UN VIAGGIO A VILLABATE IN TEMPO DI GUERRA
con carretto tirato da un asino

Gli echi di guerra che i programmi televisivi rimandano ogni giorno riportano la mia mente a quei momenti degli anni quaranta in cui la stessa era tra noi. Quando tutto è cominciato io avevo solo quattro anni e all’inizio mi sembrava tutto un gioco. A mano a mano che passavano i giorni, complice la fame, ho capito che la cosa si faceva tragicamente seria e ho avuto tanta paura, per fortuna i miei genitori facevano di tutto per proteggermi.

Un giorno mia zia Carmela ha avuto la felice idea di andare con carretto e asino a Villabate a trovare gli zii che lì abitavano. Quando siamo arrivati a Ficarazzi sono sopraggiunti alcuni aerei ed io, per ripararmi da eventuali bombe mi sono infilato sotto una coperta che copriva la cassa del carretto. In quella posizione mi sentivo al sicuro, mentre la zia (poi ha confessato) era morta di paura.

Per fortuna gli aerei hanno sorvolato la zona, ma non hanno sganciato bombe: il loro obiettivo era Palermo. Durante quel bombardamento aereo il sole sembrava guardarmi perplesso: anche lui non comprendeva il perché di tanto orrore. Io sotto la coperta mi sentivo al sicuro. Lì sotto non mi poteva accadere alcunché perché ero protetto dall’esile drappo. Ero tranquillo e sereno, mentre la zia tremava come una foglia al vento.

Gli zii di Villabate volevano trattenerci lì anche per la notte, ma la zia ha detto che aveva tante cose da fare e non poteva rimanere. Gli zii hanno insistito, ma inutilmente. Alla fine la zia ha deciso di fare ritorno a Bagheria, accompagnata da mille raccomandazioni. Per fortuna gli aerei, dopo il bombardamenti della città, si sono ritirati e nel cielo è tornata la calma. Quando siamo rientrati a Bagheria la nonna ha rimproverato la zia perché si era permessa di fare quel viaggetto rischiosissimo durante un bombardamento aereo.

A me il rimprovero della nonna è sembrato esagerato perché per me quello era stato un viaggetto piacevolissimo.
Dopotutto il ritorna a Bagheria nel tarde pomeriggio è avvenuto senza incidenti.

Antonino Russo

Foto dal web



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