Questi sono i peggiori dentifrici che tu possa comprare al supermercato | Li compriamo sempre tutti ma sono pieni di metalli pesanti: marche da brivido
Un’indagine rivela metalli pesanti come piombo e mercurio in 20 dentifrici molto usati, da Colgate a Oral-B. Sostanze dannose nei prodotti di ogni giorno. Scopri i risultati del test.
La quotidiana routine di igiene orale nasconde un lato oscuro che in pochi conoscono. Un’analisi approfondita, condotta sui dentifrici più diffusi nei supermercati italiani, ha svelato la presenza di metalli pesanti e altre sostanze controverse. L’allarme è scattato in seguito a un’indagine statunitense dell’organizzazione Lead Safe Mama, che ha evidenziato una contaminazione diffusa in prodotti di largo consumo.
Sulla scia di questa preoccupante scoperta, abbiamo selezionato 20 tubetti, tra i più noti e accessibili, da marchi celebri come Colgate e Oral-B a quelli della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), per capire cosa mettiamo realmente in bocca ogni giorno. I risultati ottenuti in laboratorio sollevano interrogativi seri sulla sicurezza dei prodotti che utilizziamo per la nostra salute orale.
Il piombo, l’arsenico, il mercurio e il cadmio, tutti classificati come cancerogeni, sono stati individuati. Ma non solo: tra gli ingredienti è emerso anche il controverso biossido di titanio e il fenossietanolo, sostanze la cui presenza nei cosmetici è sempre più sotto esame.
Metalli pesanti: una contaminazione quasi inevitabile
Metalli pesanti inquinano l’ambiente: una contaminazione diffusa e ormai quasi inevitabile.
La questione più allarmante riguarda la presenza di piombo, cadmio, mercurio e arsenico. Cosa ci fanno queste sostanze potenzialmente pericolose in un prodotto destinato all’igiene orale quotidiana? La risposta è complessa: si tratta principalmente di una contaminazione accidentale, quasi inevitabile, derivante da alcuni ingredienti di origine minerale impiegati nelle formulazioni o, in alcuni casi, dalla stessa plastica dei tubetti. Questa non è una pratica intenzionale, ma un residuo che, purtroppo, può accumularsi.
Per la nostra analisi, abbiamo acquistato una vasta gamma di dentifrici, con prezzi che oscillavano tra un euro e otto euro per 100 ml, includendo marchi come Az, Mentadent, Iodosan, Coop, Lidl, Todis, Eurospin e Conad. La metodologia di valutazione è stata rigorosa. Per cadmio, piombo e arsenico, abbiamo considerato positivi i dentifrici con una concentrazione inferiore a cento volte il limite stabilito. Al contrario, sono stati penalizzati quelli che presentavano livelli superiori a dieci volte la soglia di riferimento, indicata nel rapporto Istisan dell’Istituto Superiore di Sanità.
Un’attenzione particolare è stata riservata al mercurio. L’Europa ha recentemente inasprito le normative, bandendo persino l’amalgama dentale. Sebbene l’Istisan indichi un limite accettabile di 1 mg/kg (pari a 1000 μg/kg) nei cosmetici, è fondamentale considerare che i dentifrici, a differenza di altri cosmetici, vengono in parte ingeriti. Questo dovrebbe spingere verso limiti ancora più stringenti, una prassi già adottata per altri metalli.
I risultati del test: quali dentifrici sono stati penalizzati?
Il verdetto sui dentifrici: scopri quali sono stati penalizzati dal test.
L’indagine ha permesso di stilare una classifica basata sulla presenza delle sostanze analizzate. Sebbene una contaminazione minima da metalli pesanti sia stata rilevata in quasi tutti i prodotti testati, alcuni dentifrici si sono distinti negativamente a causa della combinazione di fattori, inclusa la presenza di biossido di titanio e fenossietanolo, oltre ai residui metallici.
I quattro prodotti che hanno ricevuto i giudizi peggiori nel nostro ranking sono stati:
- Essentiae Lab Total Care di Conad, con un giudizio mediocre (voto 5,2), penalizzato dalla somma delle criticità riscontrate.
- Marvis Classic Strong Mint, anch’esso con un giudizio mediocre (voto 5,2), per simili ragioni legate alla composizione.
- Biorepair Peribioma Protezione Gengive, che ha ottenuto un giudizio mediocre (voto 5), mostrando la complessità nel bilanciare efficacia e purezza degli ingredienti.
- Smart di Esselunga, il prodotto con il giudizio più scarso (voto 3,9), evidenziando una concentrazione di elementi problematici più significativa rispetto agli altri.
Questi risultati sottolineano l’importanza di una maggiore trasparenza nella composizione dei prodotti di igiene personale e di una vigilanza costante da parte dei consumatori. La scelta di un dentifricio non dovrebbe basarsi solo sull’efficacia promessa, ma anche sull’assenza di componenti che, a lungo termine, potrebbero rappresentare un rischio per la salute.