Il cielo di dicembre: dalla danza di pianeti allo sciame delle Geminidi, sognando la cometa di Natale

Siamo giunti all’ultimo mese dell’anno, forse uno dei più suggestivi, che ci permetterà di osservare interessanti oggetti ed eventi astronomici.

Il mese di dicembre si apre con uno spettacolare allineamento di astri, in cui i protagonisti saranno i pianeti Giove, Saturno e Venere, visibili già subito dopo il tramonto del Sole.

Venere declina ormai lentamente verso ovest, ma prima ci regalerà una bella congiunzione con una sottile falce di Luna crescente tra le sere del 6 e 7 dicembre, per poi chiudere il mese accanto a Mercurio, con il quale si troverà in congiunzione nel crepuscolo del 29, in direzione ovest.

Mercurio prenderà infatti posto sulla volta celeste a partire dalla metà del mese, mostrandosi debolmente ad ovest dopo che il Sole sarà tramontato e guadagnando gradualmente sempre più visibilità fino alla fine dell’anno.

Giorno 8 dicembre la Luna in fase crescente e con la sua bella Luce Cinerea si andrà ad inserire in un bel quadretto composto dai giganti gassosi e dal pianeta dell’amore, e sarà particolarmente evidente la vicinanza del nostro satellite con Saturno.

Tra giorno 9 e giorno 10 sarà Giove a “sfiorare” la Luna, prossima al primo quarto, mentre la notte del 16 dicembre lo spettacolo verrà offerto dalla congiunzione Luna-Pleiadi.

Il 19 dicembre sarà poi il momento del plenilunio, con una Luna all’apogeo, ovvero a 406309 km di distanza dalla Terra.

Tra i tanti eventi astronomici di questo mese uno dei più attesi è lo spettacolo delle Geminidi.
Si tratta di uno dei maggiori sciami meteorici, insieme a quello delle Perseidi di agosto, che ha inizio il 3 dicembre e si protrae sino al 19 circa; ma il picco massimo è previsto tra il 12 e 14 dicembre, quando è possibile arrivare ad individuare circa 100 meteore l’ora.
Lo sciame è unico nel suo genere, poichè è generato non da una cometa come per gli altri fenomeni di questo tipo, bensì dall’asteroide 3200 Phaethon, un oggetto celeste sulla cui identità vi sono ancora delle incertezze.

Inoltre, pare che allo sciame resti meno di un secolo di attività.

Come tutte le altre meteore, anche le Geminidi hanno un radiante, ovvero un punto nella volta celeste da cui sembra originarsi il fenomeno e in cui lo stesso è molto più intenso; si tratta in questo caso della costellazione dei Gemelli, dal latino Gemini, da cui le meteore prendono appunto il nome.
Orientandosi dunque nella direzione della costellazione, che sorge da sud-est, ci sarà maggiore possibilità di poter ammirare qualche stella cadente in più, anche se il fenomeno ha un raggio d’azione molto ampio.

Un’altra particolarità delle Geminidi è che sfrecciano a una velocità di circa 35 km/s, bassa, risultando più facili da fotografare.

La mappa del cielo il 15 dicembre 2021.

Stellarium

Ma a destare tantissima curiosità già da qualche settimane è l’argomento comete: se lo scorso anno l’attesa di dicembre era proiettata verso la super congiunzione tra Giove e Saturno, quest’anno la posta in gioco è resa allettante dalle diverse possibili candidate a “comete di Natale”.

67P/CHURYMOV-GARASIMENKO, C/2019 L3 ATLAS e C/2021 A1 Leonard sono gli astri chiomati più luminosi del momento.
Parliamo di oggetti davvero imprevedibili, ma al momento C/2021 A1 Leonard è la cometa su cui si hanno maggiori aspettative, poichè già da inizio mese è individuabile con un binocolo prima dell’alba.

Si tratta della prima cometa scoperta nel 2021 da Gregory J. Leonard, dall’Osservatorio di Monte Lemmon il 3 gennaio 2021.
Già immortalata da diverse parti del mondo, il 12 dicembre il corpo celeste si troverà a “soli” 34 milioni di chilometri dalla Terra, mentre il 18 dicembre farà un passaggio ravvicinato di 4.3 milioni di chilometri da Venere.
Il suo perielio è previsto per il 3 gennaio 2022, ad un anno dalla sua scoperta, ma intanto tutti gli appassionati sognano di poterla osservare ad occhio nudo nel cielo magico di dicembre.

Articolo di: Teresa Molinaro

Foto di copertina: Saturno, Giove e la Via Lattea nel cielo d’autunno.

Credit: Teresa Molinaro

https://www.teresamolinaro.it



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