Parla l’Ing. Parlatore sul CCR di Contrada Incorvino

Viste le ultime vicende inerenti l’autoparco di Contrada Incorvino, che dovrebbe diventare CCR (Centro Comunale di Raccolta), ritengo doveroso spendere alcune parole, sperando di rendere al lettore una visione d’insieme un po più chiara.

Nel lontano 2006 fu presentato un progetto presso l’Agenzia Regionale Rifiuti e Acque (ARRA) di Palermo, che prevedeva di trasformare i plessi dell’Autoparco Comunale e del limitrofo Mercato Ortofrutticolo in CCR (Centro Comunale di Raccolta). Contestualmente si richiedeva di ammettere a finanziamento con fondi Por il progetto suddetto.

Tale progetto fu approvato e per esso fu rilasciata autorizzazione regionale ai sensi dell’Art 208 del D. Lgs 152-06, recante n. 57 del 17-07-2006.
Se chi sta leggendo non è addetto ai lavori, informo che l’art. 208 del D. Lgs 152-06 è uno degli strumenti tecnico-normativi più potenti a livello nazionale, e sopratutto regionale.
Giusto per fare un esempio, in alcuni casi permette addirittura di andare in deroga ad un parere negativo della Soprintendenza.
Durante il mio breve (ma intenso) incarico da Assessore, capì che uno dei problemi più urgenti da risolvere era proprio il CCR di Incorvino.
Andai al Dipartimento Acqua e Rifiuti di Palermo e chiesi al funzionario di “riesumare” il progetto approvato nel 2006.

Lo visionai e mi resi subito conto che con quella autorizzazione ai sensi dell’art. 208 si sarebbe potuto risolvere in un colpo solo il problema dell’Autoparco e del Mercato Ortofrutticolo, e ci sarebbero voluti tempi brevi, in quanto l’iter era già ad un punto avanzato.
Chiesi se potevamo trovare il modo di “riprendere” quel finanziamento e mi risposero positivamente, proprio in forza dell’art. 208.
Correva l’anno 2014.

Di li a poco presentai le mie dimissioni da Assessore, ma prima parlai al Sindaco di questo mio discorso intrapreso col funzionario del Dipartimento Acqua e Rifiuti di Palermo, con la raccomandazione di proseguire il percorso da me iniziato.

Tuttavia il faldone col progetto rimase per alcuni anni sulla scrivania del funzionario regionale, in attesa che l’Amministrazione di Bagheria andasse a discutere sul da farsi.
Passati un paio di anni di silenzio il progetto venne archiviato definitivamente.

Quando lo seppi pensai tra me: “Che peccato!!”. Furono persi i soldi spesi per la progettazione, si perse la possibilità di finanziare la ristrutturazione del Mercato Ortofrutticolo, e sopratutto si perse molto tempo, che comportò l’incancrenire della situazione in c.da Incorvino.
Nel 2017 seppi di un nuovo bando di finanziamento per i CCR e trovandomi al Dipartimento chiesi ai funzionari se per caso il Comune di Bagheria non avesse presentato richiesta.
Mi fu risposto che ad alcune settimane dalla scadenza del bando, il Comune di Bagheria non aveva ancora presentato nulla.
A quel punto decisi di scrivere un articolo, a nome di un gruppo di cittadini, al fine di esortare l’Amministrazione a non fare sfuggire anche questa occasione.

Di quello che avvenne dopo non ho contezza per esperienza diretta, ma solo tramite le notizie riportate dalle testate locali.
Da quanto appreso, il Comune ha presentato istanza l’ultimo giorno utile prima della scadenza del bando, il progetto è stato ammesso, quindi approvato, e finalmente finanziato nell’aprile 2019.
Di questo finanziamento è giusto rendere merito alla Amministrazione uscente.

La realizzazione delle opere spetterà alla nuova Amministrazione.
Concludo rispondendo alle domande a me rivolte da amici e conoscenti, in merito alla questione in parola: “Si può fare il CCR lì?” “E’ a norma?” “Sarà sicuro?” “Sarà puzzolente?” “Ci sarà pericolo di incendio?” “Sarà rumoroso?”, ecc.
Rispondo cumulativamente: In quel luogo è stato autorizzato un CCR dal lontano 2006, ed oggi c’è addirittura un finanziamento approvato; quindi si può realizzare l’impianto ed anche in tempi relativamente brevi.
Per quanto riguarda le caratteristiche dell’impianto ribadisco quanto detto in precedenza: non conosco il progetto autorizzato nel 2017, pertanto non posso dire nulla in merito.

Posso solo consigliare a qualche cittadino interessato di fare richiesta di accesso agli atti presso il Comune, per avere una copia del progetto.
Do sin da ora la mia disponibilità a visionare il progetto, se occorre, e ad esprimere una opinione, naturalmente a titolo gratuito e senza impegno.
Non entrerò nel merito delle scelte politiche di chiudere definitivamente o realizzare l’impianto, anche se comprendo la sofferenza della popolazione che abita nei paraggi, ai quali esprimo la mia solidarietà e l’augurio che l’attuale Amministrazione riesca a trovare in fretta una soluzione valida.

Cordialmente 
ing. Salvatore Parlatore

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