Roberto Ardizzone, attore bagherese, sarà il “Sarto Barabino” nello spettacolo: “I Beati Paoli”
L’attore bagherese Roberto Ardizzone, interpreterà il ruolo del “Sarto Barabino”, allo spettacolo teatrale “I Beati Paoli”, in programma al Teatro Ranchibile di Palerno, nella serata di Sabato, 13 novembre. Una nuova prova, quindi, attende Roberto Ardizzone, palermitano, ma oramai bagherese d’adozione, che si cimenterà in una pièce teatrale, messa in scena dalla compagnia Araldo del Vespro, con la regia di Giuseppe Bongiorno, basata sul romanzo d’appendice “I Beati Paoli” , dello scrittore e giornalista siciliano Luigi Natoli. L’opera di Luigi Natoli, apparsa in origine sul Giornale di Sicilia (firmata con lo pseudonimo di William Galt) nel 1909, approda, per la prima volta, in versione integrale, sul palcoscenico, per narrare i misteri, le vendette, gli amori, gli intrighi ed i segreti, legati alla leggenda dei Beati Paoli, presunta setta segreta attiva in Sicilia, fra il XVII ed il XVIII secolo, formata da individui che agivano come vendicatori dei torti subiti dal popolo. Nella rielaborazione di Giuseppe Bongiorno, lo spettacolo è una rielaborazione del romanzo, nella quale il protagonista principale, è il popolo, formato da tutti coloro che rispecchiavano, al meglio, la vita quotidiana dei quartieri di Palermo, con particolare riferimento al ‘Capo’, dove la vicenda è ambientata. Il personaggio a cui Roberto Ardizzone, presta il proprio volto, è appunto uno di loro: un popolano, Michele Barabino, che la svolge la professione di sarto, nella Palermo del 1713, che fa da cornice in una storia che coinvolge il coraggioso Blasco da Castiglione, la bella e passionale donna Gabriella, l’ingenua Violante, ed il misterioso Coriolano della Floresta. Alle loro spalle, però, sono sempre presenti loro: i Beati Paoli. La trama, si infittisce diramandosi in un intreccio fatto di intrighi e segreti che, a poco a poco, verranno svelati. Il Sarto Barabino, personaggio chiave dell’opera, “condurrà” lo spettatore nella narrazione di una storia avvincente, che, nell’opera originale di Natoli, ebbe uno straordinario successo. Una storia, purtroppo, accompagnata dalla falsa credenza, secondo la quale la setta dei Beati Paoli è la progenitrice della mafia, che la Compagnia Araldo del Vespro, intende smentire con forza, come emerge da una dichiarazione di Giuspeppe Bongiorno: <