Bagheria si tinge d’arcolabaleno contro l’omofobia

I mesi di Maggio e Giugno, rappresentano sul fronte dei diritti delle persone LGBTI (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, transgender) e delle famiglie omogenitoriali, il periodo dell’anno più ricco di eventi ed iniziative. Dal 17 Maggio (giornata mondiale contro l’omo-bi-transfobia) ai gay pride che sfilano a Palermo e nel resto del mondo a Giugno, in questi due mesi si concentrano gli sforzi della comunità gay e degli attivisti per i diritti umani impegnati su questo fronte.

Se poi pensiamo all’approvazione definitiva, mercoledì scorso, della legge sulle unioni civili, legge attesa da decenni, seppur non pienamente soddisfacente e adeguata agli attuali standard occidentali, si comprende bene la portata simbolica di questo preambolo d’estate.

Tra le associazioni, i movimenti ed i partiti politici più attenti alla questione dei diritti umani, certamente Amnesty International, ormai capillarmente diffusa su tutto il territorio nazionale e con una vivace cellula anche nel nostro comprensorio, riveste un ruolo di primo piano. Basti pensare al ruolo svolto, in questi mesi, nella triste e ancora intricata vicenda della scomparsa di Giulio Regeni, con l’associazione mobilitata a livello mondiale nel richiedere verità e giustizia sulla tragica fine del ricercatore italiano.

Il “Gruppo Italia 291” di Amnesty, attivo a Bagheria e dintorni, ha organizzato anche quest’anno un evento, “Bagheria Rainbow” (domenica 15 Maggio dalle ore 16 a piazza Larderia), in vista della Giornata Internazionale contro l’Omo-bi-transfobia del 17 Maggio e del Palermo Pride 2016.

«L’obiettivo principale – racconta al Settimanale, Giuseppe Castiglione, responsabile della comunicazione e portavoce dell’evento – è sicuramente quello di sensibilizzare la cittadinanza al rispetto dei diritti sul proprio corpo. Grazie alla campagna lanciata da Amnesty International, “My Body My Rights”, infatti, lavoriamo in tutto il mondo affinché ogni persona sia libera di scegliere sulla propria salute, di determinare la propria sessualità e la propria vita riproduttiva senza paura, coercizione, violenza o discriminazione. In particolar modo, in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia, vogliamo approfondire la condizione della comunità LGBTI, che in Italia è ancora oggi fortemente discriminata».

Quali sono, oggi, le azioni in campo a livello mondiale, su questo fronte?
Amnesty International lavora duramente, sia nelle piccole comunità, sensibilizzando sui diritti, tutele e possibilità che ogni persona ha, ma anche a grandi livelli attraverso attività di lobby coi governi, affinché vi siano delle leggi apposite che tutelino la comunità in questione.

Tornando invece all’evento di domenica, quali saranno gli argomenti che affronterete durante il dibattito?
Durante il dibattito, interverranno Mirko Pace (presidente di Arcigay Palermo), il dottor Giuseppe Fricano (psicologo/psicoterapeuta) e il dottor Rosario Sanfilippo (ginecologo) e si discuterà di temi importanti quali accesso alla sanità, rischi e prevenzione. Tutti temi della campagna citata, e ancora molto attuali.

Amnesty è da anni impegnata sul fronte delle battaglie a fianco della comunità lgbt, in tutto il mondo (soprattutto in quei paesi dove ancora l’omosessualità è reato) e anche in Italia dove finalmente la legge sulle unioni civili è stata approvata.
Quest’ultima, è una legge che vi soddisfa?
Amnesty International è a favore del matrimonio ugualitario e vuole che gli omosessuali possano avere libero accesso al diritto alla famiglia, con tutti i diritti e i doveri che ne conseguono. Avevamo anche chiesto l’approvazione del DDL Cirinnà senza alcuna modifica peggiorativa, come l’abolizione della stepchild adoption. Così non è stato, ma certamente staremo ancora a fianco della comunità LGBTI italiana per proseguire la battaglia verso il pieno riconoscimento dei diritti umani e civili.

Quali altre iniziative avete in programma?
Invece, parlando delle nostre future attività, è in programma, giorno 27 Maggio 2016 presso il Liceo Classico F. Scaduto, la presentazione del Libro “Il futuro sarà di tutta l’umanità”, dove saranno presenti l’autrice, Antonella Speciale, e il professore emerito di Procedura Penale dell’Università degli Studi di Palermo, Giuseppe Di Chiara, per parlare insieme ai ragazzi del Liceo della situazione delle carceri in Italia. Successivamente, il 23 agosto 2016, ci sarà la quarta edizione del concerto annuale organizzato dal nostro gruppo, “Amnesty Live in Peace”, dove diverse band proporranno brani inerenti i diritti umani.

 

Gianfranco Scavuzzo

 

gruppoamnestybagheria

 

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  1. Il cristianesimo condanna ogni fobia ed emarginazione .I vangelI narrano di un Gesu che combatte’ ogni forma di giudizio e di condanna verso l altro, il diverso gli esclusi; vedi lebbrosi, samaritani,prostitute,adultere,pubblicani,romani,galilei ecc Non si puo essere cristiani e avere pregiudizi scherni e persecuzioni verso alcuna categoria il vangelo parla di un Dio di amore e di inclusione. I farisei, legalisti rigidi nell osservanza della legge erano oggetto del biasimo e in netto contrasto con il messaggio del Nazareno perche si opponevano all accettazione di chiunque non rispettasse la legge di Mose … Ma perche Gesu fu ucciso ? Oltre all odio che nutrivano contro Lui perche redarguiva pesantemente e pubblicamente l ipocrisia, odio che si attira chiunque porta un messaggio alternativo di pace ,di giustizia e inclusione sociale, oltre a questi fatti oggettivi, c era un piano ben preciso, profetizzato da tempo e voluto dal Creatore, piano per il quale, la morte di Gesu serviva per soddisfare la giustizia di Dio per i reati contro la Sua Legge commessi dalle categorie di cui sopra e non solo ma da tutti gli uomini di tutti i tempi .Concludo dicendo che non si puo essere cristiani e allo stesso tempo escludere chiunque ,MA NEMMENO SI PUO ESSERE CRISTIANI E annullare la morte di Gesu giustificando e convivendo con quegli stessi peccati per il quale Egli pago . Accettiamo con amore e senza omofobia gli lgbt ma non giustifichiamo alla luce del vangelo il peccato di omosessualita cosi chiaramente contro la volonta di Dio >>>>>Paolo ai Romani 1-18
    L’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l’ingiustizia; 19 poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; 20 infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, 21 perché, pur avendo conosciuto Dio, non l’hanno glorificato come Dio, né l’hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d’intelligenza si è ottenebrato. 22 Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, 23 e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell’uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
    24 Per questo Dio li ha abbandonati all’impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; 25 essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.
    26 Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l’uso naturale in quello che è contro natura; 27 similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento.
    28 Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente; 29 ricolmi di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di contesa, di frode, di malignità; 30 calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, 31 insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati. 32 Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette.

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