Presenti in sala l’attore Roberto Lipari e lo sceneggiatore bagherese Paolo Pintacuda

Nella foto da sinistra a destra lo sceneggiatore bagherese Paolo Pintacuda, l’attore principale Roberto Lipari e l’attore Enock Mensah
“TuttAPPosto”, film che ha segnato il debutto del comico palermitano Roberto Lipari, sul grande schermo, è stato proiettato al Supercinema di Bagheria nella giornata di martedì 8 ottobre. In sala erano presenti Roberto Lipari, protagonista principale del film, lo sceneggiatore bagherese Paolo Pintacuda, i co-sceneggiatori Ignazio Rosato e Roberto Anelli e l’attore Enock Mensah.
“TuttAPPosto”, prodotto dalla Tramp Limited di Attilio De Razza e del duo comico Ficarra e Picone, è diretto da Gianni Costantino. Il film ha un cast di tutto rispetto, tra gli interpreti, oltre allo stesso Lipari, vi sono Luca Zingaretti (che presta il suo volto al noto Commissario Montalbano dell’omonima serie televisiva), Monica Guerritore, Sergio Friscia, Rossella Leone, Maurizio Bologna, Silvana Fallisi e Maurizio Marchetti.
Altri ruoli sono interpretati dai giovani Victoriya Pisotska, Simona Di Bella, Carlo Calderone, Francesco Russo e Enock Mensah.
Il film è una commedia sociale che racconta la storia di Roberto, studente universitario in un ateneo corrotto dove vige il nepotismo e i professori vendono esami, un vero e proprio micro-cosmo, quindi, dove il potere, esercitato da baroni universitari, regna incontrastato nonostante le proteste legittime degli studenti più impegnati e sicuramente più meritevoli, ma che alla fine, inevitabilmente rimangono vittime di un sistema che anziché incoraggiarli li penalizza.
In questo mondo a parte, a trionfare sono gli studenti raccomandati di cui fa parte proprio Roberto, essendo figlio del magnifico Rettore (interpretato splendidamente da Luca Zingaretti), lui impersona, agli occhi dei colleghi idealisti, l’esempio vivente di un sistema marcio e pericoloso.
Ma Roberto, inaspettatamente, decide un giorno di ribellarsi al sistema imposto nell’università che frequenta, mettendosi di conseguenza, contro le ire del genitore.
Il giovane studente per riscattarsi, inventa, assieme ad un gruppo di colleghi, un App per smartphone, denominata “TuttAPPosto”, la cui funzione è la valutazione dell’operato dei professori, corredata da una recensione. L’idea di Roberto si rivela subito un successo: viene scaricata ed usata da migliaia di studenti, diffondendosi in maniera impressionante.
La nuova arma informatica degli studenti, ben presto sconvolge il sistema degli atenei corrotti, compreso, naturalmente, quello frequentato da Roberto. I professori, infatti, per evitare inchieste da parte del ministero dell’istruzione, decidono, sia pur manifestando un certo grado di riluttanza, di comportarsi onestamente, pur di ottenere delle recensioni positive da parte degli studenti!
Il potere ottenuto dagli studenti, in modo inaspettato, tuttavia è difficile da gestire e Roberto dovrà superare altre prove per riscattarsi completamente ed abbattere il sistema che ha deciso di contrastare.
Il film si può considerare come un’apologia della rivoluzione, vissuta in chiave prettamente giovanile che si ribella ad un sistema dove il potere è esercitato dall’illegalità, ponendosi anche in contrasto con la cupa rassegnazione tramandata dalle generazioni passate.
La rivoluzione di “TuttAPPosto” rappresenta l’ostentazione che tutti fra servi e padroni sono capaci di ribellarsi, tutti serbano nel profondo del proprio io la capacità di dire “no”. È proprio la capacità di saper dire di “no”, di non essere per forza accomodanti o servizievoli, del resto che si comincia lentamente a sovvertire un sistema, perché se il gesto viene imitato e raggiunge una scala di diffusione abbastanza ampia, ciò causerà il crollo di tale sistema.
Una frase emblematica del finale del film può concludere questa riflessione sulla rivoluzione dei giovani, ponendo anche fine allo scontro generazionale: “Si smette di essere giovani quando si inizia a dire che le cose non cambieranno mai”.
“Tutto quello che faccio nasce dalla voglia di esprimere un concetto, originato da un malessere, per meglio rappresentare tale concetto utilizzo l’arma della comicità, così è nato il film TuttAPPosto” – Ha dichiarato Roberto Lipari.
“Il nostro lavoro in team è stato una piacevole contaminazione. Io, Rosato, Anelli e Lipari siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti e dal successo che stiamo vivendo grazie a questo film” – Ha aggiunto Paolo Pintacuda.
Le riprese del film, iniziate nella primavera di quest anno e durate circa 5 settimane, sono state effettuate a Catania ed Acireale. Per ironia della sorte nell’estate scorsa uno scandalo ha causato la sospensione, da parte del Gip, del Rettore dell’Ateneo di Catania Francesco Basile e di altri nove professori con posizioni apicali nei Dipartimenti dell’Università etnea, tutti indagati per associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta. Si tratta, naturalmente, di una semplice e curiosa coincidenza, come è stato chiarito in seguito, considerando anche il fatto che la troupe non ha ottenuto il permesso di effettuare le riprese, nei locali dell’università.
“TuttAPPosto”, presente nelle sale dal 3 ottobre, è attualmente in quinta posizione al box office nazionale delle ultime settimane (in una classifica dominata da Joker di Todd Phillips, trionfatore alla Biennale di Venezia), ed è già campione d’incassi tra i film italiani, risultando il più visto con oltre 50.000 presenze nelle sale del bel paese e totalizzando circa € 376.000. Il film rimarrà in programmazione al Supercinema di Bagheria, fino al 23 ottobre.
Roberto Lipari, classe 1990, nasce artisticamente nel laboratorio di Cabaret La Carovana Stramba della Trump Spettacoli, per frequentare in seguito l’Accademia Del Comico Milano. È autore per alcuni comici di Made In Sud trasmessa da Rai 2, ha frequentato, inoltre, il Laboratorio Zelig Milano, attualmente è gestore del teatro Convento Cabaret e autore della trasmissione regionale Sicilia Cabaret, di recente ha vinto il talent Eccezionale Veramente in onda su La7.
Paolo Pintacuda è lo sceneggiatore vincitore del Premio Solinas 2010. Tra i molti riconoscimenti ottenuti, sono da menzionare i Premi per la Migliore Sceneggiatura (2004 e 2005) e la Menzione Speciale (2003) al Busto Arsizio Film Festival. Ha scritto i libri:“Il Paese delle ombre” (Ila Palma, 2000), “L’uomo tra la folla” (Comune di Bagheria, 2000), “L’eroe di Paternò” (Il Palindromo, 2015). Fra i film di cui è autore, ricordiamo: “Il bambino di Vetro” (Revolver film, 2015) – con Paolo Briguglia e Chiara Muscato, in concorso alla Festa del Cinema di Roma 2015. Ha diretto diversi documentari fra i quali “Mimmo Pintacuda, la mia fotografia” (2009) sul padre Mimmo, fotografo di fama internazionale.
Nicola Scardina
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Nel n.ro 855 del 13 ottobre 2019, nell’articolo riguardante la presentazione del film “TuttAPPosto”, per errore ho scritto che le riprese sono state effettuate all’università di Catania. Mi scuso con i lettori e con i diretti interessati.
Nicola Scardina