Cura e manutenzione del verde urbano. Capitolo 2: via Dante.
Mentre l’interesse di Legambiente si rivolge a Santa Flavia, a Bagheria continuano gli attacchi ai nostri alberi.
Il tema del verde pubblico a Bagheria, sta diventando particolarmente scottante. Privo di programmazione e con iniziative che hanno il gusto della sconfitta, come la decisione finale di affidarne la cura a terzi privati.
La gestione degli interventi sulle scuole ad esempio ha sfiorato episodi da Spy story, con mamme che sconfessavano, altre mamme sul piede di guerra per non consentire si denigrasse il Sindaco Fillippo Tripoli, tanto disponibile, ”nel suo piccolo”( ma on demand).
La punta di diamante resta l’attacco sistematico e idiosincratico contro i pini, ma con un approccio diverso.
Fonte interna, suggerisce che nonostante le dichiarazioni social del Sindaco, rassicurassero sull’eventualità di altri tagli, dopo i dubbi di legittimità sollevati dalla nostra inchiesta, su quelli di viale Bagnera, l’intenzione sarebbe quella di liberarsene comunque, ma in modo… ”naturale“!
Sarebbero state, infatti, tagliate e lasciate scoperte le radici per inficiare lo stato di salute degli arbusti e procedere all’estirpazione. Un escamotage, che risulterebbe inutile poichè su quei pini non ci pare insista vincolo paesaggistico, ma alla luce del clamore mediatico, il taglio non sarebbe passato inosservato.
Già perché la speranza che il fantomatico comitato di controllo del verde pubblico istituito sotto l’egida del Comune affinché vigili sul suo stesso operato, e capitanato da Legambiente di Bagheria, si svegli e si attivi procedendo alle denunce nelle opportune sedi, è speranza vana. Prova ne sia che dei questi pini di via Dante non ne fa menzione.
Sta girando invece per le redazioni, in questi giorni un comunicato, che ha un po il sapore della beffa per Bagheria.
Si tratta di una forte (?)presa di posizione nei confronti del Comune di Santa Flavia che si è prodotto nel taglio di alcuni pini presso la stazione che si trovavano nello stesso identico stato di quelli abbattuti in viale Bagnera.
L’azione proposta da Legambiente sembra ben articolata, per altro è lo stesso approccio con il quale noi abbiano scoperto quello che ci risulta essere nel Comune più grande, un taglio illecito.
Incomprensibile, la necessità di comunicare le intenzioni di agire, piuttosto che agire e poi eventualmente comunicare, visto che anche in questo caso si è arrivati a taglio effettuato, cioè in ritardo.
Per altro proprio con il comune di Santa Flavia, Legambiente di Bagheria e dintorni, potrebbe avvalersi della collaborazione nella ricerca dei fatti, dell’assessore Cettina Castelli che con Legambiente collabora da anni, anche più recentemente nella gestione di Ecolab l’iniziativa portata avanti dall’associazione ecologista in locali confiscati alla mafia ed affidati dallo stesso comune, quello di Bagheria, sul cui operato si dovrebbe vigilare.
Perchè non rivolgersi a questo interlocutore, o meglio perché questo interlocutore cosi sensibile e vicino alle tematiche, non ha patrocinato essa stessa l’azione di Legambiente?
Come è possibile, con una cosi stretta collaborazione che l’associazione abbia appreso solo da un comunicato stampa l’avvenuto?
Mentre su quei pini di via Dante, destinati all’agonia, nemmeno un cenno, come se Bagheria godesse di immunità, altro che controllo e vigilanza.
Bagheria non é un comune per tutti…
Ignazio Soresi.
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