Lavoratori italiani, veniteci ad aiutare: abbiamo bisogno di voi | 7000 posti di lavoro in questo stato europeo, ricerca urgente già dal 1° gennaio 2026

La Repubblica Srpska affronta una grave carenza di artigiani, con 7-8.000 posti vacanti. I giovani non si mostrano interessati, spingendo le aziende a cercare manodopera estera. Un futuro incerto per il settore edile.

Lavoratori italiani, veniteci ad aiutare: abbiamo bisogno di voi | 7000 posti di lavoro in questo stato europeo, ricerca urgente già dal 1° gennaio 2026
Mancanza critica | La Bosnia cerca soluzioni: Carenza di artigiani minaccia l’economiaLa Repubblica Srpska affronta una grave carenza di artigiani, con 7-8.000 posti vacanti. I giovani non si mostrano interessati, spingendo le aziende a cercare manodopera estera. Un futuro incerto per il settore edile.

La Republika Srpska, una delle due entità che compongono la Bosnia ed Erzegovina, si trova a fronteggiare una sfida economica e sociale di notevole portata: una allarmante carenza di artigiani specializzati. Le stime attuali parlano di un deficit che oscilla tra i 7.000 e gli 8.000 professionisti, una cifra che evidenzia una profonda crepa nel tessuto produttivo locale. Questo scenario è aggravato dalla sorprendente mancanza di interesse da parte delle nuove generazioni verso mestieri che, paradossalmente, offrono retribuzioni competitive e stabilità lavorativa. Le imprese, di fronte a questa situazione critica, stanno esplorando attivamente modelli per l’importazione di manodopera, una mossa che riflette la disperazione del settore nel trovare soluzioni rapide ed efficaci per sostenere la propria crescita e operatività.

Il paradosso della carenza e i settori più colpiti

Il paradosso della carenza e i settori più colpiti

Il paradosso della carenza: l’impatto sui settori economici più colpiti.

 

Mile Petrovic, segretario dell’Associazione dell’industria edile e dei materiali da costruzione presso la Camera di Commercio della Repubblica Serba, ha messo in luce le professioni più colpite da questa emorragia. Tra le figure più ricercate vi sono carpenteri, operai addetti alla fabbricazione di barre d’armatura, muratori, ceramisti, stuccatori e operatori di macchinari edili. A questi si aggiunge una richiesta pressante di personale altamente qualificato, indicando una crisi che attraversa l’intero spettro delle competenze nel settore. Petrovic ha espresso profondo pessimismo riguardo alla possibilità di colmare questo divario con le sole risorse interne, sottolineando come molti lavoratori qualificati siano ormai prossimi alla pensione o abbiano scelto di emigrare verso mercati esteri più remunerativi. Sebbene vi sia un piccolo numero di rientri, questi non sono sufficienti a invertire la tendenza, creando una pressione insostenibile sulle aziende locali e compromettendo la capacità del paese di realizzare progetti infrastrutturali e di sviluppo.

Strategie future e le sfide dell’importazione di manodopera

Strategie future e le sfide dell'importazione di manodopera

Il futuro dell’importazione di manodopera: strategie e sfide.

 

La situazione ha spinto le autorità e le imprese della Republika Srpska a considerare l’importazione di manodopera come una soluzione inevitabile e necessaria. Petrovic ha evidenziato l’importanza di integrare i lavoratori stranieri nelle aziende esistenti, assicurandosi che operino a fianco dei dipendenti locali per mantenere una coesione sociale e professionale. Tuttavia, questa strategia non è priva di sfide. A causa delle dinamiche globali, è fondamentale implementare controlli di sicurezza più rigorosi e procedure di sbarco semplificate per garantire un flusso di lavoro efficiente e sicuro. Il segretario ha anche ribadito che il problema principale rimane la mancanza di interesse dei giovani per questi mestieri, nonostante gli stipendi nel settore edile siano in costante aumento. Le aziende stanno già investendo in formazione, accogliendo nei cantieri persone senza esperienza e dedicando tempo prezioso alla loro professionalizzazione, una testimonianza dello sforzo continuo per sostenere l’industria a dispetto delle avversità.