Il Pandoro da supermercato migliore di tutti | Batte i grandi marchi e costa molto meno: il trucchetto è scritto nell’etichetta
Pandoro (Wiki) - Bagheriainfo
Altroconsumo aggiorna la guida ai pandori 2025: i test mostrano differenze notevoli tra prodotti da scaffale e versioni premium, e la vera qualità si riconosce soprattutto leggendo bene l’etichetta.
Con l’arrivo delle feste, il pandoro torna protagonista sugli scaffali dei supermercati. Soffice, burroso, profumato: è uno dei dolci più amati, ma scegliere quello giusto non è sempre semplice. Per questo Altroconsumo ha aggiornato le proprie analisi per il 2025, valutando decine di marchi e versioni presenti nella grande distribuzione. L’indagine si concentra su gusto, consistenza, ingredienti e rapporto qualità-prezzo, offrendo uno strumento utile per chi vuole evitare acquisti deludenti e trovare il pandoro migliore senza spendere una fortuna.
Dai test emerge un quadro sorprendente. Alcuni prodotti da scaffale, spesso meno costosi delle versioni “gourmet”, ottengono valutazioni molto positive, soprattutto grazie all’equilibrio fra impasto e aroma naturale. La differenza non è sempre nel prezzo: ciò che distingue davvero un buon pandoro è l’attenzione agli ingredienti e la qualità delle materie prime utilizzate.
Le etichette che fanno la differenza
Altroconsumo ricorda che il primo passo per una scelta consapevole è leggere con attenzione l’elenco degli ingredienti. Il burro deve essere il principale grasso dell’impasto, come da ricetta tradizionale, e non sostituito da oli vegetali meno pregiati. Una presenza significativa di tuorlo d’uovo contribuisce alla morbidezza e al colore dorato, mentre aromi naturali e lievitazione lenta garantiscono un profilo più equilibrato e gradevole.
Un altro elemento da osservare è la lista degli additivi: prodotti più semplici e puliti si rivelano spesso migliori, sia dal punto di vista organolettico che nutrizionale. Le analisi mostrano differenze anche nella struttura interna del pandoro: alveolatura fine, impasto elastico e una buona percentuale di umidità ne determinano la qualità finale. Un’etichetta chiara e breve è spesso indice di un prodotto curato, capace di restituire profumi e texture più fedeli alla tradizione veronese.
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Come scegliere un buon pandoro da scaffale
Oltre agli ingredienti, è importante considerare data di produzione e conservazione. I pandori migliori tendono a essere quelli più freschi, con una data di scadenza non troppo lontana, segnale che il prodotto è stato confezionato di recente. Anche il peso specifico ha un ruolo: un pandoro troppo leggero può risultare secco, mentre un impasto più denso indica generalmente una maggiore ricchezza in burro e uova.
Altroconsumo consiglia inoltre di osservare la confezione e verificare eventuali certificazioni che attestino la qualità delle materie prime o il rispetto di disciplinari di produzione. Una volta a casa, conservarlo lontano da fonti di calore e aprirlo solo poco prima del consumo permette di mantenere intatta la sua fragranza. Scegliere il pandoro giusto significa premiare equilibrio, semplicità e autenticità, e i test 2025 dimostrano che spesso la vera sorpresa arriva proprio dallo scaffale, dove alcuni prodotti riescono a coniugare qualità e convenienza meglio del previsto.