Paolo Scalisi, innocenza cara agli dei – Professionista della fotografia ed al contempo fotografo d’arte

Paolo Scalisi, innocenza cara agli dei – Professionista della fotografia ed al contempo fotografo d’arte

(Bagheria, 21 aprile 1941- Bagheria, 21 aprile 2014: che coincidenza!) a due anni dalla sua morte, Nello stesso libro il dottor Cristoforo Di Bernardo nota: “Ancora oggi ricordo lo studio dello zio di Paolo, Rosario Macaluso, figura fondamentale nella sua vita, che gli ha inculcato la passione e l’amore sia per la fotografia sia per la pittura”. E, giustamente, l’ex sindaco Biagio Sciortino, sempre nel libro citato (“Biografia per immagini”) afferma: “La terra di Bagheria ha espresso notevoli esponenti di questa splendida arte: da Ferdinando Scianna a Mimmo Pintacuda, fino a Peppuccio Tornatore e tra questi si inserisce a pieno titolo il nostro compianto Paolo Scalisi”. Il numeroso pubblico presente, partecipe e commosso, ha apprezzato e applaudito tutti gli interventi; il sottoscritto ha pure letto una toccante poesia a Paolo dedicata e dai familiari pubblicata in un altrettanto artistico segnalibro che contribuirà a ravvivare sempre la memoria dell’artista. Gli interventi di Giovanni Arena, del poeta dialettale Antonino Lo Piparo e di un altro ragazzo, Gaetano D’Aessandro, hanno contribuito ad evidenziare le doti umani ed artistiche di Paolo. Le foto di Paolo Scalisi presenti nel libro-catalogo rivelano il passo felpato dell’intraprendente piccolo imprenditore (onesto imprenditore, come ha tenuto a sottolineare il figlio Luca nel suo commosso intervento per la trasmessa ed ereditata onestà!), il bravo artigiano e l’Artista: le sue foto si distinguono per il timbro luminoso e per la grazia; si tratta di “poesia” inarcata con immagini tendenti a proiettare la realtà (o la quotidianità) percepita dal roteante occhio verso atmosfere artistiche di rilievo che solleticano l’innocenza sempre sacra agli Dei. Hanno fatto bene i familiari di Paolo a pubblicare questo libro, ché obliare l’arte fotografica di Paolo Scalisi sarebbe stato come esercitare su di lui una non meritata “Damnatio memoriae”: eppure le sue bellissime foto “Leonardo Sciascia e Ignazio Buttitta”, “Ferdinando Scianna e Giacomo Giardina”, “Sindaco Antonio Gargano”, “Renato Guttuso” “Raul Aiello” e numerose altre -tutte del 1985- rappresentano il canto espressivo di un grande fotografo-poeta e insieme un’artistica ed implicita sferzata contro la “boria” incarnata da tanti “mostri” talvolta ambulanti e deambulanti nella nostra città; quelli statici di pietra presenti all’interno della barocca Villa Palagonia, ancora oggi, sono solo sublimata e grottesca metafora!