Allarme riso | Se compri questo è pieno di pesticidi: buttalo immediatamente, è una mina vagante per la salute

Shock nel riso basmati: Le analisi svizzere rivelano fino a 13 pesticidi, molti vietati. Scopri quali marche sono coinvolte e le implicazioni per la tua salute.

Allarme riso | Se compri questo è pieno di pesticidi: buttalo immediatamente, è una mina vagante per la salute
Riso basmati: Una scoperta sconcertante tra gli scaffaliShock nel riso basmati: Le analisi svizzere rivelano fino a 13 pesticidi, molti vietati. Scopri quali marche sono coinvolte e le implicazioni per la tua salute.

Un allarme inaspettato scuote il mondo del riso basmati, alimento apprezzato per il suo aroma e la sua versatilità. Recenti analisi condotte dai laboratori svizzeri di Bon à Savoir hanno svelato una realtà preoccupante: dodici confezioni su dodici di riso basmati, prelevate sia da grandi supermercati che da negozi asiatici, contenevano residui di pesticidi. Questo “en plein” negativo solleva interrogativi significativi sulla sicurezza alimentare di un prodotto di largo consumo, con implicazioni che vanno oltre i confini svizzeri, considerando che il riso proviene prevalentemente da India e Pakistan.

Il quadro emerso dalle indagini è a dir poco allarmante. In tutti i campioni esaminati è stata rilevata la presenza di almeno un pesticida, ma la situazione si è aggravata in alcuni casi, dove sono stati contati fino a tredici diversi tipi di sostanze chimiche. Ancora più critica è la constatazione che molte di queste sostanze sono considerate proibite in Europa e in Svizzera a causa dei loro potenziali rischi per la salute umana e per l’ambiente. Questa rivelazione impone una riflessione profonda sulle filiere di produzione e sui controlli di qualità.

Le gradazioni della contaminazione: Dalle soglie legali ai multi-residui

Le gradazioni della contaminazione: Dalle soglie legali ai multi-residui

Le gradazioni della contaminazione: dalle soglie legali ai multi-residui.

 

Le indagini di Bon à Savoir hanno permesso di stilare una classifica della contaminazione, distinguendo tra prodotti con livelli di pesticidi inferiori ai limiti legali e quelli che li superano. Fortunatamente, alcuni marchi si sono dimostrati meno problematici. Tra i risi meno contaminati figurano Barkat Basmati e Asli Prime Basmati, entrambi acquistati nei negozi asiatici, nei quali è stato rilevato un solo tipo di pesticida. Sebbene la presenza di una singola sostanza non sia ideale, rappresenta un dato meno critico rispetto ad altri campioni.

Un gruppo intermedio di prodotti ha mostrato una contaminazione da tre a cinque sostanze chimiche diverse. In questa categoria rientrano il Prix Garantie Basmati della Coop elvetica, l’M-Classic Basmati parfumé della Migros e il noto Tilda Pure original Basmati. È importante sottolineare che, per questi specifici prodotti, le quantità di sostanze nocive rilevate rientravano comunque nei limiti legali stabiliti, offrendo una relativa rassicurazione ai consumatori che scelgono queste marche. Tuttavia, la presenza multipla di agenti chimici, anche se entro i parametri consentiti, evidenzia la complessità della questione e la necessità di un’attenzione costante.

Allarmi rossi: Quando i limiti vengono superati e le sostanze vietate proliferano

Allarmi rossi: Quando i limiti vengono superati e le sostanze vietate proliferano

Limiti violati e sostanze vietate in proliferazione: allarme rosso.

 

La parte più preoccupante dell’analisi riguarda sette confezioni di riso, nelle quali gli esperti hanno riscontrato livelli di pesticidi oltre il limite consentito dalla legge. Tra questi marchi figurano Duru, Shazia, Kaalar, Rasht Darbari, Anar Dana, Rohad e Aggarwal. Queste rilevazioni superano le soglie di sicurezza e meritano un’attenzione immediata da parte delle autorità e dei consumatori.

Il caso più eclatante è quello della confezione Khalis Indian Basmati di Aggarwal, che ha mostrato residui di ben tredici pesticidi e fungicidi diversi. Un dato che non solo evidenzia una contaminazione massiccia, ma suggerisce anche pratiche agricole che non rispettano gli standard di sicurezza. Ancora più grave è la scoperta che circa tre quarti delle sostanze chimiche individuate sono vietate in Svizzera. Si tratta di composti che non dovrebbero essere in circolazione a causa dei documentati rischi per la salute e per l’ambiente, tra cui i neonicotinoidi, insetticidi notoriamente dannosi per le api e per la biodiversità.

Questi risultati mettono in luce la fragilità delle catene di approvvigionamento globali e l’importanza di controlli rigorosi. I consumatori sono invitati a informarsi e a scegliere con consapevolezza, privilegiando marchi e prodotti che garantiscono una maggiore trasparenza e rispetto degli standard di sicurezza.