Hai un “vampiro” in salotto che succhia energia | l’8% della bolletta brucia a luci spente: paghi un sacco per colpa di questo elettrodomestico
Vampiro bolletta (Pexels) - Bagheriainfo
Anche quando tutto sembra spento, gli apparecchi continuano a consumare. Secondo Altroconsumo, la modalità stand-by pesa fino all’8% della bolletta elettrica. Eppure, bastano piccoli accorgimenti – come una ciabatta con interruttore – per fermare il “vampiro energetico”.
Televisori, decoder, console, router e caricabatterie: tutti i dispositivi che restano collegati alla presa anche a luci spente continuano a prelevare energia. È un consumo silenzioso, invisibile e continuo, ma che a fine anno può trasformarsi in decine di euro buttati via. Altroconsumo ha calcolato che una famiglia media spende ogni anno fino a 100 kWh solo per mantenere in stand-by gli apparecchi domestici. Una quota che vale circa l’8% della spesa elettrica complessiva e che si potrebbe azzerare con semplici abitudini.
La colpa non è solo della pigrizia, ma anche della progettazione di molti dispositivi, che restano parzialmente attivi per poter riaccendersi rapidamente o aggiornare software e funzioni di rete. Spegnere non significa “staccare la spina”, e il risultato è un assorbimento costante, spesso di pochi watt per ciascun apparecchio, ma moltiplicato per decine di dispositivi presenti in casa. Un consumo sommerso che si paga ogni mese, senza quasi accorgersene.
I dispositivi più energivori e come riconoscerli
Altroconsumo individua tra i principali “colpevoli” gli apparecchi di intrattenimento: televisori di grandi dimensioni, soundbar e console di gioco. Anche stampanti, computer e caricabatterie continuano a consumare, sebbene in misura minore. Alcuni router o decoder, sempre accesi per garantire la connessione, arrivano a pesare da soli fino a 15 euro all’anno di consumo passivo. In molti casi, questi dispositivi restano in stand-by più ore di quante vengano effettivamente utilizzati.
Un modo semplice per individuare il problema è osservare le spie luminose: se il LED resta acceso o lampeggiante, significa che il dispositivo sta ancora assorbendo energia. Un altro segnale è il calore: alimentatori o caricabatterie tiepidi anche da spenti indicano che il circuito è attivo. Alcuni misuratori da presa permettono di quantificare il consumo reale in watt e aiutano a capire dove intervenire. Con pochi euro, si può scoprire quanta corrente viene bruciata inutilmente ogni giorno.

La soluzione più semplice: staccare o interrompere
Il rimedio è alla portata di tutti: utilizzare una ciabatta con interruttore o multipresa intelligente. Spegnendo con un solo gesto più apparecchi contemporaneamente, si interrompe il flusso di energia e si elimina il consumo di stand-by. Le versioni più evolute consentono di programmare orari di spegnimento o di controllare da remoto le prese, evitando sprechi anche quando si è fuori casa. In alternativa, si può staccare fisicamente la spina dei dispositivi che non devono restare accesi, come caricabatterie e televisori in camere poco usate.
Altroconsumo suggerisce anche di impostare i timer di spegnimento automatico dove possibile e di disattivare le funzioni di aggiornamento notturno o di “accensione rapida”, spesso inutili. In un anno, l’effetto cumulativo di queste attenzioni può generare un risparmio significativo: fino a 60 euro per una famiglia con molti dispositivi elettronici collegati. Inoltre, ridurre lo stand-by significa anche diminuire le emissioni legate alla produzione di energia, un piccolo gesto che moltiplica i benefici ambientali.
La morale è semplice: il vero risparmio non nasce solo da tariffe convenienti o elettrodomestici nuovi, ma da un uso consapevole. Spegnere davvero è meglio che lasciare “dormire” gli apparecchi, e una semplice ciabatta con interruttore può trasformarsi in uno strumento di efficienza quotidiana. Perché il nemico più subdolo della bolletta è quello che lavora a luci spente.