Arriva una compagna aerea 100% siciliana | Voli low cost e tratte inesplorate: sconti speciali per il lancio
Aerei (Pexels) - Bagheriainfo
Annunciata da Catania la nascita di Etna Sky, nuova compagnia aerea a tariffe contenute pensata per dare più centralità agli aeroporti siciliani e contrastare i prezzi alle stelle
In un momento in cui i prezzi dei biglietti aerei per la Sicilia sono considerati da molti insostenibili, l’annuncio di una nuova compagnia aerea low cost tutta siciliana accende le speranze dei viaggiatori. Il progetto si chiama Etna Sky, un nome che richiama il territorio e l’idea di restituire centralità agli aeroporti dell’isola, a partire da Catania. La notizia è stata ufficializzata il 2 dicembre dal deputato nazionale Manlio Messina, ex esponente di Fratelli d’Italia, che sui social ha parlato di un piano pensato per offrire collegamenti più accessibili e finalmente alla portata dei residenti.
Secondo quanto reso noto, la società Etna Sky risulta già costituita e coinvolge una cordata di imprenditori, i cui nomi non sono stati per ora resi pubblici. Tra i soci ci sarebbe anche un investitore lombardo, mentre lo stesso Messina figura tra i soci fondatori. L’obiettivo dichiarato è chiaro e ambizioso: arrivare a effettuare il primo volo entro l’estate, inserendosi nel mercato con tariffe contenute rispetto ai livelli a cui i siciliani si sono abituati negli ultimi anni. Si tratta di un annuncio che arriva in un contesto segnato da polemiche ricorrenti su costi dei voli interni e scarsa concorrenza sulle rotte da e per la Sicilia.
Come nasce il progetto Etna Sky e cosa è previsto oggi
Per poter operare realmente, Etna Sky dovrà ottenere il Certificato di operatore aereo (Coa) rilasciato da Enac, passaggio obbligato per qualunque compagnia. La procedura prevede una serie di verifiche tecniche, documentali e di sicurezza, con controlli sulle strutture organizzative, sulla gestione operativa e sugli standard applicati. Si tratta di un percorso complesso che richiede tempi non brevi, ma secondo quanto trapela la macchina si sarebbe già messa in moto, segno che il progetto punta a passare rapidamente dalla fase di annuncio a quella operativa.
Se il piano dovesse concretizzarsi, Etna Sky diventerebbe la prima vera compagnia siciliana dai tempi di Wind Jet, rimasta attiva dal 2003 al 2012 e poi fallita dopo il mancato accordo con Alitalia. Più recente è stato il tentativo di Aerolinee Siciliane, basato su un modello di finanziamento dal basso e partecipato, rimasto però sospeso e mai tradotto in operatività effettiva. Etna Sky si inserisce quindi in una storia fatta di tentativi, aspettative e delusioni, ma con una forte domanda di fondo: garantire a chi vive in Sicilia collegamenti aerei stabili e a prezzi più equi.
L’interesse attorno al progetto non nasce dal nulla. Da anni i cittadini siciliani segnalano una disparità evidente nei costi dei voli da e per l’isola, soprattutto nei periodi di alta stagione. Nelle settimane di Natale, Pasqua o durante l’estate non è raro vedere tratte come Catania–Milano o Palermo–Roma raggiungere cifre considerate “stellari”, spesso superiori a quelle di voli internazionali di gran lunga più lunghi. Lo stesso Messina ha ricordato casi in cui un Catania–Milano finisce per costare quanto, se non più, di un Milano–New York in promozione, alimentando la percezione di un’ingiustizia verso chi vive su un’isola.
Il problema tocca da vicino non solo i siciliani che rientrano per le festività, ma anche studenti, lavoratori fuori sede e famiglie che si spostano per motivi affettivi. La sensazione diffusa è che l’insularità venga pagata due volte: in tempo, a causa delle distanze e delle coincidenze, e in denaro, per via di tariffe che in determinati periodi salgono in modo molto marcato. Le ragioni sono molteplici: numero limitato di compagnie sulle rotte chiave, scarsa concorrenza nei momenti di picco della domanda, oscillazioni tariffarie che rendono difficile programmare viaggi a costi ragionevoli. Non è raro, nelle fasce più richieste, imbattersi in biglietti di sola andata verso il Sud che superano i 300 euro su tratte che in bassa stagione si trovano anche a 40–50 euro.
Perché Etna Sky può incidere sul mercato italiano dei voli
Parlare della nascita di una compagnia aerea low cost in Sicilia assume una portata particolare in una fase storica in cui volare è diventato più oneroso un po’ ovunque. Per molte famiglie, programmare un viaggio durante le vacanze significa fare i conti con cifre che, tra andata e ritorno per più persone, possono superare facilmente i mille euro. Una spesa che pesa non solo sul turismo, ma soprattutto sui movimenti legati a motivi familiari, di studio o di lavoro, spesso percepita come un ostacolo concreto all’esercizio del diritto alla mobilità.
In questo scenario Etna Sky si propone come un elemento di rottura. L’idea di una compagnia con base in Sicilia, pensata per servire in modo prioritario le esigenze del territorio, apre la prospettiva di una maggiore concorrenza sulle rotte nazionali. Più operatori significa, almeno in teoria, una maggiore possibilità di calmierare le tariffe, soprattutto nei periodi di picco, ma anche di costruire un servizio più modellato sui bisogni specifici di chi vive e lavora sull’isola.
È ancora presto per parlare di rotte, frequenze o struttura dei prezzi, perché tutto dipenderà dall’esito dell’iter autorizzativo e dalle scelte operative che verranno prese nei prossimi mesi. Tuttavia, l’annuncio ufficiale, accompagnato dalla costituzione della società e dal coinvolgimento di una cordata di imprenditori, rappresenta già un segnale concreto in un dibattito che da anni resta sospeso tra denunce sul caro-voli e soluzioni mai del tutto decollate.
Molti siciliani, abituati a confrontarsi con biglietti aerei dai costi elevati nei momenti in cui sarebbe più necessario spostarsi, guardano a Etna Sky come a una possibile “luce in fondo al tunnel”. La sfida sarà trasformare questa speranza in una realtà stabile, capace di resistere nel tempo e di incidere davvero sull’equilibrio del mercato. Per ora, l’annuncio apre uno spiraglio che in tanti aspettavano: l’idea che partire e tornare in Sicilia possa tornare a essere un gesto più normale e meno gravoso sul portafoglio.