Tra le Novità editoriali per l’infanzia, uscito fine 2021, troviamo l’albo “Tutto d’un fiato”, illustrato da Sonia Maria Luce Possentini, raffigurata in maniera singola o doppia l’immagine del bambino/ a, ricche di colore, particolari, meravigliose espressioni facciali; e scritto da Isabella Christina Felline, in cui mette in evidenza le parole che hanno un suono e attraverso le rime sonanti, i suoni giocano tra di loro. .. R di ruvida rabbia, Z di imbarazzo paonazzo, O tonde come un oblò di sorpresa, U di paura ululante, S come massi di sassi di gelosia…
Per la rubrica “Il vento dei libri per l’infanzia” ho contattato l’autrice, bibliologa, pedagogista della lettura, Italosvizzera che da diversi anni promuove l’educazione alla lettura e alla scrittura con incontri di formazione e laboratori per bambini, ragazzi e adulti, usando cuore e mani per dare forma alle parole.
Alla domanda perché scrivi per bambini? Lei risponde perché i libri per bambini sono di gran lunga più interessanti di quelli per gli adulti. E perché i libri per bambini sono Anche per i bambini.
E parlando dell’albo consigliato dai 3 anni di età le chiedo se ci fosse un incontro con i bambini e bambine, ti farebbero questa domanda: qual è il suono da te preferito?
: Dipende dal mio stato d’animo, ma uno dei miei suoni preferiti è comunque Z di imbaraZZo paonaZZo, perché fa ridere me ed i bambini che la ascoltano (e devo dire anche gli adulti in generale): sdoganare l’imbarazzo permette di sentirsi più leggeri e di sorridere delle figuracce che prima o poi viviamo tutti.
Partirei dall’immagine del bambino che soffia in copertina, soffia un aereo in carta ed emozioni in rime sonanti, ma è presente anche un palloncino dal colore rosso, con la scritta in bianco “I palloncini”, ci spiegheresti in breve il progetto educativo della casa editrice Raffaello ragazzi, con questa specifica collana per l’infanzia?
La collana I Palloncini, dell’editore Raffaello, diretta da Patrizia Ceccarelli, tratta i temi emotivi per una formazione armoniosa della persona sin dalla prima infanzia, permette di approcciare l’educazione emotiva con un team di esperti e in modo divertente,
accompagnando sia i bambini che gli adulti in questo delicato percorso. Nella collana ci sono molti titoli specifici sulle singole
emozioni, poi c’è Tutto d’un fiato, di formato più grande, che affronta 15 emozioni in un unico libro, con un taglio di parole sonanti e verbalizzazioni. Il bambino in copertina soffia queste emozioni, con leggerezza, fa volare il proprio aereo di carta, esiste e cresce nel volo simbolico di quest’oggetto, che si raccorda con la leggerezza del palloncino, simbolo della collana.
L’albo “Tutto d’un fiato”, nato durante il periodo pandemico, tratta ben 15 emozioni quali, rabbia, gelosia, pazienza, felicità, imbarazzo, perdono, sorpresa, gratitudine, tristezza, noia, gioia, paura, disgusto, fiducia, curiosità, è uno strumento pedagogico per l’educazione all’empatia, alle emozioni, importante ad ogni età per diventare positivi, resilienti e fiduciosi. Se dovessi dare un suono alla parola sonante “paura”, emozione universale, in comune ad ogni età e in ogni parte del mondo, quale sarebbe per te?
La paura ha il suono della U: Uuuh dell’ululato (onomatopeico!) del lupo, simbolo della paura narrata per eccellenza, verso del fantasma, eco dell’ignoto minaccioso, espressione verbale persino di quell’Uh mammamia così diffuso. In tutto d’un fiato parlo di PaUra UlUlante come sintesi di senso e di suono, per accompagnare nel labirinto di questa emozione ed elaborare percorsi di riconoscimento e costruzione di resilienza.
Seguendo il webinar dal titolo “Libri e parole sonanti”, realizzato dalla casa editrice Raffaello, mi è rimasta impressa la filastrocca “Imbarazzo paonazzo” presente in Tutto d’un fiato, perché tante volte avremmo voluto nasconderci e sparire per una figuraccia o qualcosa di imbarazzante; si gioca con la Z anzi con due. Le parole sonanti sono importanti nella verbalizzazione, nell’esprimere emozioni anche imbarazzanti su cui ridiamo tutti, sono talvolta anche divertenti, Isabella, che colore daresti a questa emozione?
Rosso! Non lo stesso rosso della rabbia, bensì rosso violaceo, bordeaux, scuro, pruriginosso. Infatti nel libro scrivo Rossa paonazza mi frizza la faccia. Quei suoni dentali delle doppie sostengono foneticamente il carico emotivo.
Il bambino e la bambina, sono da te definiti come gli adulti, “Homo fictus”, esseri narranti; quanto è importante cominciare l’arte della narrazione in età dai 3-6 anni?
È molto importante narrare, leggere, interagire da subito, coi bambini piccoli, il prima possibile, dal pancione. Il tono della voce è già narrazione, indipendentemente dal significato delle parole. La metasemantica la dice lunga sui suoni delle parole. Un bambino che
ascolta narrazioni e letture, costruisce relazioni, vocabolari, conoscenza, affettività. Narrando e narrandosi ci si riconosce nell’altro, si abbassano i conflitti, si sperimenta l’empatia ed una sfera emotiva matura, consapevole, equilibrata.
Per inventare una storia, tra i differenti strumenti utilizzati e presenti nella tua cassetta degli attrezzi vi sono l’ascolto, nessuno scopo morale, la provocazione, …e anche il “labirinto dei bambini”, a cosa ti riferisci?
Mi riferisco all’inesauribile universo immaginifico dell’infanzia. Sono tutti quei percorsi e mondi di cui ci si nutre nella crescita e
nella conoscenza del mondo. Da adulti conserviamo quel labirinto solo nella filosofia e nell’arte. Se siamo fortunati possiamo
farci capolino con alcune professioni a contatto stretto con l’infanzia, ogni tanto, quando ci mettiamo in ascolto e quando ne siamo degni. E la dignità la costruiamo con l’ascolto e un’interazione onesta coi bambini, con la scoperta condivisa, al loro fianco, non davanti.
Isabella Christina Felline vorrebbe aggiungere a questa intervista qualche parola sulla censura:
“spesso edulcoriamo il mondo dell’infanzia, nel comodo e maldestro tentativo di proteggerla. E col disastroso risultato di alterarla e non comprenderla. E non farla comprendere. Sostengo da anni, insieme alla mia associazione di scrittori ICWA Italian Children’s
Writers Association, che ai bambini si possa e si debba parlare di tutto.
Con le parole giuste, naturalmente, con delicatezza, ma di tutto. Per credibilità, per onestà. Capiterà loro di perdere un nonno, un gatto, un pesce rosso ed è inutile deviarli da questa componente della vita, è molto più utile condividere la perdita, abbracciarsi e parlarne. O abbracciarsi e basta: nello stesso libro Tutto d’un fiato accenno alla potenza dell’abbraccio.
E con un abbraccio vi saluto, ringraziando Il vento dei libri, per questa intervista ed augurando buone emozioni autentiche a tutti!”
Per maggiori informazioni sulla scrittrice, pedagogista Isabella Christina Felline (nella foto), vi invito a visitare il sito https://www.isabellachristinafelline.com/
Francined Angela Russo
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