“Pietre scolpite. L’arte di Antonino Spinoso”, edito da Amici di Plumelia della storica dell’arte Lisa Sciortino, è il lavoro presentato ieri, nella sala conferenze del liceo classico Francesco Scaduto.

Il libro, voluto dai figli dell’artista, è arricchito dalle fotografie di Angelo Restivo e racconta la storia di Antonino Spinoso, scultore bagherese scomparso nel 2003 e della sua passione per il rilievo su pietra.
Sono intervenuti i docenti Maurizio Padovano e Enzo Buttitta. Antonino Spinoso nasce a Bagheria l’11 gennaio 1920, da una famiglia di artigiani e sin da giovanissimo mostra l’inclinazione all’arte.
A metà degli anni Sessanta libera finalmente la sua passione: il bassorilievo su ciottoli di fiume e mare. Si dedica, almeno in una prima fase, anche alla piccola scultura a tutto tondo, tra testine, figurine e monili, emulando soprattutto modelli fenici e punico-siculi. Il ricco catalogo è stato l’occasione per presentare al pubblico le immagini delle opere di Spinoso a 105 anni dalla nascita
Articolo Pino Grasso su “Il pungolo di Bagheria”
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