Lo Stato ti dà 5000€ per l’affitto | Basta un contratto di lavoro e il gioco è fatto: se resti a casa con mamma perdi tutto
Affitto (Pexels) - Bagheriainfo
Nel 2025 chi firma un contratto a tempo indeterminato lontano da casa e si trasferisce in affitto può ricevere fino a 5.000€ l’anno senza Irpef, un aiuto concreto che arriva direttamente in busta paga, mentre chi resta sotto il tetto dei genitori rinuncia di fatto a un sostegno economico enorme sul costo della casa.
La novità arriva con la legge di Bilancio e punta a favorire la mobilità di chi accetta un lavoro stabile in un’altra città. L’intervento riguarda i lavoratori dipendenti che nel 2025 firmano un contratto fisso e trasferiscono la residenza nel comune dove si trova il nuovo impiego, spesso a centinaia di chilometri dal luogo di origine. In un mercato del lavoro che chiede flessibilità e spostamenti, lo Stato prova così a rendere meno pesante il salto, soprattutto nelle città dove gli affitti sono sempre più alti.
Il cuore della misura è semplice: il datore di lavoro può rimborsare l’affitto o le spese di manutenzione della casa presa in locazione, e fino a 5.000€ l’anno per due anni questi importi non vengono tassati ai fini Irpef. Significa che il bonus vale “netto” per il lavoratore, come un aiuto diretto sul canone di locazione. Ma c’è un rovescio della medaglia: chi continua a vivere nella casa di famiglia, senza contratto di affitto intestato, non può sfruttare questo canale e perde la possibilità di alleggerire il costo dell’abitare proprio nel momento in cui inizia una carriera stabile.
Come funziona il bonus affitto legato al lavoro fisso
La nuova agevolazione è pensata per chi si muove per un impiego stabile e non per chi resta nello stesso comune. In pratica, può accedere al beneficio il lavoratore assunto a tempo indeterminato nel 2025 che sposta la residenza nel comune dove lavora, di norma a oltre 100 chilometri da quello precedente, e si mette in regola con un contratto di locazione per la propria abitazione principale. L’aiuto non arriva come detrazione in dichiarazione dei redditi, ma come somma che il datore di lavoro versa o rimborsa in busta paga, legata alle spese di affitto.
La parte interessante è tutta nella parola “esentasse”: fino al tetto dei 5.000€ l’anno, per i primi due anni dall’assunzione, le cifre riconosciute dal datore di lavoro non concorrono alla formazione del reddito ai fini Irpef. Vuol dire che un rimborso di 4.000 o 5.000 euro l’anno può essere utilizzato interamente per alleggerire il canone mensile, senza che venga erosa una quota in tasse. A beneficiarne sono soprattutto i giovani e i lavoratori con redditi medio-bassi, per i quali il costo dell’affitto rappresenta spesso la voce più pesante del budget.
Perché restare dai genitori può voler dire perdere fino a 10.000€
Il messaggio meno immediato, ma decisivo, è che la scelta di restare a vivere sotto casa dei genitori ha anche un costo “invisibile”. Per sfruttare il bonus servono un contratto di affitto e una residenza spostata nel comune del lavoro: chi continua a fare il pendolare da casa propria, o chi lavora in una città dove mantiene solo un appoggio informale senza contratto, non può attivare il beneficio. In termini pratici, significa rinunciare fino a 10.000€ in due anni, un margine che potrebbe cambiare totalmente la sostenibilità di un trasloco.
Non va dimenticato, inoltre, che il datore di lavoro non è obbligato a riconoscere il bonus: si tratta di uno strumento di welfare aziendale che le aziende possono usare per attrarre o trattenere personale qualificato, offrendo un aiuto concreto sul costo dell’alloggio. Proprio per questo, chi è in procinto di firmare un contratto fisso nel 2025 farebbe bene a informarsi e a chiedere esplicitamente se l’azienda intende sfruttare la possibilità dei 5.000€ l’anno senza Irpef. In molti casi, accettare un trasferimento con un affitto regolare e un contratto stabile non è solo una scelta di indipendenza, ma il modo per accedere a una delle poche misure che, oggi, intervengono in modo diretto sul caro-affitti per chi decide di costruirsi una vita lontano dalla casa dei genitori.