sono legati all’azienda sanitaria che ha stanziato una quota economica non indifferente, la struttura era già arrivata a buon punto, poi c’è stato un impedimento anche da parte dei cittadini della zona che non accettavano in una strada ad alta densità abitativa una struttura del genere. C’era il problema della necessità di costruire una pensilina e uno degli ultimi problemi e ha costituito dal fatto che si trattava di un bene confiscato alla mafia ed il comune di Bagheria non l’ha voluto catastare per cui alla fine il bene non è potuto transitare all’azienda sanitaria.

Un problema facilmente risolvibile con un provvedimento modesto da parte degli uffici tecnici preposti è che da un anno a questa parte si continua a trascinare senza concludere nulla. Credo che non sia concepibile che questa struttura, che doveva essere consegnata ad agosto del 2019, siamo arrivati a luglio del 2020 con soldi che l’azienda ha investito su un bene che ancora il comune dovrebbe assegnare.

L’attuale situazione della “Clinica della Magnolie”

Per la realizzazione della struttura “ex Clinica delle Magnolie” l’azienda sanitaria ha ricevuto un finanziamento di undici milioni di euro ed oggi sono ancora nel cassetto del direttore generale.

Con un bando precedente di circa tre anni fa era stata stata richiesta una ricerca di locali idonei poi stabilita nella sede della “ex Villa Le Magnolie” il direttore dell’epoca nel tempo non si è più interessato alla vicenda ed alla fine quel finanziamento di undici milioni ritornò a Roma.

Fortunatamente qualche tempo dopo i fondi sono stati riassegnati nel 31 dicembre del 2018, fondi finalizzati alla realizzazione della “Casa della Salute ex Clinica delle Magnolie”.

Va detto che se entro il 31 dicembre del 2020 non viene avviato un iter da parte dell’azienda per potere impegnare fattivamente questi fondi con un progetto credibile si corre il rischio concreto di perdere definitivamente il finanziamento.

Come ci si sta muovendo per dare il via ai lavori?

Negli ultimi tempi e soprattutto nel corso di quest’ultimo periodo la società civile quindi i Lions, i Rotary compreso anche le parrocchie in prima persona Padre Stabile con il quale abbiamo fatto una serie di interventi e poi le tante associazioni che sono intervenute per cercare di sollecitare l’azienda a dare il via a questo iter.

Fino a questo momento nulla è stato avviato, ci è stato ultimamente comunicato anche per interessamento dell’attuale sindaco Filippo Tripoli e ci è stato riferito che il bando sarebbe uscito nello scorso mese di giugno, oggi siamo a luglio e non è successo nulla, posso rendermi conto del periodo della pandemia ma appunto in questo periodo con la scadenza del finanziamento tra 6 mesi occorre dare il via al progetto anche per dare alla città di Bagheria una unica struttura sul territorio funzionante in cui saranno presenti tutta una serie di servizi, soprattutto quelli di prevenzione
per quanto riguarda i reparti materna infantili, le possibilità delle
branche specialistiche, del punto territoriale di emergenza, per essere funzionante proprio per scaricare gli ospedali e soprattutto
alleggerire i pronto soccorso di Palermo.

Verrebbero accorpati strutture sul territorio come la rete dell’infarto, la rete della malattie cardiache oggi è una realtà vera e funzionante sulla regione Sicilia oggi basta fare un elettrocardiogramma nel sospetto di una patologia infartuale in cui l’ammalato viene indicato dopo la lettura  dell’elettrocardiogramma che avviene attraverso i mezzi di cui disporremmo nella nuova struttura quindi avviato senza andare più in nessun pronto soccorso ma direttamente nei reparti di cardiologia anche intensiva dove verrà immediatamente.

Quando si chiede un PTE che funzioni legato proprio all’esigenza di accorpare tre servizi che sono essenziali in un territorio come Bagheria dove avere la presenza di un 118 che abbia la possibilità di una autoambulanza con rianimatore significa costituire un primo passo per le attività delle urgenze che sono fondamentali.

Se un 118 funzionante, un punto di emergenza in piena attività e la guardia medica che è l’assistenza continuativa per quanto riguarda il territorio da parte dei medici di medicina generale, ci si rende conto che da questo punto di vista abbiamo coperto una preziosa attività di servizio.

Quindi potrebbe essere la volta buona?

Se non è la volta buona e se non c’è anche un impegno da parte della società civile di tutto il comprensorio e di tutto il distretto che interessa una utenza di oltre centomila persone non andiamo da nessuna parte. Non è solo una problematica che interessa un numero limitato di persone ma un vasto territorio che è interessato a dare una valida assistenza veramente qualificata a un distretto che merita di poter usufruire di tutta l’attività dei servizi.

Non parliamo delle cronicità oggi la patologia più frequente nei nostri anziani è legata ad una serie di diverse problematiche presenti nello stesso paziente, problemi cardiologi, diabete, problemi di natura vascolare.

Sono necessari che vengano ed essere coordinati ma non c’è la necessità di un ricovero c’è una necessità di un trattamento adeguato dal punto di vista terapeutico e di essere monitorati continuativamente quindi c’è l’esigenza di cambiare il modo e la filosofia di fare assistenza.

La malattie neuro degenerative che sono in netta crescita come l’Alzheimer o malattie vascolari hanno bisogno di avere un supporto di assistenza da dare oltre ai pazienti anche ai familiari perché non è facile riuscire a seguire un paziente di questo genere in cui il rapporto continuo tra il problema medico e il problema sociale, quindi nella stessa struttura, quando si crea una condizione di questo genere lei ha l’opportunità di integrare due attività di servizio che sono l’attività sociale che è quella di supporto da dovere dare e noi come comune di Bagheria possiamo e siamo in grado di poterlo dare.
Michele Manna


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