Turismo esperienziale nelle comunità Arbëreshë in Sicilia

Il sesto giorno Dio compì la sua opera lieto di averla creata tanto bella, prese la terra tra le mani e la baciò…la dove pose le sue labbra, è la Sicilia”.

Costumi tipici di Piana degli Albanesi

Con questa frase Renzo Barbera descriveva la Sicilia, definita “un dono di Dio”, molti anni dopo da Carmen Consoli.

Considerazioni, entrambe, che trovano conferma nell’omaggio tributato, molto prima, da Sigmund Freud: “La più bella regione d’Italia: un’orgia inaudita di colori, di profumi, di luci, una grande goduria”.

Cari Albanesi di Sicilia, cosa avrà di così bello, di magico, e di speciale quest’isola, oltre i colori, i profumi e i sapori? Perché quando sentiamo queste nome ci fa sentire a casa, un forte legame di appartenenza…vi racconto il motivo.

Le origini degli albanesi in Sicilia, risalgono al XV e XVIII secolo, quando vi migrarono in seguito della conquista dei territori albanesi da parte dei Turchi ottomani. Si, sto parlando proprio di loro, degli Arbëreshë di Sicilia.

Monte Pelavet – Portella della Ginestra

Anche se sono trascorsi molti secoli, i nostri fratelli Albanesi (stanziati nei comuni di Contessa Entellina, Santa Cristina Gela, Mezzojuso, Palazzo Adriano e Piana degli Albanesi) hanno saputo preservare la propria identità culturale, attraverso sforzi e sacrifici che vanno riconosciuti e premiati. Chiederete come? Semplicemente andandoli a visitare e vivere un’esperienza con loro.

Truly Sicily ti invita a sperimentare una forma di turismo sostenibile, di promuovere il patrimonio culturale degli Albanesi e di valorizzarne i prodotti locali: artigianali e tradizionali.

Questo turismo alternativo è un modo di materializzare la storia del XV secolo, per poter parlare, toccare, vedere e sentire come i nostri fratelli Arbëreshë hanno potuto preservare le tradizioni, l’amore per la patria, per le loro origini, la loro lingua (un’antica variante del Tosco), i riti bizantini, l’autenticità e con quanto orgoglio hanno custodito la loro identità.

Non è mai tardi per far si che tutto questo non rimanga solo un racconto letto in un libro di storia, intraprendendo un percorso di esperienza personale. Anche perché le parole non sarebbero mai abbastanza, per poter descrivere un’esperienza di vita.

Palazzo §Adriano – Piazza Umberto I

Conoscere la comunità Arbëreshë, rappresenta l’opportunità di scoprirne e condividerne la storia, la cultura, la lingua, le tradizioni antiche, i riti bizantini, i costumi, i prodotti artigianali e tradizionali, la fertilità delle terre dove vale la pena fare le prime esperienze agro-alimentari, toccare e sentire le terre del vino, dei limoni e delle arance.

Incontrare le Comunità Albanesi costituisce l’occasione per potere stabilire un punto di contatto tra culture diverse, ma accomunate dall’appartenenza alla stessa terra: la Sicilia. È un’ottima base di partenza, per potere tramandare alle generazioni future, i frutti di questo piacevole incontro: l’amore per la patria d’origine, dei nostri riti e delle nostre tradizioni, della nostra lingua, dei nostri costumi che rappresentano una parte del patrimonio dell’intera umanità.

Oltre l’incontro con la storia, la cultura e le tradizioni, tale forma di turismo esperienziale, darà la possibilità di scoprire la bellezza dei territori Siciliani, perché in Sicilia i colori non si limitano ad un semplice sguardo per contemplarne la bellezza, ma per entrare dentro l’anima, suscitando forti emozioni.

Sono numerose le esperienze agro-turistiche che attendono i visitatori delle Comunità Albanesi, presenti lungo il cammino di questo incontro, ricco di storia, pieno di nostalgia e di fascino immerso nelle bellezze che offre la natura di luoghi molto suggestivi.

Il patrimonio naturalistico, difatti, unito a quello artistico e culturale, fa la differenza con un turismo tradizionale, rafforzando quindi il desiderio di vivere emozioni uniche; un turismo sostenibile, degno da promuovere, valorizzare e condividere.

Significa quindi, immergersi nella natura, respirando aria pura, godersi il panorama, sentendosi liberi di manifestare sia pur per un attimo, l’evasione dalla monotonia quotidiana, lontano dai rumori della città. Un desiderio, d’altronde, tutt’altro che raro, anzi ampiamente condiviso e che dovrebbe trovare maggiore concretezza.

Il turismo sostenibile non si limita agli eventi culturali e alle passeggiate naturalistiche, ma comprende anche altre attività fisiche: arrampicate, escursioni in bici, a cavallo, in barca, windsurf, triathlon e tante altre ancora.

Noi vi aspettiamo, perché abbiamo molto da raccontare e da sperimentare insieme, perché miei cari Albanesi conoscere la Sicilia significa conoscere l’Albania.

Truly Sicily

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