Altro che Roma: questa città siciliana è la città più antica di tutte | Quasi 3000 anni di storia e un primato difficile da scalfire
Tra colonie greche e insediamenti fenici, la Sicilia cela un enigma millenario. Scopriamo quale città detiene il primato di antichità nell’isola del Mediterraneo.
Giardini Naxos (Wiki) - Bagheriainfo
La Sicilia, crocevia di civiltà e cuore pulsante del Mediterraneo, è una terra dove la storia non è semplicemente passata, ma si è sedimentata strato su strato. Quando ci si interroga su quale sia la città più antica dell’isola, la risposta non è mai univoca né priva di dibattito accademico. Non si tratta solo di una gara cronologica, ma di un’indagine che affonda le radici tra mito e archeologia, contrapponendo le fondazioni greche agli insediamenti fenici e alle ancora più remote tracce delle popolazioni indigene. Per svelare questo mistero, è necessario riavvolgere il nastro del tempo fino all’VIII secolo a.C., un periodo cruciale che ha definito l’identità dell’isola.
Il primato greco: la disputa tra Naxos e Siracusa
Nella narrazione storica tradizionale, il titolo di “città più antica” viene spesso conteso nell’ambito della colonizzazione greca. Secondo lo storico Tucidide, il primato spetta indiscutibilmente a Naxos (l’odierna Giardini Naxos), fondata nel 734 a.C. da coloni calcidesi provenienti dall’Eubea. Naxos rappresenta la prima vera polis greca in terra siciliana, il punto di approdo che aprì la strada all’ellenizzazione dell’isola. Qui venne eretto l’altare di Apollo Archegetes, dove i teoroi (gli ambasciatori sacri) dovevano sacrificare prima di lasciare la Sicilia per tornare in madrepatria, a testimonianza della sacralità e della primogenitura del luogo.
Tuttavia, a solo un anno di distanza, nel 733 a.C., un altro gruppo di coloni, questa volta corinzi guidati da Archia, fondò Siracusa. Sebbene Naxos la preceda cronologicamente di un soffio, Siracusa divenne rapidamente la città più potente, ricca e influente della Magna Grecia, oscurando spesso la fama della sua sorella maggiore. Per questo motivo, nell’immaginario collettivo e turistico, Siracusa viene sovente citata come la capitale morale dell’antichità siciliana, sebbene, calendario alla mano, debba cedere il passo all’insediamento ai piedi dell’Etna.
L’alternativa fenicia e le radici di Palermo
Il quadro si complica notevolmente se spostiamo lo sguardo dalla costa orientale a quella occidentale. Mentre i Greci approdavano a est, i Fenici consolidavano la loro presenza a ovest. Città come Mozia, Solunto e soprattutto Panormus (l’odierna Palermo) vantano origini che rivaleggiano con quelle greche. La fondazione di Palermo è datata anch’essa intorno al 734 a.C., rendendola coeva a Naxos. I Fenici, abili navigatori e commercianti, trasformarono l’ancoraggio naturale di Palermo in un porto strategico fondamentale.
La difficoltà nell’assegnare il primato assoluto risiede nella natura degli insediamenti: mentre per le colonie greche abbiamo date di fondazione spesso precise tramandate dalle fonti storiografiche, la presenza fenicia è stata più graduale, passando da empori commerciali a strutture urbane vere e proprie. Tuttavia, recenti scavi archeologici confermano che l’urbanizzazione fenicia in Sicilia è parallela, se non in alcuni casi leggermente precedente, alla strutturazione delle poleis greche, ponendo Palermo come legittima contendente al titolo di città abitata con continuità più antica dell’isola.
Oltre la cronologia: il substrato indigeno
Per onestà intellettuale, un’indagine giornalistica non può ignorare chi abitava la Sicilia prima dell’arrivo dei colonizzatori. Prima del 734 a.C., l’isola non era deserta. Popolazioni come i Sicani, i Siculi e gli Elimi avevano già stabilito centri abitati. Città come Erice (legata agli Elimi) o l’antica Hyccara (Carini) hanno origini che sfumano nella preistoria e nel mito. Tuttavia, questi centri spesso non rispondevano alla definizione classica di “città” come intesa nel senso politico e urbanistico greco-romano, ma erano piuttosto roccaforti o villaggi tribali.
In conclusione, se cerchiamo la prima colonia greca ufficialmente riconosciuta, la risposta è Naxos. Se guardiamo alla continuità metropolitana e all’importanza storica ininterrotta, Siracusa e Palermo si dividono il podio. La “città più antica” è quindi un titolo che dipende dalla lente attraverso cui si guarda la storia: quella precisa degli annalisti greci, o quella silenziosa ma eloquente delle pietre fenicie e indigene.