Il trucco giapponese per l’ordine in casa | Si chiama Oosouji e ti cambia la vita: risparmi soldi, tempo e fatica in 3 mosse

Pulizia Giapponese

Giapponese in casa (Pexels) - Bagheriainfo

Dalla tradizione nipponica arriva l’OosOuji, il metodo che unisce pulizia e consapevolezza per rimettere in ordine casa e mente in poche mosse.

In Giappone l’arte del riordino è molto più di un’abitudine domestica: è una filosofia di vita. L’Oosouji, letteralmente “grande pulizia”, è il metodo con cui i giapponesi si preparano al nuovo anno eliminando caos, sporco e oggetti inutili. Come raccontato da Vogue Italia, non si tratta solo di spazzare e lucidare, ma di un rituale che rigenera gli spazi e lo spirito. Una tradizione antica che oggi conquista anche l’Occidente, stanco di accumuli e disordine cronico.

L’Oosuji è un invito a rallentare e a prendersi cura del proprio ambiente domestico con intenzione. Ogni gesto ha un significato: pulire diventa un modo per rinnovare l’energia della casa e chiuderne un capitolo, proprio come si fa con la fine dell’anno. Ma la vera forza di questo metodo sta nella semplicità: bastano tre mosse mirate per ritrovare armonia, spazio e tempo libero.

Le tre mosse dell’Oosouji: pulire, ordinare, liberare

Il primo passo è pulire a fondo. L’Oosouji prevede di dedicare un giorno intero alla pulizia profonda, senza distrazioni. Si comincia dall’alto verso il basso, passando per ogni stanza, eliminando polvere e oggetti dimenticati. È un modo per riconnettersi con il proprio spazio, capire cosa serve davvero e cosa invece appesantisce la vita quotidiana. I giapponesi affrontano questa fase come un rito collettivo: scuole, uffici e famiglie si uniscono in un grande momento di rinnovamento.

Il secondo passo è ordinare in modo funzionale. Ogni oggetto deve avere un posto preciso, scelto con logica e semplicità. L’Oosuji non è minimalismo estremo, ma equilibrio: conservare solo ciò che serve o che trasmette benessere. Riporre in scatole, etichettare, sistemare gli armadi e creare zone libere è parte del processo. Lo spazio, così, torna a respirare e diventa più facile da mantenere nel tempo.

Il potere del lasciare andare

Il terzo passo è il più simbolico: liberarsi del superfluo. Buttare via ciò che non serve più è un atto di coraggio e gratitudine. Ogni oggetto, prima di essere eliminato, viene “ringraziato” per l’utilità che ha avuto, come insegna la cultura giapponese. Questo gesto consapevole riduce il senso di colpa e rafforza il legame con ciò che rimane. Il risultato è una casa più leggera, ma anche una mente più libera e ordinata.

Secondo Vogue, l’Oosouji fa risparmiare tempo, soldi e fatica: un ambiente pulito e organizzato riduce gli sprechi, semplifica le scelte e migliora l’umore. Non serve attendere Capodanno per provarlo: basta un weekend, qualche ora di calma e la voglia di ricominciare. In un’epoca di stress e disordine digitale, il metodo giapponese per la “grande pulizia” torna a ricordarci che l’ordine esterno è spesso il primo passo per ritrovare quello interiore.